Addirittura con un giorno di anticipo sullo sciopero-farsa proclamato (soprattutto nella scuola) per questo, il consiglio dei ministri ha approvato il decreto sullo scippo del TFR.
 
E' come avevamo anticipato noi.
 
Si tratta di un fondo chiuso:
 
*completamente affidato alla deregulation di mercato che non garantisce alcuna rivalutazione base annua (e quindi espone alla possibilità della perdita del capitale);
 
*gestito consociativamente da CGIL, CISL, UIL, SNALS e Gilda e Governo (rappresentato dal MIUR), con un consiglio di amministrazione nominato discrezionalmente da sindacati e ministro, senza neanche elezioni;
 
c'è la trappola del silenzio-assenso, per un periodo di 6 mesi che scatterà dal 1° gennaio 2008 anziché dal 2006: chi non manderà all'INPDAP una dichiarazione di non adesione, verrà inserito a forza nel fondo;
 
il sistema previdenziale non viene per nulla ritoccato ed ai giovani, assunti dal 1995 in poi, si "garantisce" una pensione da fame, pari al 45% dell'ultimo stipendio, per integrare la quale dovranno comunque provvedere in proprio o cedendo la propria liquidazione ad "Espero" o alle assicurazioni private, che hanno ottenuto 2 anni in più per cercare clienti (ma che danno mediamente il 2% di rivalutazione annua). Chi sceglie un'assicurazione privata non avrà però diritto alla quota aggiuntiva del 2% fornita dal datore di lavoro che ha scelto monopolisticamente il sindacato-gestore;
 
chi aderirà ad "Espero", pur non avendo bisogno di alcuna previdenza integrativa, perché magari ha 18 anni di contributi prima del 1995, come chiunque abbia ancora il TFS (assunti prima del 2001), vedrà il TFS trasformato in TFR.
 
Di fronte a tutto ciò, l'apparente "paradosso" (giustificato da un interesse certo non solo "ideale") è quello di organizzazioni "sindacali" che INVECE DI COMBATTERE CONTRO UNA COSA SIMILE denunciano che il fondo vada a regime solo dal 2008, ANZICHE' DA SUBITO !!! Questo, tra l'altro, dimostra inequivocabilmente che non gli va bene il regime attuale (che prevede l'adesione volontaria ad "Espero"). Cioè che non vogliono un'adesione libera e volontaria (che ha prodotto solo 5.700 adesioni su un milione di lavoratori della scuola - che tra l'altro hanno i loro fondi congelati perché fino a che non arrivano a 30.000 il fondo non può operare), bensì fremono perché non vedono l'ora che scatti il fedifrago regime dell'infame silenzio-assenso per riempire la rete !!!
 
Per l'AltrascuolA Unicobas la partita non è chiusa. Intanto, già il rinvio (che ci da più tempo per informare e far muovere la categoria) è anche un nostro successo ed abbiamo battuto la volontà di inserire d'ufficio tutti i neo-assunti o addirittura tutti i lavoratori assunti dal 2001, che Maroni stava per avallare.
La lotta contro lo scippo, non può prescindere dalla lotta per un nuovo e più giusto sistema pensionistico che restituisca anche ai più giovani una pensione degna di tal nome.
La lotta continua.
 
l'AltrascuolA Unicobas