Come spiegare altrimenti i continui tagli alla spesa per la scuola statale?

Come si spiegano la riduzione dell'obbligo scolastico, l'accorpamento di classi col relativo aumento del numero degli alunni nelle aule, i tagli dei posti di sostegno a scapito dell'integrazione dei disabili, l'auspicato ridimensionamento del tempo pieno?

L'ipotizzata regionalizzazione degli Istituti professionali, la riduzione degli organici e la precarizzazione della professione che pone migliaia di insegnanti in condizioni di soprannumero e in mobilità coatta e che, addirittura, nega l'accesso ai ruoli a fronte di migliaia di posti vacanti?

Come spiegare, se non in questo modo, la protervia con cui si nega agli insegnanti da anni e col consenso dei sindacati tradizionali, stipendi adeguati alla loro professione e si aumentano invece i carichi e gli obblighi di lavoro degli stessi?

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