Articolo 21 - INTERNI
Scuola, continuano le proteste. Domani sit-in a Montecitorio

di redazione

Scuola, continuano le proteste. Domani sit-in a Montecitorio

"Il più vasto licenziamento mai messo in cantiere in Italia", pari a "circa 130.000 precari, docenti ed Ata, in tre anni…” così l’Unicobas definisce in una lettera aperta indirizzata ai docenti di ruolo quanto sta avvenendo all’interno del settore della scuola pubblica in seguito ai tagli massicci varati dal Governo. Un settore che in questi giorni sta facendo sentire forte e chiara la propria protesta ricorrendo anche a metodi estremi come lo sciopero della fame. Emblematico a tal proposito, quello partito da Palermo e che per Pietro di Grusa ha già comportato due malori successivi a causa delle sue cattive condizioni di salute, il tutto mentre oggi a Palermo si prepara il corteo che sfilerà per le vie cittadine contro la perdita di 4.000 posti di lavoro. Dilaga la protesta, mobilitazioni si registrano in tutta Italia, da Nord a Sud e qualcuno decide di seguire l’esempio dei palermitani. Come oggi riporta il sito Orizzonte scuola, altri due docenti, uno a Pisa, l’altra a Pordenone, hanno deciso di aderire allo sciopero della fame, mentre mobilitazioni sono in atto o sono in previsione a Catania, Trapani, Ravenna, Modena, Salerno in un crescendo che domani li vedrà in piazza nella capitale a Montecitorio. I precari arriveranno a Roma per un sit-in a partire dalle ore 12.00, sarà presente anche una delegazione dei docenti palermitani che continueranno davanti alla sede del Parlamento, lo sciopero della fame. La piattaforma è quella ormai lanciata da mesi: ritiro dei tagli; assunzione dei precari a tempo indeterminato; rifiuto del maestro unico; ritiro della riforma della scuola secondaria. Alle ore 16,30 si terrà poi l’incontro tra il CPS Roma e le organizzazioni sindacali e i movimenti della scuola per organizzare un’attività di monitoraggio alle prossime convocazioni, per garantire la regolarità delle procedure, la trasparenza delle disponibilità e la non assegnazione di incarichi eccedenti le 18 ore previste dal contratto nazionale.