- COMUNICATO STAMPA 9.1.2001 -
BLOCCO DEGLI SCRUTINI & SCIOPERI ORARI SINO A FINE MARZO!
INOLTRE PROTESTA SULLE ADOZIONI DEI LIBRI DI TESTO (ADOZIONE DI MASSA DEI BIGNAMI) ED INDISPONIBILITA' ALLE ATTIVITA' VOLONTARIE DI DOCENTI (GITE, ETC.) E NON (STRAORDINARI).
Stipendi da travet! CGIL, CISL e UIL hanno firmato un accordo che tradisce le aspirazioni salariali di livello europeo. Si sono accontentati di poco più di un decimo del differenziale (un milione cinquecentomila lire nette medie) fra le retribuzioni italiane e quelle della UE, persino drenando ancora una parte dei 1.260 miliardi accantonati per il sepolto "concorsone" per procedure di differenziazione per pochi eletti. Non credano però di aver chiuso la partita.
I risultati elettorali delle RSU testimoniano come i sindacati tradizionali abbiano tenuto - in particolare la CGIL, perchè CISL e SNALS sono crollati ugualmente - solo grazie ad un meccanismo elettorale a loro favorevole (quello che imponeva la presentazione di liste di singola scuola), perdendo clamorosamente nell'80% delle scuole dove l'Unicobas è riuscito ad essere presente, pur avendoci negato il diritto di assemblea in orario di servizio e senza alcun permesso sindacale. La scuola è quindi affatto "pacificata". Inoltre rimane aperta la battaglia contro il "Disordino dei Cicli", una legge iniqua e di sfascio che il Governo si è ostinato ad approvare contro la volontà del Paese reale. Non gli daremo quindi tregua sino alle elezioni, dando battaglia con scioperi ogni 10 giorni di lezione.
Lunedì 29 Gennaio 2001: blocco degli scrutini;
Martedì 30 Gennaio 2001: blocco degli scrutini;
Lunedì 12 Febbraio 2001: sciopero della
prima ora;
Martedì 13 Febbraio 2001: sciopero della
prima ora;
Mercoledì 28 Febbraio 2001: sciopero della
prima ora;
Giovedì 1 Marzo 2001: sciopero della prima
ora;
Venerdì 16 Marzo 2001: sciopero della prima
ora;
Sabato 17 Marzo 2001: sciopero della prima ora;
Mercoledì 28 Marzo 2001: sciopero dell'ultima
ora;
Giovedì 29 Marzo 2001: sciopero dell'ultima
ora.
Gli scioperi sono indetti per ottenere il raggiungimento
di una retribuzione di livello europeo.
Inoltre l'Unicobas non condivide il "Riordino dei
Cicli", che taglia 80.000 cattedre ed il 10% dei posti del personale non
docente, non rispettando minimamente le professionalità acquisite
dagli insegnanti. Concentrando in un settennio due ordini di scuola che
oggi insistono su 8 anni verrà eliminato un posto ogni 8. Mettendo
in crisi la scuola elementare (ove salteranno 50.000 cattedre), deportandovi
forzatamente i docenti delle medie (che subiranno una riduzione di 30.000
cattedre) e svilendo i curricoli del superiore, si realizza un sistema
scolastico, ancorché aziendalizzato, che si riduce e si deprezza.
Stefano d'Errico
(Segretario Nazionale dell'Unicobas scuola)