Unicobas scuola
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Comunicato Stampa 20 Aprile 2002
E' IN ARRIVO UN NUOVO CONCORSONE "LIBERAL"
LEGGE DELEGA PER TUTTO E PER TUTTI
COSA C'E' DIETRO "LIBERAL" E IL DISCORSO DELLA MORATTI

Carriera. Ritorno al concorsone. Si vuole uno stipendio europeo? Non lo si avrà e si potrà solo raccogliere qualche spicciolo, solo per pochi, seguendo un corso universitario che darà il titolo di "aggregato" (docente di classe in trasferimento su richiesta dei dirigenti), "organizzatore" - senza alunni - delle attività degli altri colleghi, docente "tutor" di studenti deprivati del curricolo: nei professionali 240 ore annue (due mesi di scuola) – come confermato da Bertagna stesso – ed il resto del tempo nell'impresa per il mero addestramento.

Delega onnicomprensiva. Perché se si vuole essere efficienti non si può essere troppo democratici, nell'epoca "liberal" il confronto è un optional. Ergo, tutto dentro la legge delega, con la benedizione del cardinal Ruini e di Comunione e Liberazione. Siccome non bastava che al Parlamento venisse sottratto il dibattito sulla riforma, nelle leggi delega verranno inseriti anche la revisione del meccanismo contrattuale, quella degli organi collegiali, nonché l'eliminazione delle rappresentanze sindacali di scuola (RSU). Per tale motivo non vi sarà apertura alcuna delle trattative contrattuali: il Ministro Moratti intende procedere impavida verso una riscrittura della scuola di domani senza l'interferenza dei sindacati. Il contratto separato per i soli docenti verrà definito per legge. Con lo stesso strumento il Collegio Docenti verrà definitivamente subordinato al dirigente, così come il Consiglio d'Istituto. Alle trattative sindacali, rimandate giocoforza a dopo l'approvazione della legge delega, restererebbe unicamente la rifinitura di 60 contratti regionali (uno per regione per docenti, dirigenti e non docenti). Morto il contratto collettivo nazionale, garanzia di uniformità di trattamento per tutti gli insegnanti della penisola, verrebbero eliminate dalle scuole anche le RSU, forse riproposte a livello regionale. Ci si troverebbe così di fronte ad una giungla normativa nel cui gorgo sarà facile far affondare la scuola pubblica. Verrà consegnata alla legge delega anche la riscrittura dello stato giuridico – come conferma il senatore Asciutti – ed il codice deontologico resta affidato alla commissione presieduta dal cardinal Tonini.

L'Unicobas definisce il contratto separato per i soli docenti uno specchietto per le allodole, trattandosi di uno strumento ancorato saldamente alle compatibilità attuali (eliminazione degli scatti di anzianità, perdita del ruolo docente anziché ruolo professionale e libertà d'insegnamento, scuola come servizio o come azienda invece che istituzione, stipendi indecenti legati al cottimo tutt'altro che europei, dirigenti manager in luogo di presidi elettivi). Docenti e non docenti, divisi e separati all'interno del pubblico impiego, che non garantisce rispetto della professionalità. Nel denunciare la manovra retriva e falsamente moderna, l'Unicobas lotta per un aggancio della scuola all'Università, per un contratto specifico per l'istruzione fuori dalla logica impiegatizia, con diverso trattamento giuridico ed economico per tutti, perché la scuola merita qualità e non riforme autoritariamente imposte e vestite, grazie ad un abile convegno, di un abito solo apparentemente liberale, dove non a caso non s'è fatto alcun riferimento alla creazione di un ordine dei docenti, anche perché l'abito deontologico intendono appaltarlo all'idea medievale di interventi curiali e vescovili, confortati dagli appetiti della confindustria.

Di fronte a questo violento attacco esiste una sola risposta: sciopero generale unitario della scuola entro il mese di Maggio!

Stefano d'Errico (Segretario nazionale dell'Unicobas scuola)