AL MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

On. Sig. Ministro,

Gli scriventi, insegnanti della Scuola Pubblica, intendono con la presente metterLa al corrente di una situazione di forte disagio di cui certamente Lei  ha già avuto sentore, senza però essere stato reso consapevole della grave portata delle problematiche inerenti alla ormai cronica carenza di personale nella Scuola.

Prendiamo ad esempio la situazione degli insegnanti della Seconda Lingua Comunitaria (francese, spagnolo, tedesco), che la Riforma Moratti ha introdotto come materia obbligatoria nella Scuola Secondaria di Primo Grado, ma che in realtà, essendo opzionale, non viene considerata “cattedra di diritto” ma solo “di fatto” dagli Uffici Scolastici, con l’ovvia conseguenza della mancata assunzione dei docenti precari delle suddette discipline, nonostante essi abbiano diligentemente frequentato i corsi abilitanti a pagamento e le varie SISS.

Conseguentemente, è accaduto che in questi primi tre anni di applicazione della Riforma, gli studenti abbiano visto succedersi decine di docenti delle varie seconde lingue, ad ovvio discapito della continuità didattica e dell’efficacia dell’insegnamento.

Temiamo che gli insegnanti di Seconda Lingua siano le cavie di una sperimentazione tendente a trasformare il maggior numero possibile di discipline in “opzionali”, come già prospettato dalla Riforma Moratti per le varie Educazioni -Artistica, Fisica, Musicale, Tecnica- la cui pari dignità rispetto alle altre discipline viene continuamente rimessa in discussione da questo approccio.

Questo è solo uno degli aspetti negativi che gettano discredito sul sistema scolastico italiano. Stanchi di subire riforme inefficaci perché prive di riscontri con la realtà scolastica e le esigenze dei giovani,  noi insegnanti chiediamo:

-                     che Lei si faccia portavoce presso il Governo del grave malcontento della classe docente che si sente tradita per la mancata cancellazione della Riforma Moratti, come era stato promesso in campagna elettorale;

-                     che si metta in cantiere una riforma seria ed organica, che restituisca dignità alla Pubblica Istruzione ed ai docenti, a fronte della gravissima crisi di valori che i nostri giovani stanno subendo;

-                     che i precari della scuola vengano assunti a tempo indeterminato, per far fronte alle gravissime carenze di organico cui Lei stesso ha di recente fatto riferimento;

-                     che venga data pari dignità a tutte le discipline ed a tutti i gradi di insegnamento;

-                     che le nostre fatiscenti strutture scolastiche vengano messe a norma, come prevede la normativa europea sulla sicurezza (L. 626);

-                     che venga ripristinato il numero massimo di 25 alunni per classe ed un limite più contenuto per le classi con alunni diversamente abili.

Le chiediamo, Sig. Ministro, di accantonare la consolidata prassi adottata dai Governi di tutti i colori politici negli ultimi 20 anni, che ha trasformato il settore Scuola in una inesauribile fonte di tagli alla spesa pubblica, con le tragiche conseguenze sociali di impoverimento di valori che oggi sono sotto gli occhi di tutti.

Riteniamo che sia giunto il momento di attuare una lungimirante inversione di tendenza, attraverso una coraggiosa politica di investimenti,  che restituisca alla Scuola Pubblica il proprio ruolo chiave di sviluppo e crescita civile e culturale del Paese.

GLI INSEGNANTI DELLA S.M.S. “UMBERTO NOBILE” di CIAMPINO


L’INGANNO DELLA SECONDA LINGUA COMUNITARIA NELLA SCUOLA MEDIA

Lo studio della Seconda Lingua Comunitaria, introdotto nella Scuola Secondaria di Primo Grado dalla Riforma Moratti, si è rivelato un inganno che continua a riservare spiacevoli sorprese a famiglie ed insegnanti. In questi primi tre anni, infatti, gli studenti hanno visto succedersi decine di docenti di spagnolo, francese o tedesco, ad ovvio discapito della continuità e dell’efficacia dell’insegnamento.

I precari della scuola, d’altro canto, illusi dalla possibilità di una rapida assunzione a tempo indeterminato, hanno affannosamente frequentato i corsi abilitanti a pagamento delle varie SISS, spesso in altre città, ma si trovano ora di fronte alla beffa degli Uffici Scolastici che continuano a “non riconoscere” come cattedra le ore di Seconda Lingua Comunitaria, perché considerate “ore opzionali” scelte dalle famiglie e per questo non quantificabili a priori.

 In base a questo machiavellico ragionamento gli insegnanti di francese, spagnolo, tedesco vengono trattati come docenti di “serie b” dal Ministero della Pubblica Istruzione e per questo forse non saranno mai assunti a tempo indeterminato proprio per la natura “provvisoria” insita nel concetto di opzionalità . Per la medesima ragione gli “utenti” (studenti) non avranno mai il piacere di iniziare e concludere lo studio di una nuova lingua straniera con lo stesso insegnante, e quindi con metodo, coerenza e continuità didattica.

 Le apparenze sono salve, però: il Ministero può dire alla Comunità Europea che le Lingue Comunitarie vengono studiate dai giovani italiani nella scuola dell’obbligo!

I pessimi risultati di questa ennesima operazione di facciata, a quanto pare, non interessano a nessuno, se non ai poveri addetti ai lavori ed a qualche genitore credulone che si preoccupa ancora di andare a chiedere al Dirigente Scolastico come mai il proprio figlio non abbia ancora un insegnante stabile di spagnolo o francese…

Ci chiediamo se i vari centri culturali dei paesi dell’ Unione Europea e se la UE stessa siano al corrente di questa fantasiosa operazione di sviluppo culturale tipica del nostro Bel Paese!

Ci proponiamo di fornire in proposito una corretta informazione, nella speranza che lo Stato italiano venga bacchettato a dovere per il vergognoso approccio che continua ad adottare nei confronti dell’insegnamento delle lingue straniere, e del proprio sistema educativo in generale.

Il coronamento di tutto ciò è quello che sta accadendo in questi giorni agli insegnanti a tempo indeterminato delle lingue ormai considerate “seconde” di nome e di fatto: in ruolo da anni, essi vedono improvvisamente “scomparire” la propria cattedra, proprio per il trucco truffaldino della materia opzionale! I poveretti vengono rabboniti con aleatorie promesse di “utilizzazione” nella scuola di titolarità, ma ormai sappiamo cosa significhi tutto questo: niente cattedra, niente continuità, niente stabilità…

Temiamo che i docenti di lingua siano le cavie di una cinica sperimentazione tendente a trasformare il maggior numero di materie possibili in “opzionali”, come già prospettato dalla Riforma Moratti, che il Governo, nonostante le promesse, si guarda bene dal cancellare, in quanto inesauribile fonte di tagli alla spesa pubblica… A quando la sorpresa della “sparizione” della cattedra  per gli insegnanti delle varie Educazioni: Artistica, Fisica, Musicale, Tecnica?

Gli insegnanti aspettano, sperano sempre meno e certamente non ringraziano…

ANNA MARIA PALUMBO, componente RSU UNICOBAS, S.M.S. “U. NOBILE”, CIAMPINO