LA RIFORMA DEI CICLI.

I SUOI EFFETTI NELLA SCUOLA SUPERIORE.

(di Nadia Buticchi c/o Malpighi - ROMA)

La riforma dei cicli scolastici è legge dello stato, in via di applicazione.

Nella scuola di base entrerà in atto nel Settembre 2001, per le classi prime e seconde; nella scuola superiore sarà in vigore a partire dalle classi prime dell'anno scolastico 2002-2003.

Entro Dicembre 2001 bisognerà presentare il nuovo POF (relativo all'anno 2002-2003, le iscrizioni per il quale avverranno nel Gennaio 2002).

Non abbiamo quindi molto tempo per pensarci, tenendo conto che i curricoli (cioé materie e orari relativi ai diversi corsi di studio) non sono ancora stati resi noti.

La riforma istituisce un sistema educativo pubblico (statale e paritario), in cui la scuola pubblica e la scuola privata sono poste sullo stesso piano.

I curricoli mirano all'acquisizione di competenze, tra le quali sono considerate essenziali quelle linguistiche, matematiche e informatiche.

La riforma, per quanto riguarda la scuola superiore, stabilisce che:

  1. nell'anno 2007 si iscriveranno alla scuola superiore i ragazzi che avranno compiuto i 7 anni della nuova scuola di base (un anno più giovani degli attuali iscritti al primo anno); contemporaneamente si iscriveranno coloro che hanno compiuto il tradizionale corso di studi; nello stesso anno ci sarà dunque il raddoppio della popolazione iscritta al primo anno, chiamata dal Ministero onda anomala, che porterà a serie difficoltà organizzative sia riguardo agli spazi, sia al personale, "gonfiato" per un quinquennio (è previsto che 1/3 dei docenti della scuola media vengano inseriti nella scuola superiore) e destinato a sgonfiarsi in modo altrettanto anomalo al termine dei primi cinque anni dei nuovi corsi di studi.
  2. entreranno di conseguenza nella scuola dell'obbligo i primi due anni della scuola superiore, al termine dei quali è prevista una uscita, con successivo compimento dell'obbligo formativo fino a 18 anni in altri sistemi
  3. fin da ora le scuole sono tenute a facilitare ed organizzare il passaggio da un ordine di studi a dun altro (le cosiddette passerelle); non è chiaro quali compiti spettino alla scuola dal quale lo studente è in uscita e quali alla scuola a cui è diretto
  4. la scuola superiore viene divisa in:

  5. a) area classico umanistica con due indirizzi

    - lingue e letterature classiche

    - lingue e letterature moderne

    b) area scientifica con due indirizzi

    - scienze matematiche e sperimentali

    - scienze sociali

    c) area tecnica e tecnologica con sei indirizzi

    - gestione e servizi per la produzione di beni

    - gestione e servizi per l'economia

    - gestione e servizi per l'ambiente e il territorio

    - gestione e servizi per le risorse naturali e agro-industriali

    - gestione e servizi alla persona e alla collettività

    - gestione e servizi relativi al turismo

    d) area artistica e musicale con almeno due indirizzi non ancora precisati.