Documento dell’Assemblea dei docenti e non docenti 
dell’ Istituto Professionale di Stato Agricoltura e Ambiente Servizi
Commerciali Turistici e della Pubblicità di Faenza

L’Assemblea dei docenti  e del personale non docente dell’Ipsaasctp di Faenza (Ipc “Strocchi” e IpAgrario di Persolino), riunita in data 6 maggio 2005 per discutere sulla Legge 53/2003 (la cosiddetta Riforma Moratti) e in particolare sull’ultima bozza del Decreto Legislativo per la scuola secondaria superiore, esprime le seguenti considerazioni:

Respinge l’impianto duale del secondo ciclo che, dividendo nettamente la scuola tra il sistema dei licei e il sistema dell’istruzione e formazione professionale, non garantisce agli studenti uguale dignità culturale. Esprime inoltre contrarietà e preoccupazione per la scelta precoce a 13 anni tra i due sistemi, imposta agli alunni e alle loro famiglie. E’ facile prevedere che tale scelta risulterà nei fatti irreversibile, accentuando le disuguaglianze sociali.
 
Manifesta contrarietà alle intenzioni ministeriali di snaturare l’identità dei Licei Artistici, degli Istituti Tecnici e dei Professionali, con la scomparsa di alcune discipline e insegnamenti di indiscutibile valenza formativa e caratterizzanti della professionalizzazione.
 
Si dichiara contraria al passaggio dallo Stato alle Regioni dell’intero settore dell’istruzione professionale.
 
Esprime preoccupazione per la riduzione del tempo scuola prevista dai quadri orari proposti e per la divisione tra materie obbligatorie e facoltative, che si tradurrà in un impoverimento della preparazione culturale degli alunni. Soprattutto nella formazione professionale si produrrà un sistema a bassissima valenza culturale, esattamente contrario agli obiettivi dichiarati e non corrispondente alle richieste produttive dei territori.
 
Si oppone al taglio di decine di migliaia di posti di lavoro di tutti i lavoratori della scuola ( docenti, ITP, ATA, precari), che per anni hanno contribuito alla educazione delle giovani generazioni e alla formazione di valide figure professionali.
 
Si dichiara contraria alla distruzione dei curricoli nazionali che porterà profonde e significative disuguaglianze tra le varie regioni.
 
Ribadisce l’importanza di una scuola pubblica nazionale che innalzi l’obbligo scolastico a 18 anni, da non confondere con l’attuale diritto-dovere alla formazione proposto dalla legge Moratti (che si può assolvere anche con l’apprendistato presso aziende).
 
L’Assemblea chiede:

-      L’abrogazione della Legge 53/03.

-      Una nuova Legge di riforma della scuola media superiore

       -        che mantenga l’unitarietà del sistema educativo nazionale;

       -        che valorizzi la scuola pubblica statale, per favorire la piena attuazione del dettato costituzionale;

       -        che innalzi l’obbligo scolastico subito a 16 anni e in tempi brevi a  18 anni.