LA PICCOLA STORIA IGNOBILE DELLA RAPPRESENTANZA SINDACALE CONTINUA.

Le strutture sindacali "tradizionali" (CGIL, CISL, UIL, SNALS, GILDA) godono del diritto di cercare candidati e sottoscrittori, fare propaganda e convocare assemblee in orario di servizio ovunque.

Noi riusciamo a convocarle dove abbiamo RSU elette solo in grazia di 12 sentenze (riportate in questo sito), che affermano (ai sensi dello Statuto dei Lavoratori) il nostro buon diritto, nonostante l'arbitrario divieto immesso nel CCNL da CGIL, CISL, UIL, SNALS, GILDA.

Sindacati (sic!) sottoscrittori, i quali, in aperto conflitto d'interesse, pretenderebbero toglierci la parola persino dove abbiamo conquistato seggi.

Queste OOSS godono anche di 2500 distacchi sindacali nella scuola, pagati dallo stato: noi di neppure uno.Queste OOSS hanno il "diritto" di andare a contrattare anche nelle scuole ove non hanno presentato liste o non hanno riportato eletti, mentre a noi cercano di negare persino il diritto di affiancare le nostre RSU elette.

Queste OOSS conservano la "rappresentatività" anche a voti zero, poiché basta loro il 10% dei sindacalizzati (acquisito in decenni e decenni, e che sono solo il 30% della categoria), per mantenere il singolare tasso del 5% di media fra voti ed iscritti stabilito dalla legge stalino-fascista vigente in questo Paese.

Inutile sottolineare che chi ha una percentuale più bassa di iscritti deve puntare ad un'alta percentuale di voti (8%) sul totale dei voti validi espressi dal 70% della categoria (ben più del doppio del 10% dei sindacalizzati che è invece sufficiente a CGIL, CISL, UIL, SNALS e GILDA).

Va segnalato, infine, che neppure la modifica di tale legge vergognosa risulta nel VERO programma di alcuna delle forze politiche di maggioranza o di opposizione.

Un bell'esempio di "progressismo applicato", anche per la "sinistra"!

L'Unicobas è un sindacato libertario: non si meraviglia quindi del fatto che chi fa ancora del totalitarismo e dell'ignoranza la propria bandiera si comporti in tal modo.

Ma chi continua a credere in queste forze dovrebbe interrogarsi seriamente. Questa "sinistra", la vogliamo ancora chiamare così? O non è forse che verdi, liberalsocialisti, cattolici "progressisti" e, naturalmente, i "comunisti", TUTTI insieme neghino il diritto alla libertà d'associazione sindacale perché hanno paura dell'associazionismo di base e dell'autogestione sindacale?

Non sono per caso omologati al più bieco totalitarismo della destra retriva tardo-fascista, berlusconiana e cattolico-integralista, con la quale hanno stretto un'oggettiva santa alleanza contro il sindacalismo alternativo, aprendo anzi la strada all'esclusione, nel '97,  proprio con la legge Bassanini sulla rappresentanza sindacale?

I sindacati tradizionali, "confederali" o "autonomi" (ma da chi?), sono la base del potere dei partiti, vere e proprie cinghie di trasmissione della pratica affaristica mafiosa e tangentizia che consente a lor signori deputati di avere gli stipendi più alti d'Europa, mentre a noi sono riservati i più bassi.

Che consente all'apparato di potere di far pagare le crisi derivanti dalle loro scelte privatistico-affaristiche ed imbelli al mondo del lavoro, l'unico che versa le tasse e che produce.

Così, si sono spartiti i servizi pubblici (privatizzati e svenduti), i capitali dell'INPS (cartolarizzati), e nelle manovre finanziarie diminuiscono le tasse a Confindustria e le aumentano ai soliti noti.

Poi abbattono le pensioni e ne fanno un busines che gestiranno d'amore e daccordo con i sindacati "rappresentativi" tramite i fondi pensione e lo scippo del TFR.

Il sindacalismo di base fa paura, il mondo dei partiti no.

Infatti in parlamento si entra anche solo con la percentuale dell'uno e mezzo calcolato unicamente sui voti (e la soglia per moltiplicare i seggi scatta al 4%), mentre la rappresentanza sindacale è negata anche a chi ottenesse il 4% dei voti (perché bisogna fare la "media" con gli iscritti).

E quando si dice negata vuol dire NEGATA IN TUTTO: a Roma e nel Lazio, dove l'Unicobas ( con il 10% persino facendo la media fra voti ed iscritti) è il doppio di UIL e GILDA, dove l'Unicobas è rappresentato nel Comitato Provinciale ENAM e SNALS, UIL e GILDA no, questi ultimi vengono chiamati alle trattative decentrate regionali e l'Unicobas no: un bell'esempio di "federalismo".

Sarebbe come se ai partiti che non sono in parlamento venisse vietato persino di entrare nei consigli regionali, provinciali, comunali e municipali!

Come se i partiti dovessero presentare una lista con sottoscrittori e candidati in ogni seggio elettorale (in ambito sindacale queste sono le uniche elezioni previste: meno liste si presentano e meno voti si prendono).

Detto ciò, sarebbe come se ogni livello decentrato venisse loro precluso e riservato solo a chi entra in parlamento.

Il tutto "condito" dall'impossibilità di fare assemblee e campagna elettorale per chi non è già "rappresentativo".

Ma poi, quanti partiti entrerebbero in parlamento con delle regole del genere?

Ci sarebbe un regime: esattamente come E' OGGI IN CAMPO SINDACALE!!!

Il motivo è semplice: la vera forza del possibile cambiamento sta nel sindacalismo di base, libertario e indipendente.

La Segreteria Nazionale dell'Unicobas