Date: 4 ottobre 2008 12.57
Oggetto: In piazza non per caso, era sciopero
A: lettere@unita.it

Cara Unità, sei molto attenta alle tematiche del mondo della scuola e riporti da più di un mese con puntualità tutte le manifestazioni
organizzate da genitori, docenti e studenti contro il decreto legge della Gelmini.
Ieri ad esempio appariva una bella pagina sul No Gelmini Day.  Oggi mi aspettavo qualcosa di simile.
Invece solo una finestrella che passa quasi inosservata, in fondo a pagina 9, dal titolo "Le proteste".
Segnalo la frase che mi ha molto deluso:
"Alunni, studenti e insegnanti ieri hanno protestato a Roma sotto le finestre dell'Istruzione, presente anche l'Unicobas e l'Italia dei Valori"

Sembra da questa frase che l'Unicobas fosse lì per puro caso, che non avesse proclamato da un mese e mezzo uno sciopero nazionale
sulla scuola per il 3 di ottobre, uno sciopero preparato con impegno anche in periferia, spesso attraverso comunicazioni via mail ad
personam visto che la stampa lo ha volutamente ignorato.

Nonostante questo ostracismo lo sciopero è riuscito, la manifestazione a Roma sotto il Ministero, ha visto qualche migliaio di partecipanti, (vedi i
filmati su TG2, TG3 e Rai news24). Anche a Pesaro e Fano abbiamo avuto alcune scuole chiuse e altre con percentuali di adesioni oltre il 50%.
La settimana precedente abbiamo tenuto nel nostro territorio tre assemblee nelle quali sono stati affrontati i problemi della scuola
con un centinaio di docenti, una dozzina di genitori e alcuni dirigenti.

Stanno nascendo comitati per la difesa della scuola pubblica.
Leggere sull'Unità una riga così sgangherata su questo sciopero mi ha sinceramente deluso.
Considero importanti tutte le manifestazioni che si svolgono in ogni parte del Paese in questi giorni decisivi per il futuro della nostra scuola pubblica, da
chiunque siano organizzate.

Ben venga il "calendario spezzatino" (come lo chiama l'articolista) se sarà sempre più ricco di iniziative in tutta l'Italia prima della conversione in Legge del DL 137. Dopo potremo solo fare la conta dei disastri.

MauroAnnoni, insegnante della segreteria Unicobas Pesaro

Sull'episodio della contestazione a Di Pietro chiederei al giornale che leggo ogni giorno la pubblicazione delle parole di Stefano
D'Errico riportate identiche dai tre giornali online (Corriere della sera, Il Giornale, La Stampa)  vedi sito www.unicobas.it anche perchè
sollevano un tema scottante: quello del rapporto tra i giovani e la politica.

Minimizza l'episodio Stefano d'Errico, segretario nazionale Unicobas: "Di Pietro su questi temi fa seriamente l'opposizione e come sindacato
abbiamo gradito la sua presenza. Purtroppo tra i giovani e gli studenti prevale un indistinto antipoliticismo. Hanno visto un
parlamentare e lo hanno contestato non in quanto Di Pietro, ma in quanto politico. Tuttavia - ha sottolineato - trovo masochistico
prendersela con Di Pietro e non con la Gelmini".
 
Anche perché, ha ricordato d'Errico ribadendo i motivi della protesta, "alle 87.500 cattedre e 40mila posti Ata
tagliati subito si aggiungono gli 80mila docenti ed i 20mila posti Ata che saranno tagliati in cinque anni, per via della riduzione delle ore
per materia, della creazione di licei quadriennali, e del taglio dell'eliminazione del tempo prolungato nelle scuole medie".