Dopo tante ricerche ed impegno degni dei migliori cronisti d’assalto, possiamo finalmente dire di aver svelato alcuni dei più intricati misteri degli ultimi anni della Repubblica italiana:
- sappiamo perché da un anno e mezzo il contratto della scuola è scaduto e non arriva alcun segnale per un immediato rinnovo…
- sappiamo perché, da quando il ministro Brichetto Moratti ha messo le mani sulla scuola pubblica per distruggerla ed aprire la strada all’istruzione privata, i sindacati maggiormente rappresentativi non sono riusciti a mettere in cantiere un solo sciopero che avesse nella propria piattaforma un rifiuto totale e chiaro di tale proposta indecente…
- sappiamo perché, nonostante i continui attacchi ai danni della scuola pubblica e delle condizioni di vita e di lavoro di docenti ed ATA, i detentori del monopolio dei diritti sindacali non indicono mai assemblee “straordinarie” per discutere con i lavoratori della scuola quanto sta accadendo…
La notizia è sconvolgente, ma ormai chiara ed evidente:
CGIL, CISL, UIL, SNALS, GILDA, in compagnia dei degni compari dell’ANP, non hanno più distaccati a disposizione per far svolgere loro la normale attività sindacale!!!
Li hanno trasformati tutti in “promotori finanziari” (o meglio ancora
piazzisti)
sguinzagliandoli, per le scuole della Repubblica, a tessere le lodi
ed a procacciare, con ogni mezzo, i clienti per il “bidone del nuovo
millennio”: il Fondo pensione Espero...
E visto che tale operazione non sta portando i frutti attesi (risulta, infatti, che dopo quasi un anno di vita , gli iscritti al fondo sono poco più di mille, a riprova che la categoria non è disponibile a mettere a repentaglio la propria liquidazione e parte dello stipendio per seguire le chimere dei novelli brooker-sindacali), le stesse organizzazioni confederali ed autonome, hanno sollecitato la concessione, da parte del ministero, di assemblee straordinarie per continuare la loro campagna d’informazione o pubblicitaria, come dir si voglia.
Il MIUR non si è fatto pregare ed ha prontamente aderito alla richiesta, concedendo due assemblee straordinarie per istituto a chi ne fa richiesta, ad esclusione, però, dei sindacati non firmatari dell’accordo istitutivo del Fondo Espero, ai quali, evidentemente, non è concesso analogo diritto di informare i lavoratori dei rischi in cui incorreranno qualora decidessero di aderire al fondo integrativo!
Di fronte a questo ennesimo esempio di assenza di democrazia sindacale nella scuola, di fronte a questa ennesima testimonianza dell’esistenza di un vero e proprio monopolio dell’informazione sindacale ad uso e consumo dei “soliti noti”, oltre che fare un po’ d’ironia non ci resta che:
constatare come la politica dei sindacati confederali ed autonomi si spinga sempre più nella direzione di vera e propria cogestione del potere con l’amministrazione e di conseguenza si allontani dai reali interessi dei lavoratori della scuola
denunciare come questi stessi sindacati abbiano, prima, firmato accordi per ridurre la pensione pubblica e innalzare l’età pensionabile ed oggi, propongono ai lavoratori, che con quelle pensioni non riusciranno a vivere, di farsi la pensione integrativa e giocarsi la vecchiaia sul “mercato” azionario!
esortare la categoria a non aderire al Fondo Espero e, partendo da questa posizione difensiva, rilanciare un vasto movimento intercategoriale per ritornare ad un sistema previdenziale pubblico, equo e dignitoso per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori.