Unicobas scuola

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L'UNICOBAS TRAINA LO SCIOPERO DEL 14 OTTOBRE

L'Unicobas oggi è stato l'unico sindacato su cinque che scioperavano a dare visibilità alle richieste della scuola. La nostra manifestazione è la più riuscita di una giornata nella quale CISL, UIL e SNALS, per paura del confronto di piazza, non hanno costruito la benché minima iniziativa pubblica, mentre la Gilda ha preferito fare un sit-in testimoniale sotto Montecitorio senza considerare che oggi il Parlamento era deserto. Un migliaio di insegnanti ed amministrativi ha manifestato questa mattina davanti al Ministero dell'istruzione in Viale Trastevere a Roma. Le motivazioni dello sciopero partono da un secco no ad una Legge Finanziaria che taglia un terzo dei bidelli, degli insegnanti di sostegno e dei segretari, prevedendo peraltro l'accorpamento e lo smantellamento di molti istituti, considerati alla stregua di rami secchi da tagliare. Una Finanziaria che prevede al massimo una mancia per il rinnovo di un contratto scuola scaduto con il dicembre 2001, per il quale le risorse non bastano neppure a coprire un quinto dell'erosione inflattiva. E questo in un Paese che retribuisce gli insegnanti un quarto rispetto alla Svizzera, un terzo rispetto a Francia e Germania, la metà di inglesi e svedesi e sensibilmente di meno persino di spagnoli, greci, portoghesi e coreani. Inoltre abbiamo scioperato oggi contro la controriforma Moratti.

Quindi per impedire il salto nel buio del ritorno all'"insegnante prevalente" o alla "maestra mamma" di falcucciana memoria, nella scuola elementare. Cosa che determinerebbe il taglio di decine di migliaia di cattedre. Siamo inoltre contro la trasformazione di parti significative della scuola dell'infanzia in succursali degli asili nido, cosa che si determinerebe con l'ingresso anticipato a due anni e mezzo. Siamo contro il ritorno al mero avviamento professionale sancito nella controriforma Moratti con l'istituto dello "studente in affitto", regalato agli appetiti della Confindustria.

L'Unicobas chiede maggiori stanziamenti nella Legge Finanziaria e un contratto specifico per la scuola fuori dal Pubblico Impiego. Il motivo è semplice, gli insegnanti non sono impiegati e per avere aumenti in paga base tali da farci raggiungere la media retribuiva europea dobbiamo uscire dalla gabbia del decreto legislativo 29/93 che lascia alla scuola solo la possibilità di mance non pensionabili legate a criteri meritocratici di tipo impiegatizio. Inoltre l'Unicobas ritiene che è vergognoso il tentativo di questo ministro di dettare il codice deontologico della funzione docente tramite una commissione ministeriale di sua nomina. Gli insegnanti vanno trattati finalmente per quello che sono: una categoria di professionisti che deve veder riconoscere l'istituzione dell'ordine professionale dei docenti, l'unico abilitato a scriverne il codice deontologico.

L'Unicobas sciopera anche contro la politica sociale del Governo ed il vergognoso tentativo di riscrivere le regole dei diritti e lo Statuto dei Lavoratori. Differentemente da CISL e UIL, che lo hanno sottoscritto, l'Unicobas oggi ha anticipato per la scuola lo sciopero generale anche contro il patto contro l'"Italia del lavoro".