Unicobas scuola

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COMUNICATO STAMPA 10.6.2000 - BLOCCO DEGLI SCRUTINI:

MARCIA INDIETRO DELLA COMMISSIONE DI GARANZIA SUL DIRITTO DI SCIOPERO. RICATTO-PRECETTAZIONE CONTRO UNICOBAS, GILDA E COBAS. EVITATA LA SOSTITUZIONE DEGLI SCIOPERANTI CON LA RIDUZIONE DEL BLOCCO A 12 E 13 GIUGNO.

Unicobas, Gilda e Cobas sono stati convocati a sorpresa ieri al Ministero della Funzione Pubblica. Ai sindacati che hanno indetto il blocco degli scrutini è stato ingiunto di ridurre i giorni di sciopero ad un massimo di due. L’incontro si è chiuso alle 20.00.

Si tratta di una vergogna assoluta. Dopo aver consegnato a CGIL, CISL, UIL e SNALS persino il diritto a convocare assemblee sindacali in orario di servizio, il Governo, violando le sue stesse leggi (L. 83/2000), ora “affetta” il diritto di sciopero. Il ruolo di pagliacci, nella farsa di regime, lo hanno svolto soprattutto i golpisti della cosiddetta “Commissione di Garanzia”, ridotta ormai ad un tribunale militare anti-sciopero. Detta Commissione, che nulla aveva eccepito nell’incontro del 7 Giugno scorso, approfittando dei pieni poteri ad essa conferiti dalla L. 83/2000, ha esportato arbitrariamente sugli scrutini il divieto di sciopero per più di 2 giorni consecutivi vigente su altre azioni di lotta. Si tratta della medesima azione di sciopero, il blocco degli scrutini, dalla stessa Commissione giudicato legittimo per 5 giorni alla fine del primo quadrimestre (Febbraio 2000), a fine anno invece ridotto d’ufficio stravolgendo il contratto. In più, la Commissione, invadendo un campo non suo, impone illegittimamente agli scioperanti una trattenuta dell’intera giornata, che va ben oltre le ore effettive di sciopero.

Unicobas, Gilda e Cobas sono quindi stati costretti a ridurre la durata del blocco degli scrutini ai soli giorni 12 e 13 Giugno, altrimenti gli scioperanti sarebbero stati multati e sostituiti. L’Unicobas provvederà a presentare immediatamente ricorso contro questi arbitri indecenti. Il Governo dimostra di avere un sacro terrore di questo sciopero. Queste vergogne otterranno però l’effetto contrario. Il mondo della scuola non si farà piegare dai ladri di democrazia! Ogni responsabilità politica ricade quindi sull’arroganza della Pubblica Istruzione, che si arrocca stolidamente sui ruderi di un “fortino” già espugnato dalle grandi risposte di massa che la categoria ha fornito dal 17 Febbraio scorso ad oggi. L’unica strada possibile, quella di trattare con chi non ha firmato il contratto delegittimato, viene quindi respinta da De Mauro. Peggio per lui! Gli incontri con CGIL, CISL, UIL e SNALS, sono inutili ed offensivi: è assurdo seguire ancora i dettami di un contratto che è ormai carta straccia. E’ il Ministro a disporre dei 1.260 miliardi stanziati per “prove” decadute e non più proponibili: istituisca con quei soldi una prima indennità di funzione docente, senza la quale l’insegnante del nostro Paese è confinato irrimediabilmente in un ruolo meramente impiegatizio che lo colloca sull’ultimo scalino retributivo in Europa. Grava inoltre su circa 80.000 insegnanti l’incognita del “Disordino dei Cicli”. Che fine faranno gli insegnanti di scuola elementare e media? Perchè non si crea un anno di pre-orientamento universitario? L’Unicobas intende anche ottenere il blocco del piano di “dimensionamento”, che elimina 4.000 istituti. Un’operazione dannata ed inutile, visto che con la riforma dovrà totalmente venire riformulato. Per questo è indetta una manifestazione regionale sotto il Ministero PI (13 Giugno, h.10.00). E’ poi indecente ed inutile che il confronto sindacale sia “tarato” su criteri meramente ragionieristici, come è stato ben dimostrato dall’entità di una protesta guidata da sindacati ai quali, basandosi solo sui numeri espressi dai pochi sindacalizzati (35%), il Ministero nega da Ottobre persino il diritto di assemblea in orario di servizio.

Stefano d’Errico (Segretario Nazionale dell’Unicobas Scuola)