Ufficio Stampa della Segreteria Nazionale
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COMUNICATO STAMPA 9.11.2001
LA RISPOSTA ALLA LETTERA APERTA DELLA MORATTI SARA' IL PIU' GRANDE SCIOPERO DELL'ANNO: A ROMA IL 12 NOVEMBRE MANIFESTAZIONE UNITARIA SOTTO IL MINISTERO (h. 10.00)
La "Riforma". Il taglio di un anno alla scuola superiore di secondo grado produrrebbe una riduzione dei programmi sui "saperi forti" e l'eliminazione di decine di migliaia di cattedre. Il Liceo Classico (che forse rimarrebbe di 5 anni) sarebbe la vera scuola, mentre lo Scientifico, gli Artistici, i Professionali ed i Tecnici diventerebbero istituti ancellari per soggetti deboli. E' una riedizione della scuola del Minculpop, con una gestione direttamente funzionale alla Confindustria, per tranches di istruzione deprivate atte a sfornare "materiale umano" docile per un mercato del lavoro con sempre meno garanzie. Siamo di fronte al ritorno dell'avviamento professionale di prima del '63: all'inizio dell'ultimo anno della futura media l'alunno dovrebbe scegliere "l'indirizzo". Per la "scrematura", una scuola-parcheggio a percorsi monoprofessionalistici e di serie B (alcuni addirittura triennali, dove gli studenti verrebbero gestiti dall'impresa). Infine è assolutamente improponibile, soprattutto sotto il profilo didattico, la creazione di una sorta di "scuola di base a punti". Invece di far entrare a pieno titolo nell'obbligo scolastico l'ultimo anno della scuola dell'Infanzia, si fornirebbe un "bonus" annuale "spendibile" nel corso delle Elementari: un altro taglio degli organici! Si pensa che i pre-requisiti assunti alle materne possano surrogare le prime, fondamentali, competenze di base strutturate? Se la "riforma" passasse così, verrebbero eliminate, fra superiori ed elementari, 30 / 40.000 cattedre.
Il codice deontologico, la "valutazione dei docenti" ed il "contratto separato".
I codici deontologici esistono per le professioni e li scrivono i professionisti. Si è mai visto un Ministro della Sanità pretendere di dettare il codice deontologico ai medici? Si è mai visto un Ministro di Giustizia fare altrettanto per gli avvocati o pensare a valutazioni dell'impegno forense e dei relativi contenziosi affidate a Commissioni di nomina del dicastero? Perché mai i professionisti dell'educazione dovrebbero accettare cose simili? Siamo gli unici a non avere un ordine in questo Paese dove esistono persino (con tutto il rispetto) l'ordine delle ostetriche o dei radioestesisti. Non s'è ancora spenta l'eco del "concorsone" che appare un'altra boutade, almeno altrettanto offensiva!
Per l'Unicobas, lo sciopero del 12, il secondo in un mese per il nostro sindacato, è anche l'occasione per rivendicare finalmente una diversa considerazione per il corpo docente: spazzeremo via anche la Commissione-direttorio imposta dal Ministro, illegittima ben oltre il giudizio di merito sul cardinal Tonini e sui membri designati, i quali si rendono complici di un'operazione estremamente scorretta. È l'occasione per affermare con la più convinta determinazione l'importanza della creazione di un ordine dei docenti che ci porti fuori dal Pubblico Impiego per l'ottenimento di un ben diverso stato giuridico-economico ed il riconoscimento della atipicità della funzione svolta. Il contratto "separato" non sarebbe un regalo, bensì un escamotage per fingere un cambiamento e lasciare le cose come stanno, proprio perché sempre interno al calderone del mondo impiegatizio, sempre con l'eliminazione del ruolo docente toltoci già nel '95 e degli scatti d'anzianità, oltre che con l'aziendalizzazione ed i dirigenti-manager. La scuola deve essere trattata come l'Università, che non ha subito queste vergogne perché è rimasta fuori dai diktat del DL 29/93 che ha sancito la privatizzazione del rapporto di lavoro dei pubblici dipendenti. Libertà d'insegnamento e d'apprendimento non possono essere messi a servizio con le valutazioni aziendaliste della Commissione di Elias. Compito dell'ordine sarà certamente anche quello di redigere un codice deontologico ma, come è giusto, dall'interno della categoria.
Cosa deve ancora essere cambiato nel pacchetto scuola della Legge Finanziaria. L'innalzamento dell'orario settimanale di docenza a 24 ore verrà comunque imposto su 46.600 cattedre, prevalentemente di scuola superiore (su un totale di 213.079 insegnanti), tramite l'imposizione delle stesse con i trasferimenti. Nell'operazione si taglierebbero comunque 34.000 titolarità e si creerebbero altrettanti soprannumerari destinati a girare le province. Salterebbero 10.000 incarichi annuali per i precari, già molto colpiti dalla manovra. Per quanto attiene alla sostituzione per malattia, il tetto è sempre maggiore dell'attuale e comporterebbe il "tappabuchismo" spicciolo per sostituire i colleghi malati. Resta l'eliminazione di 10.000 assunzioni previste per i docenti di lingua straniera alle elementari. Resta il taglio per gli ATA, ed in particolare per gli ausiliari s'impone per la prima volta il blocco del turn-over. Con esami di maturità con un solo membro esterno, Moratti onora la cambiale sottoscritta alle scuole private.
Contro le vergogne ed i favori ai diplomifici, lo sciopero si preannuncia come una grande occasione per riaffermare l'importanza della scuola pubblica. A Roma, manifestazione unitaria sotto il Ministero dell'Istruzione (h. 10.00): una grande mobilitazione che vede Unicobas, CGIL e Gilda insieme per una nuova centralità sociale della funzione docente, maggiori stanziamenti percentuali rispetto al PIL, investimenti adeguati ad una retribuzione di livello europeo nel nuovo contratto in scadenza a Dicembre altrimenti destinato a 60.000 lorde di eufemistico "aumento" medio, l'eliminazione totale del pacchetto scuola previsto nella Legge Finanziaria, incrementi di organico per il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario.