COMUNICATO STAMPA 13.10.2001
DA INDISCREZIONI TRAPELA QUALE SARA' IL DETTAGLIO DELLA PROPOSTA DI "MEDIAZIONE" DELLA MORATTI SULLA FINANZIARIA. E' EVIDENTE UN PRIMO SUCCESSO DELLA MOBILITAZIONE, MA IL PACCHETTO E' NON DI MENO ASSOLUTAMENTE INSODDISFACENTE. LA MORATTI E' SORDA, MIGLIAIA DI DOCENTI ED ATA LE APRIRANNO LE ORECCHIE IL 19 OTTOBRE CON UNA GRANDE MANIFESTAZIONE (CHE PARTIRA' DAL MINISTERO). LO SCIOPERO SARA' MASSICCIO.
Da indiscrezioni più che attendibili provenienti dallo staff della Lady di Ferro, risulta che oggi la massima disponibilità del Governo si limita a non imporre più la copertura degli "spezzoni" ed a far scendere il tetto per le sostituzioni in caso di malattia a 25 giorni. Poi qualche altro scampolo di "bontà": per esempio il ripristino di 2.000 assunzioni di specialisti per la lingua nelle elementari (anziché i necessari 10.000) e Commissioni esterne con più di un membro per gli esami di maturità nelle private.
Di queste novità, solo l'ultima potrebbe essere accettata per ridurre la discrezionalità dei diplomifici, ma anche qui c'è il trucco: la Moratti infatti intende mantenere il solo commissario esterno per le scuole private "paritarie". Inoltre rimane la vergogna di incarichi a lire zero per i membri interni.
Il resto delle modifiche rimane irricevibile, ed è solo una cinica presa per i fondelli che aveva l'unico scopo, affatto riuscito, di depotenziare il nostro sciopero (più che mai confermato).
Gli spezzoni verrebbero ugualmente imposti con il meccanismo del ricatto sul posto nei trasferimenti, già ben conosciuto dai docenti, compresi i più "fortunati" fra quei 50.000 destinati a perdere la titolarità sulle cattedre brevi (che peraltro non significano orario ridotto, bensì l'onere di più di una sede di servizio a completamento orario). Intanto già solo così si creerebbero cattedre a 24 ore per 46.600 docenti circa (soprattutto della scuola superiore).
In aggiunta a tale amenità, viene sostanzialmente confermato l'assurdo della quasi totale eliminazione delle sostituzioni, con un aumento COATTO dell'orario di lavoro a 24 ore anche per tutti gli altri, in ogni ordine e grado di scuola (alle elementari si passerebbe addirittura ad uno standard di 26 ore: 24 di docenza più 2 di obbligo settimanale per la programmazione). La non sotituibilità sotto i 26 giorni elimina ancora l' 85% delle supplenze (poco meno di quel 90% disposto nel testo della Finanziaria). Il fabbisogno fisiologico, relativo al normale tasso di congedo per malattia, non sarebbe evaso: non basterebbe neppure il passaggio a 24 ore settimanali di tutte le 720.000 cattedre dell'organico di fatto, oggi coperto dai 650.000 docenti di ruolo e da circa 70.000 incaricati annuali, cattedre che peraltro, come già detto, verrebbero ridotte di 46.600 unità per effetto dell'accorpamento degli "spezzoni". Sarebbe incurabile il colpo mortale sferrato alla qualità della scuola pubblica, dove un docente di educazione fisica potrebbe venire chiamato a sostuire il collega di lettere (e viceversa) e per lunghi periodi: un dramma per didattica e diritto allo studio! Si deve aggiungere che la maggior parte delle assenze congrue per malattia "partono" da un primo congedo ben inferiore ai 25 giorni, per allungarsi nel tempo. Si arriverebbe così alla diaspora degli alunni fra classi diverse, cosa certa alla materna, dove l'orario (già di 25 ore) non può essere aumentato!
Infine, si determinerebbe la follia di un contratto per la scuola con 50.000 lire medie di "aumento", pur in presenza di così forti aggravi di lavoro. Altro che salario europeo! Visto che si devono aggiungere le attività connesse alla funzione docente, la verità è che vogliono imporre a dei professionisti retribuzioni e carichi orari da fabbriche del Terzo Mondo. Di contro, per amministrativi, tecnici ed ausiliari, un'analoga crescita degli impegni e il taglio di altre migliaia di posti, dopo i 18.000 già spariti ad Agosto. E per i precari un licenziamento di fatto, determinato dalla fine della maggior parte delle occasioni di lavoro. In realtà tutto ciò si traduce IN UN VERO E PROPRIO BLOCCO DEL TURN OVER, APPLICATO ANCHE SE NON DICHIARATO, che tradisce la promessa di Tremonti di tenere la scuola fuori da tale vergogna. Le cifre dichiarate dalla Moratti sono ridicole. Sugli ATA viene contrabbandato l'assorbimento dei bidelli comunali (e il primo a chiederlo fu Berlusconi), in servizio nelle scuole dall'unità d'Italia, come "assunzione di 94.000 nuove (sic!) unità di personale"! Né la Moratti può continuare a fornire cifre truccate sul rapporto docenti-alunni, calcolate inserendo gli aiutanti tecnici (che appartengono ai ruoli ATA) nel computo relativo agli insegnanti e dividendo gli alunni per il totale dei docenti, come se si insegnasse in copresenza. La permanenza giornaliera degli alunni nelle scuole è (naturalmente) più alta rispetto ai docenti e quindi il rapporto relativo alle lezioni frontali non può essere 1 a 9, come dimostra il fatto che i gruppi classe sono ben più numerosi: ormai non si istituiscono più sezioni con meno di 25 alunni neppure in presenza di portatori di handicap!
Un sindacato che esprimesse "soddisfazione" per una manovra del genere sarebbe masochista o connivente, anzi correo rispetto a disposizioni atte a demolire la scuola di tutti (a tutto vantaggio delle scuole private e del loro 8% di clienti).
Stefano d'Errico (Segretario Nazionale dell'Unicobas scuola)