La FESAL - E (Federazione Europea del Sindacalismo Alternativo dell'Educazione), in costruzione dall'incontro delle organizzazioni del sindacalismo di base di differenti paesi presenti a Granada nel 1998, si è costituita ufficialmente nel settembre 2003 a Berlino nel corso del primo Forum Erupeo dell'Educazione, promosso in opposizione all'incontro tenuto nella capitale tedesca dai ministri europei dell'Educazione ... alla quale la C.E.S., Confederazione Europea dei Sindacati è associata con forme di collaborazione riconosciuta dalle istituzioni europee. La FESAL - E vuole promuovere in Europa un altro sindacalismo fondato sul rifiuto senza equivoci delle politiche liberiste e la rivendicazione di un'altra società per un'altra scuola.

A differenza della maggior parte delle organizzazioni sindacali europee coinvolte all'insaputa dei loro aderenti e spesso, pure in violazione dei loro mandati, impegnate in strategie di ricomposizione del sindacalismo europeo e mondiale, noi rifiutiamo di marciare il 19 marzo in coda alla CES, in una manifestazione organizzata a suo vantaggio e intorno ad una piattaforma riformista che ha imposto con l'obiettivo principale di rafforzare la rappresentatività della C.E.S. e dei suoi sindacati presso la Commissione Europea, prevenendo qualunque chiara mobilitazione per il rifiuto della costituzione europea, in favore della quale la CES ha preso ufficialmente posizione.

Noi rifiutiamo infatti di coprire manovre sindacali e politico – mediatiche che intendano ridurre il problema alla sola direttiva Bolkeinstein sui servizi, questa direttiva semplicemente anticipa gli orientamenti della costituzione europea che la CES difende e vuol "far passare". Rifiutiamo un sindacalismo addomesticato che si impegna, a livello europeo e nelle differenti nazioni, nella co-gestione di politiche educative al servizio dell'Accordo Generale sul Commercio dei Servizi (AGCS) e degli obiettivi predisposti dall'accordo governativo di Lisbona. Rifiutiamo di continuare a subire, nelle scuole di ogni ordine e grado, dalla materna all'università, gli effetti distruttivi di queste politiche rispetto ai programmi, la formazione d'accesso, il futuro dei giovani, lo stato giuridico ed economico di quanti operano nel settore.

Come tutti coloro che rifiutano questo pseudo – sindacalismo, che ha dimenticato le sue origini, che sacrifica gli interessi dei lavoratori, le conquiste sociali, l'avvenire dei ragazzi a strategie derisorie di "rappresentatività", noi non saremo il 19 marzo '05 a Bruxelles.

Per la FESAL – E la lotta certo non si esaurisce certo intorno alle vicende del 19 marzo, non arretrerà di fronte all'adozione del testo costituzionale, anche se accompagnato da alcuni "paracaduti sociali" che non ne modificheranno in nulla la sostanza. Nel sistema politico che il trattato si appresta a consacrare non si intende concedere spazio ad un sindacalismo di base, capace di rimettere in discussione il quadro attuale, la FESAL – E e le forze che la compongono sono infatti incompatibili con le politiche liberiste nel campo dell'educazione, queste infatti per affermarsi e svilupparsi hanno bisogno di un sindacalismo come quello della CES.

Per la FESAL – E l'impegno per un'altra Europa passa attraverso forme di sindacalismo partecipate, tutte da riconquistare e costruire, un impegno per i diritti e per i diritti della scuola.