IL MAESTRO UNICO? SÍ, SARA' IL SOLO NON PRESENTE SOTTO IL MINISTERO LA MATTINA DI
VENERDI'3 OTTOBRE, DATA DELLO SCIOPERO CON MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA
La ministra Gelmini, invece delle ipocrite dichiarazioni su di un impossibile mantenimento (ed incremento!!!) del tempo pieno, dichiari apertamente che il suo obiettivo è la distruzione di ciò che più funziona. Infatti il suo intervento distruttivo si concentra sull'eccellenza del sistema formativo italiano: la scuola ELEMENTARE, nonché sulla riduzione generalizzata delle ore per materia nelle medie e nelle superiori.
Ecco cosa produrrebbero le "riforme" volute dalla Gelmini, dalla Aprea, da Tremonti e Brunetta:
a) MAESTRO UNICO (IMPOSSIBILITA' MATERIALE DEL TEMPO
PIENO, RITORNO AL MASSIMO AL DOPO-SCUOLA COMUNALE. ELIMINAZIONE DI TUTTI
I PROGETTI DI RECUPERO ED INDIVIDUALIZZAZIONE UTILIZZANTI LE CONTEMPORANEITA'
NELLA SCUOLA ELEMENTARE);
b) TRASFORMAZIONE IN FONDAZIONI DELLE SCUOLE DI OGNI
ORDINE E GRADO (CONSIGLI D'AMMINISTRAZIONE SUBORDINATI A SPONSOR E COMMITTENTI
PRIVATI);
c) NUOVO "RECLUTAMENTO" (ELIMINAZIONE DEI CONCORSI
NAZIONALI ED ASSUNZIONE DIRETTA E DISCREZIONALE DA PARTE DEL DIRIGENTE
SCOLASTICO: QUALE TRASPARENZA. QUALE QUALITA'?);
d) DIFFERENZIAZIONI DI "MERITO" ESPRESSE DA DIRIGENTI
ED IMPRESE SECONDO CRITERI IMPROPRI ED AZIENDALISTICI;
e) SPARIZIONE DELLE RAPPRESENTANZE SINDACALI UNITARIE
DI SCUOLA, DALLA QUALE DISCENDE UNA DISTRIBUZIONE DISCREZIONALE DEL FONDO
DI ISTITUTO DA PARTE DEL DIRIGENTE (ISTITUZIONE DI UNA RSU DOCENTE SOLO
REGIONALE ED ESCLUSIONE PER GLI ATA DA OGNI RAPPRESENTANZA SINDACALE ELETTIVA);
f) TAGLIO SECCO DI 87.500 CATTEDRE E 40.000 POSTI
ATA IN 3 ANNI – PIU' ALTRE DECINE DI MIGLIAIA DI POSTI IN 5 ANNI DERIVANTI
DALLA RIDUZIONE GENERALIZZATA DELLE ORE PER MATERIA NELLE MEDIE ED AL SUPERIORE
E DALLA CREAZIONE DI LICEI QUADRIENNALI – E FINE DI OGNI SPERANZA D'ASSUNZIONE
PER IL GROSSO DEI PRECARI (200.000);
g) CRESCITA ESPONENZIALE DEL NUMERO DI ALUNNI PER
CLASSE;
h) POTERE SANZIONATORIO DELLA GELMINI CONTRO I DIRIGENTI
"NON COLLABORATIVI" (INDISCIPLINATI): RIDUZIONE STIPENDIO, CAMBIO SEDE,
LICENZIAMENTO;
i) LEGGI "RAZZIALI" DI BRUNETTA CONTRO I MALATI: RIDUZIONE
STIPENDIO NEI PRIMI 10 GG. DI ASSENZA (DAI 15 AI 30 EURO AL GIORNO), COSA
CHE NON COLPIRA' GLI ASSENTEISTI, BENSI' CHIUNQUE S'AMMALI ANCHE SOLO PER
UN'INFLUENZA IN UN ANNO;
l) CONTRATTI OGNI 3 ANNI (ANZICHE' 2). SULL'ULTIMO
PUNTO E SULLA (IMPROPRIA) VALUTAZIONE DEL PERSONALE I SINDACATI TRADIZIONALI
HANNO DICHIARATO "DISPONIBILITA'", SUL RESTO FANNO MERA (ED INCONCLUDENTE)
"AGITAZIONE".
Con queste misure si produrranno dal prossimo anno risparmi di spesa per 7,832 miliardi di euro (...e sono solo quelli relativi al "maestro unico"). Solo il 30% di questi risparmi sarà utilizzato a fini contrattuali per presunte "iniziative dirette alla valorizzazione ed allo sviluppo professionale della carriera del personale della scuola". Solo nei primi 3 anni, la riduzione di posti sarà pari al 10% per i docenti e del 18% per il personale ATA. Una media del 12%. Questi tagli saranno realizzati tramite meri regolamenti ministeriali a carattere ragionieristico (nessuna commissione di pedagogisti è stata interessata ad una manovra così complessa, che risulta essere un vero terremoto per la scuola italiana! Verranno modificati orario di lavoro, durata delle lezioni e struttura dei programmi. Verrà eliminato anche il tempo prolungato alle medie. Verranno rivisti gli ordinamenti della secondaria, con l'obiettivo di ridurre drasticamente materie e ore di insegnamento. Non male per un paese che in Europa è agli ultimi posti: 69% di diplomati tra i giovani contro il 73% della Germania, il 77% della Gran Bretagna, l'80% della Francia, l'81% del Belgio e della Grecia, l'84% dell'Irlanda, l'86% della Finlandia e la metà dei laureati della media UE !
PIATTAFORMA DI LOTTA DELL'UNICOBAS. IL DDL APREA INTRODUCE L'AREA CONTRATTUALMENTE SEPARATA DELLA DOCENZA, CHE NON RISOLVE NULLA PER GLI INSEGNANTI E DISCRIMINA GLI ATA. IN POSITIVO, L'UNICOBAS E' PER L'USCITA DEL COMPARTO SCUOLA DAL PUBBLICO IMPIEGO IN ANALOGIA CON L'UNIVERSITA'. IL DL 29/93, IMPOSTO ALLA SCUOLA, ha intaccato la libertà d'insegnamento privatizzando il rapporto di lavoro, eliminato il ruolo e condannato i docenti a rimanere all'ultimo posto in Europa per retribuzioni, consentendo solo "aumenti" pari all'inflazione programmata. NO ALLE MISTIFICAZIONI: OCCORRE USCIRE DALL'INQUADRAMENTO IMPIEGATIZIO E RICONOSCERE ALLA SCUOLA UN AMBITO CONTRATTUALE SPECIFICO ED UNITARIO (DOCENTI ED ATA), CON AGGANCIO ALL'UNIVERSITA' (che è fuori dal DL. 29) . DI QUESTA PROPOSTA E DI UN VERO E PROPRIO PIANO ORGANICO DI RIFORMA DELLA SCUOLA SI PARLERA' NELLA CONFERENZA STAMPA CHE TERRANNO MARTEDI' 30 SETTEMBRE PRESSO LA SALA STAMPA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI IL PRESIDENTE DELL'ITALIA DEI VALORI ANTONIO DI PIETRO, L'ONOREVOLE PIERFELICE ZAZZERA (IDV) ED IL SEGRETARIO NAZIONALE DELL'UNICOBAS, STEFANO D'ERRICO.
Ufficio Stampa Unicobas