Unicobas scuola
Ufficio Stampa della Segreteria Nazionale
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COMUNICATO STAMPA 5.11.2001
- IL CODICE DEONTOLOGICO LO SCRIVERANNO I PROFESSIONISTI DELL'EDUCAZIONE
La questione sollevata dalla nomina dell'Arcivescovo Tonini a presidente onorario della Commissione indicata dalla Moratti perché scriva il codice deontologico della funzione docente è sinora stata affrontata in modo sbagliato. Il problema, prima che ai nomi dei componenti, è legato a ben altra questione di fondo: i codici deontologici esistono per le professioni e li scrivono i professionisti. Si è mai visto un Ministro della Sanità fare come la Moratti? Pretendere di dettare, magari per decreto, il codice deontologico ai medici? Si è mai visto un Ministro di Grazia e Giustizia fare altrettanto per gli avvocati o magari pensare a valutazioni dell'impegno forense e dei relativi contenziosi affidate a Commissioni di nomina del dicastero? Eppure esistono 200.000 medici che esercitano in qualità di pubblici dipendenti, così come un'avvocatura retribuita dallo stato. In quanto ai giornalisti, solo i regimi autoritari fascisti o polpottiani hanno pensato di dettare le regole dell'informazione tramite il Ministro degli Interni.
Per i professionisti dell'educazione, gli unici a non avere un ordine in questo Paese dove esistono persino (con tutto il rispetto) l'ordine delle ostetriche o dei radioestesisti, se ne inventano sempre delle nuove!!! Non s'è ancora spenta l'eco del (non a caso bocciatissimo) "concorsone" di Berlinguer, che appare un'altra boutade, almeno altrettanto offensiva! E' l'idea di un Ministro-manager del centro-destra che riprende per altre strade il cammino indicato dal predecessore catto-comunista, e che, parimenti, ha fatto i conti senza l'oste! Sbagliano, se pensano di poterci trattare da impiegati! Sbagliano se pensano di trattarci da sudditi, dopo che hanno peraltro concluso un contratto per i 10.000 presidi che, promossi tutti al ruolo di dirigenti senza alcun controllo deontologico, a fronte di 1.800.000 lire di aumento ha disposto persino la sparizione degli obblighi fissi settimanali d'orario.
Per l'Unicobas, lo sciopero del 12, il secondo in un mese per il nostro sindacato, è anche l'occasione per rivendicare finalmente una diversa considerazione per il corpo docente: spazzeremo via anche la Commissione-direttorio imposta dal Ministro, illegittima ben oltre il giudizio di merito sui membri designati, i quali si rendono complici involontari di un'operazione estremamente scorretta. È l'occasione per affermare con la più convinta determinazione l'importanza della creazione di un ordine dei docenti che ci porti fuori dal Pubblico Impiego per l'ottenimento di un ben diverso stato giuridico-economico ed il riconoscimento della atipicità della funzione svolta. Un organo di autotutela contro i concorsoni e le amenità di basso profilo che ogni nuovo ministro scarica sul groppone degli insegnanti. Compito dell'ordine sarà certamente anche quello di redigere un codice deontologico della categoria, cosa che non può certo essere appannaggio del Ministro Moratti, né dell'Arcivescovo Emerito Ersilio Tonini. Nessun ordine ha mai delegato a terzi la stesura delle norme che lo informavano e a tutt'oggi ci risulta che nessun insegnante abbia mai scritto o preteso di scrivere il codice deontologico di vescovi e cardinali.
Sempre più motivi, quindi, per lo sciopero del 12 novembre, che si preannuncia come una grande occasione per riaffermare l'importanza della scuola pubblica. A Roma, manifestazione unitaria sotto il Ministero dell'Istruzione (h. 10.00): una grande mobilitazione che vede Unicobas, CGIL e Gilda insieme per una nuova centralità sociale dell'Istruzione, maggiori stanziamenti percentuali rispetto al PIL, investimenti adeguati ad una retribuzione di livello europeo nel nuovo contratto (l'attuale scade a Dicembre), l'eliminazione totale del pacchetto scuola previsto nella Legge Finanziaria, incrementi di organico per il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario, nessun nuovo impegno economico per le scuole private. Per noi dell'Unicobas, il fervore col quale si sta preparando l'astensione dal lavoro per l'intera giornata è la dimostrazione che l'appello unitario lanciato già il 19 è più che mai sentito dalla categoria.
Stefano d'Errico (Segretario Nazionale dell'Unicobas scuola)