I PRIMI PASSI DEL MINISTRO MORATTI

Il sindacato UNIcobas scuola e il Puma (Precari UNIcobas Movimento Autogestito) esprimono un giudizio critico sul decreto emanato dal neo ministro della Pubblica Istruzione Letizia Moratti. Sono gravi le ricadute che avrà sul personale precario della scuola.

Se i Provveditorati non saranno in grado di nominare gli insegnanti sui posti disponibili entro il 31 agosto (cosa molto probabile visto il caos che regna su tale argomento) il decreto dà il diritto ai Dirigenti scolastici, di assumere direttamente docenti precari per consentire il regolare avvio dell'attività didattica a settembre.

Così facendo il ministro si prefigge due obiettivi: da una parte propone un'immagine di sé efficientista, dall'altra vengono assunti dei docenti con contratto a tempo determinato, che significa consistenti risparmi ma minori diritti.

La politica di aziendalizzazione e relativa ristrutturazione, già avviata dai precedenti governi di centro-sinistra, avanza inesorabilmente e si compie con la ministro-manager: benché siano necessarie almeno 70.000 nuove assunzioni per far fronte alle esigenze di ricambio dovute al turn over, continua a mancare l'effettiva volontà di effettuarle.

Ancora più grave ci sembra il fatto che il decreto non solo anticipi e di fatto scavalchi la sentenza del Consiglio di Stato prevista per il 13 luglio, ma prevedendo l'equiparazione tra i servizi svolti dai docenti delle scuole statali e delle non statali, prefiguri un sistema unico dell'istruzione, sbilanciato a favore delle scuole private, con perdita della "graduazione" nell'elenco degli abilitati, con l'affidamento del candidato solo al proprio curriculum e col dirigente scolastico che diventa anche di fatto un vero e proprio datore di lavoro.

NON SI RISOLVE COSÌ' IL PROBLEMA DEL PRECARIATO STORICO MA SI PERMETTE ALLA SCUOLA DI UTILIZZARE SEMPRE PIÙ LAVORATORI PRECARI, QUALE DATO STRUTTURALE DELL' ORGANIZZAZIONE PERCHÉ COSTANO MENO E CONSENTONO IN FUTURO DI RIDURRE GLI ORGANICI!

Come l'Unicobas chiede da tempo, è un bene l'equiparazione del servizio tra i docenti che hanno lavorato nella sc. Pubblica e quanti hanno prestato servizio nelle scuole materne comunali in cui è garantita uniformità e regolarità nel reclutamento, un male la scelta di equiparazione del servizio prestato nelle scuole private, laiche e cattoliche, scuole non pluraliste ma di tendenza, spesso diplomifici in cui il reclutamento è frutto di logiche estranee alle fondamentali regole di professionalità e competenza.

Bene la salvaguardia dei docenti perdenti posto nelle scuole che riducono il numero dei posti, ma alla sola condizione che non sia un favore a insegnanti o docenti "amici" dei mestieranti sindacali, alleggeriti della classe, bensì un impegno per garantire organici di scuola ampliati per la piena realizzazione di obbiettivi condivisi realmente dal collegio, come noi chiediamo da anni. Per di più l'organico maggiorato dovrebbe essere messo a disposizione anche delle scuole senza perdenti posto, per garantire equità di opportunità a tutti gli studenti della penisola.

Le nomine dei Dirigenti Scolastici per garantire inizio regolare dell'a.s. non rappresentano un problema solo se il decreto De Mauro recuperato garantirà la continuità didattica e non intralcerà le nomine dei vincitori dei concorsi ordinari e riservati (che vanno fatte prima). Occorre che siano chiari e ovunque applicati i criteri di chiamata dalla graduatorie permanenti o da quelle di scuola. Al proposito, l'odierna equiparazione dei servizi rischia anche, laddove il ministero non dia indicazioni assolutamente precise e non contraddittorie, di far saltare le ferie al personale amministrativo precario che possono essere richiamati in servizio prima della conclusione delle ferie (dopo 15 gg. di ferie continuativi). Se infatti si procede nell'applicazione dei criteri del decreto sulle supplenze del 4 giugno 2001, si va incontro ad un contrasto con quanto precedentemente stabilito, con l'evidente rischio di ripetere a fine luglio - inizio agosto tutto il lavoro e con l'ulteriore increscioso pericolo di ulteriori potenziali arbitrarie decisioni dei presidi.

La scuola ha bisogno di certezze, di comportamenti chiari, rispettosi delle leggi e della Costituzione.

L' UNIcobas scuola e il Puma (Precari UNIcobas Movimento Autogestito) CHIEDONO:

- l'assunzione stabile dei precari su tutti i posti vacanti e comunque la regolarizzazione e il superamento della condizione precaria attraverso procedure di reclutamento basate sul riconoscimento della professionalità docente, considerando sia il servizio nelle scuole statali che i concorsi pregressi superati

- il blocco della riconversione "selvaggia" dei docenti di ruolo soprannumerari