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COMUNICATO STAMPA 25.10.2001
UNICOBAS SU SCIOPERO CGIL E GILDA
CGIL e Gilda si sono finalmente decise! Ciò dimostra che non hanno scioperato con noi solo per motivi di bandiera. Avrebbero fatto meglio a scioperare il 19: adesso è più difficile che la categoria incroci le braccia con la Finanziaria che, anche grazie al nostro sciopero, è cambiata notevolmente. Lo stesso vale anche per i Cobas, il cui sciopero, già problematico prima, viene ora decisamente depotenziato dalla scesa in campo di CGIL e Gilda.
Il rischio di tutte queste azioni separate è quello della frammentazione: occorrerebbe invece ricomporre il fronte con un'azione comune: il problema è che gli obiettivi sono confusi. E' chiaramente aperta la questione di un contratto per il quale il Governo offre circa 9.000 lire a fronte della questione di una categoria retribuita un milione in meno dei colleghi europei! Perciò lo sciopero della CGIL, predeterminato sulla data del 9 per il resto del Pubblico Impiego, non fornisce garanzie ai docenti, che hanno bisogno di un loro ambito specifico da costruirsi, come per l'Università, all'esterno del Pubblico Impiego, richieste che rischiano il soffocamento nel mare magno dello scontro in atto, che è prevalentemente politico, e nel mare magno dei problemi retributivi appunto di altre categrorie.
Per la Finanziaria, oltre la questione retributiva, restano aperte alcune questioni.
MODIFICHE OTTENUTE: La norma sull'innalzamento obbligatorio dell'orario di cattedra A 24 h. viene eliminata. Sulle supplenze, il tetto sul diritto alla sostituzione per malattia scende a 15 giorni e vengono escluse del tutto materne ed elementari. I risparmi verranno reinvestiti sulla scuola. Si tratta di indubbi passi in avanti.
COSA DEVE ANCORA ESSERE CAMBIATO: Restano gravissimi problemi. L'innalzamento dell'orario settimanale di docenza a 24 ore verrà comunque imposto su 46.600 cattedre, prevalentemente di scuola superiore (tante, se si considera che si tratta di un totale di 213.079 insegnanti), tramite l'imposizione delle stesse con il ricatto dei trasferimenti. Nell'operazione si taglierebbero comunque 34.000 titolarità e si creerebbero altrettanti soprannumerari destinati a girare le province: salterebbero in ogni caso 10.000 posti ad incarico annuale per i precari. Per quanto attiene alla sostituzione per malattia, il tetto scende sensibilmente, dai 31 giorni ai 16, però è sempre maggiore dell'attuale (11), e quindi comporterebbe comunque un aumento dei carichi di lavoro per gli insegnanti di ruolo che dovrebbero sostituire i colleghi malati. Si riducono sensibilmente le opportunità di lavoro per i precari. A soffrirne, la qualità della scuola, con la sparizione di tutti i progetti mirati a recupero ed approfondimento. Per gli esami di maturità, Moratti si illude poi di far passare il trucco: ripristino della Commissione esterna per le private, ma non per le scuole "paritarie". Complici Confederali, SNALS e Gilda, rimangono invariate le altre vergogne della Finanziaria. Resta l'eliminazione di 10.000 assunzioni previste per gli insegnanti di lingua straniera alle elementari. Resta il taglio per il ATA, ed in particolare per gli ausiliari s'impone per la prima volta il blocco del turn-over. Rimane aperta la questione sostanziale dello stipendio europeo: è chiaro che la Moratti ha giocato in attacco, introducendo modifiche negative anche perchè non si parlasse più di parificazione retributiva con la media europea (un milione netto di differenza contro le 50.000 lire previste in Finanziaria) e CGIL, CISL, UIL, SNALS e Gilda giocando in difesa stanno perdendo la partita.
Stefano d'Errico (Segretario nazionale dell'Unicobas scuola)