Vediamo:
- i sindacati suddetti, dopo aver lasciato trascorrere a vuoto più di un anno e non aver contrastato la legge finanziaria con i ridicoli stanziamenti per il contratto (votata a dicembre 2004), chiedevano l’8% di aumento, che era già una richiesta molto al di sotto del 50% di perdita del potere d’acquisto degli stipendi negli ultimi 2 anni e mezzo (anche a causa delle speculazioni sull'euro). L'Unicobas ha invece iniziato gli scioperi nel 2004.
Ora, grazie a CGIL. CISL, UIL, CONFSAL-SNALS, Gilda etc., abbiamo il 5,01% lordo…..
- nella scuola l’aumento medio è di 104 euro lordi mensili, cioè di 50 euro netti medi;
- quello 0,5% in più andrà a incentivare la produttività dei dipendenti (punto 4) e quindi il salario individuale accessorio non pensionabile ed arriverà solo dal prossimo anno, come buona parte degli arretrati (in funzione elettoralistica);
- il punto 5 del protocollo prevede poi che vengano riconosciuti nella contrattazione integrativa la "qualità della prestazione ed il merito" (standard? quiz? valutazioni dei dirigenti?);
- il punto 6 del protocollo prevede che siano possibili processi di mobilità e di razionalizzazione finalizzati al miglioramento del servizio pubblico (cioè circa 110.000 posti in meno tra tagli e mobilità su tre milioni di dipendenti pagati dallo stato), naturalmente concordati contrattualmente; ancora una mazzata per l’occupazione ed un incremento per il precariato nel pubblico impiego;
Continua la politica di moderazione o meglio di rinuncia salariale che quei sindacati conducono ormai da oltre un trentennio; lo stipendio sta diventando nient’altro che un assegno di sopravvivenza…
Ma quale "sostegno alla domanda ed ai consumi" ?!
La liquidazione te la mettono poi nei fondi pensione e la ricchezza del paese prodotta dai lavoratori tutti del settore pubblico e del privato se ne va in Borsa o in debiti.
Così, una classe lavoratrice indebitata è socialmente ricattabile.
La scuola sprofonda sempre più nel pubblico impiego e si allontana sempre più dalla media retributiva europea.
Un pubblico impiego (enti locali, sanità, uffici, scuola,..) precarizzato non può più garantire servizi pubblici adeguati ai bisogni dei lavoratori tutti: è questa la strada della privatizzazione e della sussidiarietà (cioè il servizio pubblico si fa solo se non c’è nessun servizio privato).
E allora, sull’accordo del 27 maggio e su tutto quello che comporta per le relazioni sindacali e per le sorti dei lavoratori e delle lavoratrici, occorre chiedere una CONSULTAZIONE ufficio per ufficio, scuola per scuola, ospedale per ospedale, per restituire a noi, diretti interessati, il controllo sulla contrattazione.
E' poi necessaria una forte battaglia salariale unitaria con le altre categorie, anche del settore privato, così come erano pronti a fare i metalmeccanici con i dipendenti pubblici…
Infatti….il tempo di proporlo….ed il 27 maggio hanno firmato.
Coincidenze? Chissà!
Ma la carta dell’unità è ancora tutta da giocare: contratti del settore privato e biennio 2004-2005 per la scuola e per il pubblico impiego sono già alle porte….
Unità nella diversità fra tutti i lavoratori e le lavoratrici.
Per una degna retribuzione, dignità nel lavoro, diritti,
libertà di sciopero e democrazia sindacale
in ogni luogo di lavoro
C.I.B. – UNICOBAS