1. Ci sentiamo particolarmente indignati per quell'aggettivo "proficue".
Ci
sembra infatti che la percezione collettiva del nostro lavoro sia "non
proficuo". Allora ci domandiamo: il nostro lavoro è "invisibile"
a tal
punto? E ancora: chi e perchè ha frequentato i vari corsi di
formazione a
spese dello Stato? chi manda avanti ogni giorno le biblioteche e i
vari
progetti scolastici -per non parlare di chi è utilizzato con
profitto nelle
segreterie delle scuole e negli uffici amministrativi- a 36 ore la
settimana
e a costo di grandi sacrifici personali?
2. Infatti non bisogna dimenticare che i docenti inidonei all'insegnamento
sono idonei, sì, ad altri compiti, ma con evidenti limitazioni
che derivano
dalle loro patologie. Di queste limitazioni - attestate non da un medico
qualunque ma da una Commissione medica di controllo che fa capo al
Ministero
del Tesoro - pare che i governanti siano all'oscuro o si dimentichino
nel
momento in cui dispongono della loro mobilità.
Quale miracoloso evento permetterà a persone malate di
lavorare e produrre
esattamente come personale sano?
3. Inoltre, come può essere proficuo un lavoro per il quale non
siamo
preparati? Lo Stato sperpererà altro denaro pubblico per formarci
ad un
nuovo compito, dopo averci allontanato dai compiti per i quali ci aveva
precedentemente formati?
4. E' forse un modo per metterci in difficoltà in una nuova amministrazione,
costringerci a superare il tetto massimo di assenze e quindi licenziarci
definitivamente?
Noi desideriamo che su tutto ciò si faccia chiarezza, che cessino
le
insinuazioni dei politici e degli organi di informazione e il Ministero
dica
esattamente che cosa intende fare di noi.
CONBS
Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici
http://conbs.altervista.org/
Costituzione Italiana Art. 4 :
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro
e promuove
le condizioni che rendano effettivo questo diritto.