Il CCNL sottoscritto oggi da CGIL, CISL, UIL e SNALS, con 125 euro medi lordi di "aumento" (più della metà dei quali non pensionabili e disponibili solo per lavoro aggiuntivo) NON SOLO NON CI RIAVVICINA ALL'EUROPA, BENSI' CE NE ALLONTANA ULTERIORMENTE, non coprendo, tra l'altro, neppure l'erosione inflattiva e l'aumento dei prezzi determinato dall'entrata in vigore dell'euro.

Come si sa, anche la CGIL - altrove impegnata a salvaguardare altre categorie anche in aperta polemica con CISL e UIL - ha entusiasticamente aderito ad un testo che mortifica definitivamente la scuola italiana. L'ultimo colpo ad un settore già drammaticamente colpito dalla controriforma Moratti. Ciononostante in questi giorni la CGIL medesima, con un cartello di strutture cresciute nella sua ombra (il CIDI fu compromesso anche ai tempi del "concorsone" di Berlinguer), dà vita ad iniziative "in difesa" della scuola pubblica. Iniziative che vedono anche la partecipazione dei Cobas di Bernocchi. Quale credito possono avere agli occhi di docenti e non, boutades del genere, se arrivano in concomitanza della firma di un contratto che certamente li ricaccia indietro pesantemente dal punto di vista economico e che desta profonde preoccupazioni anche sotto il profilo normativo?

Si, perchè se ieri eravamo gli ultimi in Europa, oggi siamo ancora più distanti dal resto del continente, e di tutto ciò bisogna purtroppo, ancora una volta, "ringraziare" anche la CGIL.