Unicobas scuola
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COMUNICATO STAMPA 7.12.2000

L'Unicobas esprime il massimo della soddisfazione per la enorme adesione, verificata in tutto il Paese, allo sciopero odierno: come previsto, 90 insegnanti ed ATA (ausiliari, tecnici ed amministrativi) su 100 si sono astenuti dal lavoro. 11 contributo dell'Umcobas è stato nlevantissimo, come testimonia il campione rilevato, pari al 20% delle scuole pubbliche italiane, dove la percentuale di adesione ha sfiorato la totalità del personale: in particolare dove più forte è stato l'impegno del nostro sindacato.

Un grande successo ha avuto anche la manifestazione svoltasi in Piazza di Montecitorio: all'appello dell'Unicobas hanno risposto alcune migliaia di insegnanti, giunti persino in bicicletta da varie regioni del Paese in rappresentanza di una scuola pubblica che ha già ribattezzato la riforma Berlinguer-De Mauro come il "Disordino" dei Cicli.

Le ragioni dell'Unicobas sono state esposte questa mattina all'On. Castellani, Presidente della Commissione Istruzione della Camera dei Deputati, nel corso di un incontro di circa un'ora. Analogo confronto è stato avviato ieri con il Sen. Donise, Relatore della Legge sul Riordino dei Cicli, nonché Presidente della 7° Commissione della Camera Alta.

Gli obiettivi dello sciopero di oggi, sul quale Confederali e SNALS sono stati costretti a convergere successivamente sotto la spinta dei loro iscritti, comprendono il raggiungimento di retribuzioni agganciate alla media salariale europea ed il rinvio e la radicale revisione della legge di riforma.

Sul primo punto l'Unicobas ritiene inaccettabili le mance tutt'ora offerte dal Governo, così come riduttive ed inappropriate le richieste di Confederali e SNALS.

Se infatti ci lascerebbe ben lontani dall'Europa l'eufemistico aumento ottenibile con i miseri 650 miliardi stanziati nella Legge Finanziaria, altrettanto distanti resteremmo da uno stipendio appropriato con le poche decine di migliaia di lire pro-capite in più richieste da Confederali e SNALS.

Occorre porre fme al gioco delle parti: i sindacati summenzionati non possono più fermare il treno della protesta, partito contro di loro il 17 Febbraio e che paradossalmente essi stessi sono stati costretti a spingere in corsa per cercare di recuperare lo scontento creato dal loro "concorsone"; il Governo deve sciogliere ogni riserva e capire di essere costretto ormai ad allargare abbondantemente i cordoni della borsa. Agli insegnanti deve essere dato quanto è stato per troppo tempo negato.

Per un salario degno della funzione docente bisogna raddoppiare le risorse ed utilizzare tutti i fondi a disposizione: è quindi vergognosa la politica di De Mauro e dei Confederali, volta ancora a conservare i 1.260 miliardi per al massimo un 20% di clienti per l'ostinazione di non volerla dare vinta alla categoria e voler conservare il punto sulla differenziazione stipendiale.

Non riusciranno ad impedire che finalmente si consegua l'indennità di funzione docente csì come diventa sempre più anacronistico delegare la ricerca del "merito" ad esami e prove postume, quando si consentono assunzioni estemporanee e clientelari mantenendo in auge i carrozzoni dei concorsi.

I1 problema della qualità va quindi risolto alla radice, con l'istituzione di lauree direttamente abilitanti ad indirizzo metodologico-didattico, comprendenti almeno un anno di tirocinio pratico con tutoraggio selettivo.

I1 resto è solo demagogia, atta a creare occasioni per raccomandati e "selezionatori" promossi dalle burocrazie sindacali, le maggiori responsabili dello sfascio della scuola italiana. Dovranno rimangiarsi l'autonomia aziendalista, gli aumenti macroscopici dei Dirigenti Scolastici e la complessiva controriforma in atto. Viceversa l'attuale ribellione della scuola diventerà, già nei prossimi mesi, una vera e propria insurrezione.

Se non avremo il salario europeo (L. 500.000 nette dall' 1/1/2000 e un piano biennale che ci porti a complessive L. 1.500.000 nette in più dall' 1/1/2003), se il "Disordino" dei Cicli non verrà immediatamente rinviato ed accolte le nostre proposte di modifica atte ad impedire che la scuola elementare italiana, eccellente nel mondo, venga massacrata non consentendo la stabilizzazione degli insegnanti elementari sui primi cinque anni, adotteremo tutte le forme di lotta necessarie, a cominciare dal BLOCCO DEGLI SCRUTINI DELPRIMO OUADRIMESTRE.

Se si insisterà con la volontà di impiegare gli insegnanti di scuola media sul terzo, quarto e quinto anno del ciclo primario, non consentendo loro l'utilizzazione anche su quello secondario, se, infme si insisterà con lo sviuimento del superiore dovuto all'imposizione di saperi minimalistici primarizzanti, se a tutto ciò non verranno date immediatamente risposte convincenti dal Parlamento, l'Unicobas esorterà la categoria a bloccare ogni meccanismo della scuola pubblica italiana.

In particolare. BLOCCHEREMO GLI ESAMI CONCLUSIVI DEL SUPERIORE, iscrivendoci a "maturità" diverse da quelle possedute: in tal modo il Ministero della Pubblica Istruzione non avrebbe nessuno a disposizione per far svolgere tali esami. I1 massimo del risultato col minimo sforzo possibile: il Governo ed i sindacati di Stato sono avvertiti.