COMUNICATO STAMPA 20.12.2001

A FEBBRAIO UNO SCIOPERO GENERALE CHIUDERA' LA STAGIONE DEGRADANTE

DELLA MERCIFICAZIONE DELL'ISTRUZIONE

Se nel 1990 l'allora ministro Mattarella aveva fatto degli Stati Generali un luogo di incontro e di discussione reale tra tutti i protagonisti della scuola, sindacati e studenti compresi, organizzando tavole rotonde e momenti autentici di confronto e di dialogo. oggi si è chiusa nel modo peggiore una convention surreale, mentre all'esterno del Palazzo dei Congressi i 1OOmila giovani e docenti sfilavano pacificamente. L'epilogo brutale del Presidente del Consiglio tuttavia ha sollevato malumori e proteste anche nel paludato salone, infatti la contestazione è diventata inevitabile a fronte delle sprezzanti parole di Berlusconi che, senza vergogna, ma con mal celata determinazione e aggressività, ha chiuso la due giorni affermando che: "La democrazia è frutto della competizione la competizione è ciò che ci dà tutto la scuola deve insegnare la scala gerarchica questa è la ricetta e la scuola dell'anno scolastico 2002/03 sarà una scuola che si adeguerà a questi indirizzi."

E francamente difficile quindi discutere sulle piroette del ministro Moratti e del professor Bertagna, sempre pronti a smentirsi modificando quanto affermato il giorno avanti in merito alla riforma. Il Presidente Berlusconi ha riassunto al meglio e con una chiarezza un processo complessivo volto a colpire la scuola pubblica, che, non sappiamo fino a quando, resterà luogo di crescita comune attorno ai valori di convivenza democratica e solidarietà. Confondendo libertà e privilegio Berlusconi ritiene che la parità tra scuola pubblica e privata debba consistere nel non prevedere rette per le seconde. L'attacco è complessivo, all'istruzione, agli insegnanti, al mondo della scuola. che dopo questa due giorni vedono sempre più lontano un riconoscimento economico e giuridico europeo. Tutto ciò è quanto mai preoccupante. Ma oggi la scuola reale ha rubato la scena alla scuola surreale del ministro Moratti e dei suoi compagni di strada.

Sia fuori che dentro il Palazzo dei Congressi è iniziata la risposta degli studenti e degli insegnanti che credono veramente nella scuola. A febbraio con un grande sciopero unitario manderemo definitivamente a casa il ministro e quanti con lei vogliono degradare e mercificare irreparabilmente il mondo dell'istruzione.

Roma, 20 dicembre 2001

Stefano d'Errico Segretario Nazionale dell'Unicobas Scuola