Scuola/ Sciopero anti-tagli, a rischio migliaia scrutini

Protesta dei sindacati di base: previsti presidi sotto il Miur

Scuola/ Sciopero anti-tagli, a rischio migliaia scrutini

Roma, 9 giu. (TMNews) - Gli ultimi giorni di scuola non attenuano le proteste dei sindacati e dei movimenti in lotta contro la politica dei tagli intrapresa dal governo. Anzi, sembrano rinvigorirle. A partire da oggi i sindacati di base, Cobas e Unicobas, hanno in programma lo sciopero degli scrutini: una modalità di protesta che potrebbe creare diversi problemi al normale svolgimento dei consigli di classe più importanti: lo scorso anno furono oltre 20mila gli scrutini slittati.

Poiché la legge in vigore prevede che anche con un solo scioperante i consigli di classe di fine anno vadano rimandati (lo scrutinio si deve svolgere con il numero di docenti cosiddetto 'perfetto'), la decisione costringerà i dirigenti scolastici a riconvocare in fretta le riunioni e molti portarle a termine solo alla terza occasione (l'adesione allo sciopero degli scrutini è consentita al massimo per due convocazioni consecutive).

Secondo Piero Bernocchi, portavoce nazionale Cobas, "sarà uno sciopero contro la scuola-miseria, per la cancellazione dei tagli degli organici, l'assunzione dei precari su tutti i posti vacanti e disponibili, l'apertura immediata della trattativa per il contratto con adeguati aumenti salariali, l'inserimento nella Finanziaria delle somme per la restituzione degli scatti di anzianità scippati, contro lo strapotere dei presidi-padroni, per la restituzione a tutti del diritto di assemblea".

Il rappresentante Cobas ha annunciato, inoltre, che lo sciopero punterà a convincere le istituzioni scolastiche a dire la parole fine alla "pratica illegale dei quiz Invalsi in orario di lezione, l'eliminazione degli indovinelli nell'esame di terza media e per impedire l'introduzione dei quiz anche nell'esame di maturità delle superiori dal prossimo anno, come minacciato dalla Gelmini".

Lo sciopero riguarderà, oggi e domani, i docenti in servizio nelle Marche ed in Puglia (le prime regioni a terminare l'anno scolastico); venerdì e sabato toccherà al Veneto. In quasi tutte le altre regioni italiane - Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana, Trentino, Umbria e Valle d'Aosta, dove l'ultima campanella dell'anno scolastico suonerà sabato - lo sciopero si svolgerà il 14 e 15 giugno. Gli ultimi scrutini ad essere in pericolo saranno quelli della Liguria e della provincia di Bolzano, dove lo sciopero è stato programmato per il 16 e 17 giugno.

Non tutti i docenti potranno però aderire alla mobilitazione estiva: "a causa delle normative sul diritto di sciopero - ha spiegato l'Unicobas - sono escluse le classi impegnate negli scrutini finali propedeutici allo svolgimento degli esami conclusivi dei cicli di istruzione, negli esami di qualifica negli istituti professionali o relativi alle licenze di maestro d'arte negli istituti d'arte, nonché le attività relative agli esami di idoneità e le classi impegnate negli esami di licenza media".