Al Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
Letizia Brichetto Moratti

Al Direttore Scolastico Regionale per la Liguria
Dott. Attilio Massara

Al Dirigente Centro Servizi Amministrativi di Genova
Dott.ssa Rosaria Pagano

Alle organizzazioni sindacali:
Cgil scuola nazionale
Cgil scuola provinciale
Cisl scuola nazionale
Cisl scuola provinciale
Cobas scuola nazionale
Uil scuola nazionale
Uil scuola provinciale
Snals nazionale
Snals provinciale
Unicobas nazionale
Gilda degli Insegnanti

E, p. c.,
A la Repubblica
A Il Secolo XIX

Genova, 28 Aprile 2005

Gli insegnanti d'inglese dei Licei Scientifici Leonardo da Vinci, Fermi,
Lanfranconi, Cassini, King, Convitto Colombo e dei Licei Classici Mazzini,
Colombo, D'Oria di Genova manifestano il loro sconcerto per la drastica
riduzione delle ore d'insegnamento della loro materia, per la quale lo
schema di decreto legislativo per la riforma del ciclo d'istruzione
secondaria superiore prevede in tutte le scuole solamente due ore di
insegnamento settimanale, contro le tre o quattro attuali.
Questa decisione sbalordisce per diverse ragioni: in primo luogo essa non
risponde alle esigenze del mondo del lavoro; si segnala altresì il fatto
che essa è in netto contrasto con i propositi manifestati dal governo nel
corso della campagna elettorale che ha portato alla sua elezione.

Particolarmente grave appare il fatto che gli studenti vedrebbero
pesantemente ridimensionata proprio la preparazione nella lingua inglese,
cioè nella lingua comunitaria che sulla carta, ad una lettura superficiale,
sembrerebbe assumere una posizione di rilievo, in quanto obbligatoriamente
inserita nei diversi corsi di studio.
La conseguenza di tale ridimensionamento comporterebbe per i nostri
studenti l'esclusione da certificazioni internazionali di un certo livello,
come il Cambridge First Certificate, che molti nostri alunni attualmente
conseguono, nonché l'esclusione da progetti universitari, come l'Erasmus..
E' ovvio che di tali opportunità si avvarrebbero soltanto quegli studenti
le cui famiglie fossero nella condizione di potersi far carico a proprie
spese di integrare la preparazione purtroppo inevitabilmente carente
fornita dalla scuola.
 
Si fa presente inoltre che l'indicazione degli obiettivi specifici
contenuta nella bozza prevede che alla fine del corso di studi venga
raggiunto il livello B2 del Quadro di Riferimento Europeo per
l'Insegnamento delle Lingue Straniere, che attualmente viene raggiunto
dagli studenti con fatica, pur avendo a disposizione quasi il doppio di ore
settimanali e quindi la possibilità di svolgere un lavoro più intenso
nell'arco della settimana..

Si tenga poi presente che i docenti d'inglese sarebbero impegnati con due
ore per classe su nove classi, nel perseguimento di obiettivi che
comportano lo sviluppo di abilità sia scritte che orali, un impegno
estremamente gravoso in termini di produzione di materiali didattici e di
verifica, di correzione e di coinvolgimento nella formazione dei singoli
studenti.

Si segnalano anche i seguenti problemi:
1) gli studenti dei licei scientifici sono già stati fortemente penalizzati
in questi ultimi due anni per la perdita della continuità didattica in
questa materia, infatti sono molte le classi costrette a cambiare
insegnante di lingua ogni anno in seguito all'applicazione dell'art. 35
della L.27/XII/2002, n. 289 8 (cd. "Finanziaria 2003"), con conseguenti
ovvi disagi. Appare davvero eccessiva l'ulteriore penalizzazione che
sarebbe causata dalla drastica riduzione delle ore di lezione settimanali;
2) il quadro orario della quasi totalità dei licei classici oggi non limita
l'insegnamento della lingua straniera a quattro ore settimanali nel biennio
ginnasiale, ma sviluppa l'insegnamento della lingua per tre ore settimanali
nell'arco di tutto il quinquennio,  pertanto lo schema di decreto
legislativo non prevede il potenziamento, come da taluni commenti
erroneamente segnalato, bensì la drastica riduzione delle ore di
insegnamento della lingua straniera nell'indirizzo classico.

 Lo schema di decreto legislativo prevede inoltre che allo studio della
lingua inglese sia affiancato quello di una seconda lingua comunitaria.
Tuttavia è previsto per l'insegnamento delle due lingue straniere un monte
ore annuale complessivo pari o di poco superiore a quello attualmente
impiegato per l'insegnamento di una sola lingua. Anche in questo caso ci
troviamo di fronte ad una innovazione che sulla carta suggerisce un
ampliamento delle competenze, conoscenze e opportunità degli studenti, ma
nella pratica non può che essere penalizzante, in quanto non permette di
conseguire una preparazione soddisfacente in nessuna delle due lingue
insegnate.
Il fatto che lo studio di queste lingue sia già stato intrapreso sin dalla
scuola elementare e media non risolverebbe il problema; gli esperti che
hanno contribuito alla stesura della bozza certo sapranno che le lingue
straniere non si imparano attraverso una stratificazione di conoscenze
sovrapposte nel corso dei vari anni di scuola, ma attraverso l'acquisizione
di competenze che solo l'esercizio intensivo può consolidare ed estendere.
L'assegnazione di un monte ore annuale unico per le due lingue straniere ci
spinge a chiederci da chi saranno insegnate queste lingue. Affidare
l'insegnamento di lingue diverse ad un unico insegnante specializzato o
abilitato all'insegnamento di una sola delle due, come avviene in molti
casi nella scuola media, sarebbe del tutto antiprofessionale, comporterebbe
un ulteriore abbassamento del livello di apprendimento e priverebbe
insegnanti abilitati del posto di lavoro.

Infine, non si può fare a meno di rimarcare come gli obiettivi didattici
contenuti nella bozza, per quanto apprezzabili, siano eccessivamente
ambiziosi, non realistici e non certo realizzabili con un monte ore
inferiore a quello attuale.

Queste considerazioni trovano concordi docenti che hanno lunghi anni di
esperienza d'insegnamento della lingua in cui sono specializzati,
unitamente all'esperienza di apprendimento di diverse lingue straniere
 
Per tutte le ragioni sopra esposte, i firmatari chiedono quali ragioni
abbiano portato a proporre le modifiche in questione, chi siano gli esperti
che hanno collaborato alla stesura della bozza per la parte relativa alle
lingue straniere, e auspicano un ripensamento che preveda un approccio
realistico e fruttuoso all'insegnamento della lingua straniera, sia per
quanto riguarda gli obiettivi e i contenuti che per quanto riguarda il
quadro orario e quanto altro attenga alla realizzazione degli obiettivi.

Distinti saluti

Gli insegnanti d'inglese dei Licei suddetti:
 

Rita Actis
Stefania Astengo
Maria Teresa Barbieri
Albertina Caligaris
Cristina Canepa
Marcella Cilla
Ivana Deirino
Laura Fornaciari
Chiara Giordano
Francesca Gitto
Stefania Ivaldi
Ottavia Parodi
Anna Pugliarello
Carla Zanghi
Franca Fedrigucci
Barbara Guerci
Silvia Galbusera
Mariella Romaniello
Elvina Ferretto
Alessandra Costantini
Mario Cavo
Aldo Ottaviani
Evanna Bonicelli
Giovanna Ferrero
Daniela Casali
Eileen Jones Bronwen
Silvana Ferrea
Alma Faucci
Alessandra Barisone
Patrizia Braggion
Angela Bolcano
Matilde Colla
Nicoletta Figari
Michelangela Gallo
Maria Paola Dagnino
Lucia Bellentani
Paola Bortolo
Stefania Silvestro
Luisa Ancona
Eva Benvenuto
Maria Cristina Gennaro
Anna Ghinelli
Francesca Mantero
Carla Pavese
Mariangela Secchi
Francesca Azzolini
Silvia Borsano
Patrizia De Gennaro
Paolo Folesa
Paola Imperiale
Laura Isetti
Serafina Pandiscia
Patrizia Persi
Maria Rosso
Paola Poggi
Cristina Leporati
Laura Ciappina
Bruna Badino
Rosanna Moltoni
Marcella Carosio
Vittoria Rasini
Antonella Taormina
Monica Fabbri
Daniele Levi
Maria Teresa Marras
Rosalba Caccia
Lisa Marlen Calogiuri.