Documento da un liceo scientifico in Toscana (San Giovanni Valdarno) .
Blocco delle attività extracurricolari.
LICEO SCIENTIFICO “B. VARCHI” con annessa sezione classica
IN RISPOSTA ALL’APPROVAZIONE DEL DECRETO GELMINI

I sottoscritti docenti firmatari del documento
RITENGONO
Non corretta la procedura con cui i ministri Tremonti e Gelmini hanno messo mano alla scuola senza convocare tutti i soggetti direttamente interessati
Negativa la mancanza di coinvolgimento delle assemblee parlamentari e di figure esperte o rappresentative nel programmare interventi di ampia portata su settori delicati come quello dell’istruzione
Assurda la proposta di tagli indiscriminati senza pensare a una riqualificazione dell’offerta scolastica eliminando gli sprechi e investendo adeguate risorse secondo gli standard europei
Inqualificabile la mancata seria analisi delle cause dell’inefficienza valorizzando i punti di eccellenza (anche per le università)
Ingiusta la battaglia mediatica con cui sono stati introdotti leggi e decreti dopo aver configurato i dipendenti pubblici come “fannulloni”
Preoccupante il mancato rispetto del dettato costituzionale riguardante il diritto allo studio
CHIEDONO AL GOVERNO
L’apertura di un confronto - dialogo con tutte le parti sociali della scuola
La NON pubblicazione sulla G.U. della legge 137
La sospensione dei provvedimenti relativi all’Università
La NON reintroduzione del D. Lvo 226/2005 (della riforma Moratti)
La riduzione degli sprechi “VERI” che devono però essere reinvestiti TUTTI e SUBITO nella scuola
DECIDONO PER SOSTENERE LE LORO RICHIESTE DI ATTUARE
LE SEGUENTI INIZIATIVE
La sensibilizzazione (presenza ad assemblee pubbliche, documenti informativi da pubblicare e consegnare ai genitori, assemblee organizzate con la collaborazione degli Enti Locali…) dei genitori e dei cittadini tutti alle ragioni della nostra protesta –per esempio le leggi 133 e 137 nel nostro Istituto hanno causato la sospensione della richiesta del C.D. di aprire una sezione PNI per la matematica-.
La richiesta alle Agenzie di viaggio presenti sul territorio di sottoscrivere il nostro documento in segno di solidarietà e di acconsentire di darne pubblica informazione – inserendo nella comunicazione che esiste l’eventualità di una razionalizzazione o sospensione dei viaggi di istruzione-.
Il blocco di ogni attività “non obbligatoria” -gruppi sportivi, certificazione per le lingue straniere, laboratorio metamatematica, laboratorio teatrale, recupero, colloqui settimanali….- da discutere e modulare in funzione delle prossime circolari applicative delle leggi 133 e 137 (per esempio non è ancora chiarita l’articolazione del quadro orario che più volte è stata collegata al D.Lvo226/2005).
La richiesta alle Case Editrici che hanno i testi in adozione nel nostro Istituto di sottoscrivere il nostro documento in segno di solidarietà e di acconsentire di darne pubblica informazione -inserendo nella comunicazione che esiste la possibilità del blocco del rinnovo delle adozioni nella nostra scuola-.
Gli insegnanti
CONCLUDONO
L’obiettivo è informare tutti che la sconsiderata uguaglianza governativa
MENO = MEGLIO
NON NASCE DA ALCUN DISEGNO PEDAGOGICO O
CULTURALE E NON PUO’ PARTORIRE UNA
SCUOLA DI QUALITA’
Montevarchi, 4 novembre 2008


Il Collegio Docenti dell'IC Albano Cecchina delibera, stante l'attuale situazione determinata nella Scuola
Pubblica italiana dall'emanazione del Decreto Legislativo 137/2008, la sospensione sine die dei campi
scuola, delle gite scolastiche, delle visite di istruzione e di qualsivoglia altra attività non intimamente
connessa alla funzione docente strettamente intesa; ciò in quanto i dispositivi previsti dal suddetto
decreto tendono a ridurre fortemente il tempo e le disponibilità didattiche essenziali, costringendo il
corpo docente ad una inevitabile scelta tra queste e quelle attività sin qui sempre svolte che però, pur
rivestendo notevole valore educativo ed istruttivo, non possiedono i medesimi requisiti di assoluta
necessarietà ed imprescindibilità. Si decide pertanto tale sospensione sino a che la situazione in ordine ai
predetti provvedimenti legislativi si chiarisca con il ritiro o quantomeno la sostanziale modifica
migliorativa degli stessi.

Il Collegio dei Docenti dell'Istituto comprensivo di Albano Cecchina.



Al collegio dei docenti della S.M.S: R.Pezzi,
alle OO.SS.
alla Dirigente Scolastica  della S.M.S.Viviana Ranucci

 MOZIONE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI DELLA SCUOLA MEDIA STATALE  “R. PEZZI” DI ALBANO

Il Collegio dei docenti della Scuola Media Statale “R. Pezzi” di Albano,  pur avvertendo la necessità di una riforma organica e coerente del sistema scolastico, esprime posizione  di deciso dissenso nei confronti del Decreto Legge  137 e successive modificazioni, non ritenendo ispirati i suoi contenuti  né da motivazioni didattiche, né da istanze pedagogiche, né da sensibilità educativa.

In particolare:
-         la riduzione del tempo scolastico, a qualunque grado del curricolo, è considerata fortemente lesiva del diritto allo studio e all’istruzione acquisito negli anni dagli studenti della scuola italiana;
-         la proposta di restaurazione del “maestro unico” non risulta confortata da alcuna riflessione pedagogica unanimemente accettata, anzi appare in contraddizione con i risultati dell’analisi comparativa dei sistemi scolastici europei, dai quali risulta l’efficacia dei processi didattici ed educativi della scuola primaria italiana.

Gli stessi docenti manifestano inoltre il loro dissenso nei riguardi di alcune norme contenute all’interno della Legge 133/2008 e nello schema di piano programmatico del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze; in particolare quelle che riguardano:
-         l’incremento del rapporto alunni/docente, che esclude qualunque possibilità di intervento individualizzato sugli alunni;
-         il ridimensionamento della rete scolastica, con la soppressione di importanti presidi culturali in aree sensibili del paese;
-         il ridimensionamento del monte orario curricolare di tutti gli ordini di scuola, che, sottraendo opportunità agli studenti, risulta contraddittorio con le necessità
          di  una formazione adeguata ad un contesto complesso come quello della società attuale;
-         il superamento delle attività di co-docenza e il contenimento delle attività in compresenza;
-         il ridimensionamento drastico dei corsi di istruzione per gli adulti;
-         la riduzione della dotazione organica del personale ATA, che compromette il funzionale svolgimento dell’attività didattica e pregiudica la sicurezza degli allievi
           nelle scuole.

Pertanto questo Collegio chiede il ritiro del Decreto, sottolineando anche l'inopportunità dello strumento legislativo utilizzato e della mozione di fiducia postavi, non sussistendo le condizioni di necessità e urgenza come prescritto dalla Costituzione; chiede anche una riflessione più oculata e approfondita sulle esigenze effettive della scuola italiana, chiamando in causa chi nella scuola opera in prima persona e dichiarando che nelle scuole italiane non ci sono  i ventilati sprechi all'origine di detto decreto, ma una gestione della comune miseria. Tale collegio esprime inoltre profonda preoccupazione per ciò che il disegno di legge Aprea prospetta: la fine della democrazia nella scuola pubblica.

Pertanto questo collegio decide di manifestare il proprio dissenso non effettuando viaggi di studio, impiegando tutte le risorse a disposizione per attività di recupero, bloccando le attività di potenziamento.

Albano, 23 ottobre 2008