Unicobas Scuola
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- COMUNICATO STAMPA 20.05.2003 -

OGGI, MARTEDI' 20 MAGGIO MANIFESTAZIONE AL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE

L'UNICOBAS CON GLI INSEGNANTI DI SOSTEGNO PRECARI

Dalle h 10.00, gli insegnanti del Comitato dei docenti di sostegno specializzati e non abilitati appoggiati dall'Unicobas Scuola, manifestano sotto il Ministero dell'Istruzione a V.le Trastevere per chiedere la regolarizzazione lavorativa (e nell'immediato la rinconferma) delle migliaia di precari specializzati di sostegno presenti nel nostro Paese.

La legge finanziaria e la controriforma Moratti, restringono pesantemente il diritto allo studio dei portatori di handicap e negano la rinconferma di quanti in questi anni si sono fatti carico dell'integrazione. Inoltre le intenzioni del Ministero sono di lasciare le residue occasioni di incarico a studentelli senza esperienza transitati per i corsi farsa delle SSIS, dai quali, per far presto e rendere il titolo disponibile entro il 17 Maggio corrente (data di scadenza per l'inserimento nelle graduatorie permanenti per le supplenze), è stato di fatto espunto persino il tirocino.

Le delegazioni di precari di sostegno, provenienti da tutta Italia, chiedono garanzie per la riconferma il prossimo anno scolastico, l'istituzione di corsi abilitanti per chi ha maturato 180 giorni di servizio ed una apposita classe di concorso abilitante che impedisca utilizzazioni approssimate di personale soprannumerario.

Questa è una tradizionale rivendicazione dell'Unicobas, che appoggia totalmente i cordinamenti dei precari di sostegno. Nel corso della manifestazione sono previsti incontri con gruppi parlamentari ed esponenti del Ministero nel giorno in cui è in corso un incontro amministrazione-sindacati firmatari del recente CCNL sulle questioni che interessano i precari.

La manifestazione di oggi contesta anche il contratto-truffa siglato il 16 u.s.. Il CCNL sottoscritto da CGIL, CISL, UIL e SNALS, con 125 euro medi lordi di "aumento" (più della metà dei quali non pensionabili e disponibili solo per lavoro aggiuntivo) NON SOLO NON CI RIAVVICINA ALL'EUROPA, BENSI' CE NE ALLONTANA ULTERIORMENTE, non coprendo, tra l'altro, neppure l'erosione inflattiva e l'aumento dei prezzi determinato dall'entrata in vigore dell'euro.

Per i docenti italiani un'ennesima beffa: e pensare che il Governo avrebbe voluto aggiungere a questa mancia anche recessioni pesantissime sotto il profilo normativo. Ad esempio l'aumento del potere assoluto e discrezionale dei dirigenti scolastici e la sottrazione di importantissimi istituti dalla contrattazione sindacaledi scuola. Ma i Confederali e lo SNALS non sono comunque riusciti ad arginare tutti gli elementi recessivi ed hanno comunque sottoscritto l'ennesimo contratto a perdere, adeguandosi a nuove forme di privilegio per i dirigenti, che sceglieranno i propri vicari senza che il Collegio Docenti possa esprimersi con proprie proposte.

Sicuramente il prossimo anno scolastico inizierà con forti iniziative di sciopero. La vertenza scuola, per noi, riparte da zero. I problemi della scuola italiana verranno risolti quando il comparto vedrà riconosciuto il suo ruolo con un contratto fuori dal pubblico impiego e dai diktat del D.L. 29/93, ristabilendo gli scatti d'anzianità, il ruolo (oggi incarico a tempo indeterminato) e la possibilità di aumenti veri ed interamente pensionabili, ben oltre la miseria delle percentuali relative all'inflazione dichiarata, peraltro sempre inferiori all'inflazione reale. Aumenti veri che ci portino realmente alla media retributiva europea, dalla quale ci separano almeno 500 euro NETTI mensili.

Stefano d'Errico (Segretario nazionale dell'Unicobas scuola)