A ROMA L'UNICOBAS CRESCE IN LISTE PRESENTATE E VOTI
Di seguito i risultati DEFINITIVI delle scuole nelle quali l'Unicobas ha presentato a Roma proprie liste alle elezioni RSU. E' un campione significativo essendo pari a più del 20% delle scuole della capitale. Come si vede, dove l'iniqua legge-truffa sulla rappresentanza sindacale ci consente di presentare nostre liste, solo la CGIL riesce a raccogliere più voti di noi. QUESTI SONO I DATI DEFINITIVI DELLA PROVINCIA DI ROMA (grafico delle percentuali e grafico dei voti). Crescono i Confederali e la Gilda (presentandosi in più scuole approfittando del diritto di sedersi a "contrattare" anche dove non aveva liste e di fare assemblee ovunque senza problemi). Calano pesantemente i COBAS, i quali, dopo aver puntato tutto in questi anni sull'aiuto militante di Rifondazione Comunista, vedono scemare molto l'apporto del partito che sta "virando" verso la CGIL (sono i problemi delle sigle di partito). Così perdono il 2,8% e più di 1100 voti, dopo averne persi almeno altrettanti 3 anni fa. Questi scontano anche la disorganizzazione nella formazione e nel patrocinio sindacale che non possono certo essere "surrogati" dall'ideologismo spicciolo e dalla correlata difficoltà ad essere in sintonia con le problematiche professionali di docenti ed ATA. Nuoce ai COBAS anche la disinvoltura con la quale passano dall'intransigenza "barricadera" all'abbraccio con la destra sindacale, come nel caso dell'adesione al ridicolo sciopero del 7 dicembre proclamato dai berlusconiani SNALS e Gilda (che fanno gli "arrabbiati" oggi dopo essere stati molto morbidi con il governo precedente, al quale hanno consentito contratti vergognosi e del quale hanno appoggiato la vergognosa controriforma della scuola). Scende lo SNALS (- 2,4%, privato di quasi 800 voti) che, come è ovvio, paga la politica sfacciatamente filo-morattiana degli ultimi anni. Spariscono praticamente gli "altri" (sindacatini vari, fra i quali la CUB Scuola) e rimane in posizione ininfluente l' ANQUAP, sigla di comodo dell'ANP (Associazione Nazionale Presidi). Resta il rammarico per una categoria che non si rende ancora bene conto di quale sia la propria situazione e si fa troppo pregare per presentare la nostra lista e soprattutto per candidarsi ed impegnarsi direttamente almeno nel proprio istituto. Così restano i professionisti del sindacato cinghia di trasmissione di una politica che da troppo tempo svilisce la scuola o addirittura le mestieranti alla Vanna Marchi, che con qualche affabulazione "sindacalese" continuano ad annidarsi nelle scuole. Infine resta la rabbia per una legge (vd. la piccola storia ignobile della rappresentanza sindacale) fatta a misura delle OOSS "maggiormente rappresentative assai", che penalizza la categoria senza che questa se ne avveda. Infatti, come ben si può verificare dal confronto con le elezioni dove la nostra lista può venire votata in qualsiasi scuola, come nel caso delle consultazioni ENAM (e non solo dove abbiamo potuto presentarla superando i problemi dovuti alla necessità di trovare candidati disponiobili ed edotti in materia sindacale), l'Unicobas ha un gradimento di molto superiore che nelle elezioni RSU. Proprio perché sono una parte può votarci: meno liste si presentano e meno voti si possono prendere. Sarebbe come se un cittadino potesse votare un partito solo se questo ha trovato un candiato nel proprio condominio. Quello che infatti alla categoria non viene spiegato è che, se è giusto avere propri rappresentanti sindacali sul posto di lavoro (e per questo vanno bene queste elezioni), una ricognizione elettorale siffatta non è accettabile per verificare la rappresentatività nazionale delle organizzazioni sindacali. Inoltre noi non competiamo certo ad armi pari. Ciononostante la nostra tenuta, nella debacle generale del sindacalismo non confederale (la stessa Gilda, che a Roma cresce, cala invece a livello nazionale), lascia molto ben sperare per il futuro. Un futuro nel quale l'acquiescenza verso una situazione di pesantissima sottoretribuzione e svilimento di docenti ed ATA sarà sempre meno sopportata. L'Unicobas ha comunque la forza, il progetto e la coerenza necessari per essere all'altezza delle proprie responsabilità.