COMUNICATO STAMPA 9/1/2010

 

 

 

L’UNICOBAS DICE NO ALLA POLITICA RAZZISTA DEL GOVERNO:

solidarietà con gli immigrati di Rosarno, no al tetto del 30% di alunni stranieri

 

Migliaia di immigrati sono scesi in piazza a Rosarno per reagire ad un atto di violenza razzista criminale. Una banda razzista ha sparato nel campo dove vivono gli immigrati ferendone alcuni. Dopo questa ennesima aggressione armata migliaia di immigrati hanno giustamente reagito con la voglia di affermare la propria dignità e umanità. È una lotta per affermare una vita migliore contro le brutali condizioni di schiavismo e di super-sfruttamento a cui sono costretti. Nello stesso tempo è una lotta per difendere la stessa vita contro le aggressioni armate, i continui soprusi e atti di violenza razzista da parte della criminalità organizzata, delle istituzioni e di settori della popolazione locale.

Di fronte a questa reazione si è scatenata una canea razzista, criminale e repressiva contro gli immigrati cercando di capovolgere la realtà e la verità.

Per questo come Unicobas vogliamo esprimere la nostra solidarietà e far giungere a tutti gli immigrati di Rosarno e alla loro lotta la nostra vicinanza e il nostro sostegno.

La responsabilità di questa situazione è del governo e delle istituzioni che hanno varato leggi razziste, pacchetti sicurezza, respingimenti e provvedimenti xenofobi che alimentano il dilagare del razzismo e della violenza.

La realtà cruda è che d’estate ed in autunno gli immigrati sono necessari per  il lavoro nei campi, manodopera ricattabile e a bassissimo costo sulla cui assunzione in nero lucrano caporali spesso affiliati alla criminalità organizzata ma non devono accampare diritti e soprattutto l’inverno, quando il lavoro cala, si pretenderebbe rispedirli a casa ed il governo finora ha avvallato questa situazione.

Ciliegina sulla torta il tetto del 30% di “stranieri” che la Gelmini ha introdotto in tutte le classi a partire dal prossimo anno scolastico con la circolare n° 2 del 8/1/2010 che introduce la deportazione forzata di allievi stranieri da una scuola all’altra e nega loro il diritto di scelta della scuola, magari vicino a casa, come fanno i loro coetanei italiani.

Questa scelta razzista e classista è solo in apparenza dovuta a motivazioni didattiche, in realtà è dettata da una visione retriva e nazionalista della cultura in totale controtendenza con la globalizzazione e con le scelte operate dagli altri paesi europei (siamo l’unico paese in europa ad aver adottato un simile provvedimento, la Svizzera ha addirittura messo un tetto alla rovescia). Vergogna! Non devono esistere cittadini di seria A e di serie B.

L’Unicobas farà di tutto per ostacolare il cammino di questa ignobile circolare e perché rimanga lettera morta.