Mozione approvata dai docenti dell’ITIS “Ettore Conti”

I docenti dell’ITIS “Ettore Conti” giudicano inaccettabile, allo stato dei fatti, la riforma della scuola disegnata dalla legge 53/2003 e chiedono la completa abrogazione della legge citata, insieme al ritiro del decreto sul secondo ciclo, approvato in prima lettura dal Consiglio dei Ministri il 27 maggio 2005.

Esprimono contrarietà per una “controriforma” che, nei fatti, separa nettamente i percorsi liceali da quelli professionali, introduce una canalizzazione precoce a 13 anni, confonde l’obbligo scolastico con il diritto-dovere all’istruzione e formazione, assolto anche attraverso l’apprendistato in azienda; una riforma dunque che calpesta il valore costituzionale dell’uguaglianza sostanziale e con esso la possibilità di garantire ad ogni ragazzo le stesse condizioni di partenza, cioè “pari opportunità”.

Esprimono altresì un giudizio negativo sulla valutazione biennale introdotta dalla riforma, che è in realtà un semplice artifizio giuridico per  ridurre la dispersione scolastica.

Con riferimento al decreto legislativo sul secondo ciclo, approvato in prima lettura dal Consiglio dei Ministri, i docenti giudicano l’articolato vago e lacunoso poiché nulla dice in merito al “come” concretamente avverrà il passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento e non scioglie, come dovrebbe fare un decreto attuativo, i molti nodi che l’attuazione della riforma pone.

 I docenti ritengono in particolare che il nuovo liceo tecnologico, previsto dal decreto legislativo, non tenga conto dei bisogni del mondo della produzione e del lavoro, ignori le preferenze espresse dalle famiglie e dagli studenti, cancelli l’esperienza dell’istruzione tecnica e dell’attuale liceo scientifico tecnologico. La terminalità, che oggi costituisce un importante motivo di scelta dell’istituto tecnico, non è chiaramente espressa dal decreto, nello stesso tempo la presenza di materie professionalizzanti non risponde alla domanda formativa di chi oggi sceglie il liceo scientifico tecnologico. Esso risulta inoltre caratterizzato da una evidente riduzione dello spazio oggi riservato alle materie di indirizzo e, in generale, da una riduzione del tempo scuola, poiché solo gli studenti senza insufficienze potranno accedere alle materie opzionali e facoltative.

I docenti ritengono, infine, che questa riforma inciderà pesantemente sugli organici, introdurrà precarietà e perdita di professionalità tra gli insegnanti, favorirà il massiccio ingresso del settore privato nella scuola, poiché essa sembra rispondere unicamente ad una logica di taglio dei costi e di esternalizzazione dei servizi.

In base alle considerazioni svolte, i docenti dell’ITIS “Ettore Conti” ribadiscono la loro contrarietà all’impianto di questa riforma , una riforma al buio, senza rispetto per le ragioni e le esigenze di chi dovrà attuarla e che crea sconcerto e incertezza tra gli operatori della scuola, gli studenti e le loro famiglie.

Milano, 13/6/2005