Agenzia Giornalistica Italia 1.10.08

SCUOLA
UNICOBAS, SCIOPERO 3 OTTOBRE E MANIFESTAZIONE NAZIONALE

Ultimissime
"Ormai e' chiaro che il Governo ha intenzione di approvare il decreto taglia-scuola al piu' presto, chiudendo in ogni modo la discussione entro la prossima settimana. Cosi' ha deciso la conferenza dei capi-gruppo e tale e' l'orientamento espresso dalla Gelmini". Lo afferma in una nota l'Unicobas annunciando lo sciopero del 3 ottobre e una manifestazione nazionale."La situazione quindi precipita e viene allo scoperto l'insipienza e la connivenza dei sindacati Confederali, nessuno dei quali ha sinora proclamato neppure un'ora di sciopero. Il silenzio di CISL e UIL e' assordante. Le "agitazioni" promosse dalla CGIL sembrano pura ginnastica atta a stancare con inutili contumelie docenti e non docenti che le seguono, messe in atto con il solo fine di "far finta" di opporsi e distrarre forze alla lotta contro la Gelmini. Va poi segnalato - aggiunge Unicobas - che lo Snals, tramite il segretario nazionale Nigi, a Porta a Porta, si e' dichiarato favorevole al massacro annunciato con il ritorno al maestro unico, derogando cosi' dalla sua funzione sindacale e rivelando apertamente la propria identita' di mera retrovia berlusconiana. La categoria segue sempre meno queste 4 organizzazioni obsolete. Ma occorre far chiarezza anche su Gilda e Cobas. La prima, travolta dalle proteste della sua base, ha proclamato all'ultimo minuto uno sciopero per il 16, ma resta favorevole al ddl dell'On. Aprea, alla quale ha fornito l'idea di un ridicolo contratto separato fra docenti e non, abbandonando invece l'opzione relativa all'aggancio della scuola all'Universita'. Cosi', a costo zero, il Governo puo' operare un infingimento che lascia tutto come prima. Il problema della scuola italiana non sta infatti nel contratto unitario, bensi' nella permanenza all'interno del comparto del pubblico impiego, mentre l'Universita' ne resta (giustamente) fuori. Cosi' ai docenti e' imposta una logica non che appartiene loro. In tal modo s'e' potuto introdurre un dirigente "manager" in luogo di un preside elettivo per poi eliminare l'autonomia professionale e sottoporre gli insegnanti a valutazioni improprie, aziendalistiche e discrezionali operate dal "dirigente" medesimo, come prevede il ddl Aprea. In tal modo si potra' appiattire ogni automatismo d'anzianita'. In tal modo s'e', dal 1993, imposto al mondo della scuola un tetto ad ogni possibile "aumento" contrattuale pari all'inflazione programmata. E visto che siamo i peggio retribuiti d'Europa, questo equivale alla condanna eterna ad uno stipendio inferiore alla meta' della media europea. Alla luce della propria connivenza organica con Valentina Aprea, la Gilda svolge un ruolo estremamente ambiguo". Quanto ai Cobas, "il loro sciopero del 17 e' semplicemente fuori tempo e fuori luogo. Uno sciopero - spiega ancora Unicobas - che hanno testardamente mantenuto fisso a quella data anche quando si capivano gia' bene i tempi che il Governo si sarebbe dati per l'approvazione del decreto. In conclusione, o riesce il nostro sciopero, o la contro-riforma passa. Lo ha ben capito l'Italia dei Valori che, come l'Unicobas, non si piega all'opposizione virtuale. Per questo ha aderito alla manifestazione del 3". (AGI) - Roma, 1 ott.