Riforma della scuola superiore.

Il governo cancella la strutturazione in otto licei della scuola superiore disegnata dal governo Berlusconi.

La riforma riguarderà gli istituti tecnici e professionali: quelli che destano le maggiori preoccupazioni in relazione agli alti tassi di
dispersione scolastica.

Dove cioè trovano posto oltre un milione e 400 mila studenti (il 55 per cento del totale, al superiore).

Quasi certamente saranno accorciati i percorsi scolastici in termini di monte ore annuo e diminuiranno anche le discipline.

'La proposta - ha spiegato qualche settimana fa il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni - prevede l'istituzione dell'area tecnico-professionale nelle scuole secondarie di secondo grado e il riordino degli istituti tecnici e degli istituti professionali'.

Per gli studenti 'meno volenterosi' dopo le scuole medie si apriranno percorsi professionali triennali e la separazione tra istituti tecnici e professionali si farà meno netta.

Per le qualifiche professionali triennali sarà istituito un 'albo nazionale', e ogni provincia avrà almeno un polo tecnico-professionale che comprenderà sia l'attuale indirizzo tecnico sia quello professionale e, oltre i percorsi triennali, anche indirizzi di 'alta qualificazione tecnico-professionale di tipo non universitario'.

Attenzione: come nel caso della "riforma" Moratti, la riduzione del monte ore può avere riflessi negativi pesanti sull'organico.

l'AltrascuolA Unicobas