LA SICILIA, 11.11.011

 La vertenza dei pulizieri delle scuole di Catania e provincia si sposta sul piano nazionale. Alla vigilia della scadenza del termine dell'accordo stipulato in Prefettura un mese fa, che ha consentito agli addetti alle pulizie delle scuole con appalti storici, di lavorare per sei ore al giorno, ieri sera la lunga giornata di riunioni si è conclusa con la notizia, giunta dal Ministero, della convocazione a Roma delle organizzazioni sindacali per affrontare il "caso Catania". All'incontro parteciperanno anche il sottosegretario al Lavoro Nello Musumeci, il sottosegretario all'Istruzione Giuseppe Pizza e l'assessore regionale al Lavoro Andrea Piraino. La lunga giornata di incontri e confronti era iniziata ieri mattina all'Ufficio provinciale del lavoro dove tutte le forze sindacali Cgil, Cisl e Uil, e le organizzazioni di base Fiadel, Asl, Unicobas e i rappresentanti delle aziende si sono seduti attorno ad un tavolo. Si sperava in un nuovo finanziamento da parte del ministero della Pubblica istruzione per una nuova proroga per consentire le condizioni utili ad avviare gli ammortizzatori sociali e cercare di garantire ai lavoratori più di sei ore settimanali. «Visto che la ditta non ha presentato la documentazione necessaria al Ministero - aveva spiegato ieri mattina Santo Giuffrida della Fiadel - con l'appoggio della Prefettura stiamo riattivando le procedure di urgenza per trovare la soluzione per gli ammortizzatori sociali disposti dalla Regione e stiamo lavorando di concerto con il Ministero per ottenere da un lato una proroga, dall'altro fonti disponibili per risorse ai lavoratori". Intanto l'ing. Pietro Auletta responsabile della Dussmann, da Milano spiega che "Da parte dell'azienda non c'è nessuna mancanza di documentazione, di iniziativa o di proposta. Uno scenario di questo tipo prevede da parte di tutti dei sacrifici. Il Ministero deve mettere risorse in più di quelle previste, le scuole avranno un livello di servizio diverso rispetto a quello storico, l'azienda avrà un appalto nettamente inferiore a 12 milioni di euro, i lavoratori avranno delle riduzioni, si spera non gravi, o ci saranno delle forme integrative. Ma bisogna evitare di trincerarsi su posizioni del com'era prima, perché il come era prima non c'è più". Proprio il rispetto delle condizioni previste dagli accordi di aprile è la posizione espressa da Unicobas. "Se le risorse sono quelle di cui si è parlato oggi, nemmeno un milione e mezzo di euro su base regionale, che per Catania vorrà dire circa 350mila euro - ha spiegato Franco Tomasello dell'Unicobas - noi non possiamo accettare". Un nuovo confronto è già stato indetto a Catania per giovedì prossimo.
Sonia Distefano