DOCUMENTO DEI DOCENTI DEL LICEO SOCIO-PSICOPEDAGOGICO E DEL LICEO LINGUISTICO DI CAVA DEI TIRRENI (SA)

I Docenti del LICEO SOCIO-PSICOPEDAGOGICO e del LICEO LINGUISTICO di Cava dei Tirreni (SA) riunitisi in seduta straordinaria nel Collegio dei Docenti del 23 maggio 2005 e, successivamente, in quello del  31 maggio 2005, dopo un’attenta analisi dei decreti attuativi della legge 53 e delle dieci bozze di modifica,

-     Manifestano seria preoccupazione per una riforma che considera come finalità principale della scuola la formazione SPIRITUALE e MORALE, ispirata ANCHE alla Costituzione;

-     Lamentano l’impoverimento dell’asse culturale e linguistico, dovuto alla non comprensibile e progressiva diminuzione delle ore di latino, soprattutto nei licei scientifici, linguistici e sociopsicopedagogici, non compensata da discipline altrettanto formative;

-     Sottolineano la gravissima perdita di ore della filosofia nei licei scientifici e linguistici, in cui viene degradata a ruolo di disciplina di supporto e non più di fondamento; apprezzano, peraltro, l’inserimento di tale disciplina nel liceo artistico, ma ritengono incomprensibile la sua estensione ai futuri licei tecnologici ed economici, ai danni delle discipline tecnologiche;

-     Manifestano sgomento per il previsto notevole ridimensionamento delle attività formative con un evidente peggioramento dei livelli qualitativi;

-     Considerano dannosa e pericolosa la separazione tra “cultura” e “professione”, con la distinzione tra LICEI da una parte e ISTRUZIONE/FORMAZIONE PROFESSIONALE dall’altra, nonostante il decreto attribuisca pari dignità per i due sistemi;

-     Criticano fortemente  un progetto di riforma che obbliga lo studente in uscita dalla scuola media a una scelta che riguarda il suo futuro in un’età in cui il senso di responsabilità non è perfettamente formato;

-     Ritengono che l’apparente libertà proposta allo studente che entra in uno dei due sistemi e la decantata flessibilità dei curricoli e la loro personalizzazione risultino seriamente condizionate da quadri orari molto rigidi, non strutturati per aree disciplinari, con conseguente frammentazione del sapere in numerose discipline da svolgersi in poche ore settimanali;

-     Considerano estremamente preoccupante la drastica riduzione dell’insegnamento di italiano, latino, storia nei licei scientifici e linguistici; dell’area matematica e scientifica nei licei classici, linguistici, musicali, artistici, delle scienze umane;  e di “Diritto ed economia”, diventato opzionale in tutti i licei, tranne che nel liceo economico;

-     Non comprendono il senso dell’introduzione dell’insegnamento in inglese di almeno una disciplina (diversa dalla lingua straniera) nell’ultimo anno (tranne che nel liceo linguistico)

-     Dimostrano seria preoccupazione per l’assenza dei Laboratori, presenti solo negli indirizzi artistici e tecnologici.

-     Evidenziano che, nel progetto di Riforma, non è in alcun modo citata la figura professionale dell’insegnante di sostegno che, con la sua professionalità, garantisce il diritto allo studio degli studenti diversamente abili.

Entrando nello specifico degli indirizzi dell’Istituto “De Filippis”, per quanto riguarda il Liceo Linguistico, i Docenti rilevano che:

-     Nei documenti e nelle bozze finora proposte  sono del tutto assenti indicazioni precise sulla conversazione in lingua e la presenza di lettori di madre lingua.

-     Non sono previsti spazi didattici strutturati per un’integrazione tra i saperi, per la progettazione di attività di tipo laboratoriale e di percorsi sul territorio (stage), per la sperimentazione di attività in rete con scuole europee (scambi culturali).

Per quanto riguarda le proposte sul futuro Liceo delle scienze umane, i docenti sottolineano quanto segue:

-     Il suo assetto appare interamente costruito sulla pedagogia, mentre scompaiono come discipline la psicologia e la sociologia, che hanno costituito l’asse caratterizzante del Liceo socio-psico-pedagogico; infatti, nel quadro orario finora proposto, l’area di indirizzo risulta immiserita, venendo limitata alla presenza della sola pedagogia nel primo biennio (6 h. sett.) e alle “scienze umane” nel triennio (10 h. sett.); in tutto 25 ore settimanali obbligatorie sull’intero percorso, contro le 36 ore degli attuali licei Sociopsicopedagogici.

Questa riforma, inoltre, sembra intenzionata ad arginare il grave problema della dispersione esclusivamente rendendo non obbligatoria la frequenza scolastica, aumentando così la confusione degli alunni e delle famiglie.

I Docenti dichiarano il loro profondo disagio e la loro contrarietà di fronte a questo stravolgimento dell’assetto scolastico, costituito senza tener conto del loro fattivo contributo in un decennio di sperimentazione nel Liceo Linguistico e del Progetto Brocca nel Liceo Pedagogico. Pertanto

CHIEDONO:

-     L’innalzamento dell’obbligo scolastico, come nel resto d’Europa, e non semplicisticamente l’esercizio di un diritto - dovere;

-     L’incremento del monte-ore per ciascun liceo, con il ripristino delle ore dell’attuale ordinamento;

-     Qualora ciò non avvenisse, l’inserimento, tra le materie facoltative ed opzionali, di proposte di insegnamento che consentano, comunque, il recupero delle ore di insegnamento ai docenti il cui orario verrebbe drasticamente ridotto

-     La scelta di tali materie dovrebbe essere di pertinenza del Collegio dei Docenti di ciascun Istituto, lasciando alle famiglie la possibilità di optare all’interno della rosa delle materie proposte.

-     Il ripristino  di tutte le funzioni degli Organi Collegiali;

-     La garanzia di una reale libertà di insegnamento nella sua dimensione laica;

-     L’abolizione della figura del tutor, atta soltanto ad introdurre un’inaccettabile gerarchizzazione tra gli insegnanti e maggior coinvolgimento della professionalità di tutti i docenti nel compito di orientamento degli allievi all’inizio, in itinere e al termine del loro percorso formativo.

Informano il MIUR, il Ministro Letizia Moratti, i sindacati, gli organi di stampa di aver adottato, come segnale di disagio e volontà di cambiare, la riconferma dei vecchi testi in uso nell’Istituto e la non adozione di libri nuovi, in gran parte dei Consigli di classe dell’indirizzo linguistico e pedagogico e di essere pronti a sostenere attivamente tutte le altre linee di lotta che verranno proposte per FERMARE LA RIFORMA MORATTI:.

Approvato a maggioranza dai docenti in data 31 maggio 2005