I decreti sulla scuola secondaria superiore realizzano un enorme passo avanti nella liquidazione della cultura nazionale e
mirano al depauperamento della scuola pubblica attraverso la distruzione dei profili pedagogici e didattici dell’indirizzo liceale.
Sono “amministrati” secondo una logica priva di qualsivoglia ratio pedagogico-didattica.
Le discipline di indirizzo del Liceo Classico sono proprio quelle colpite più pesantemente dal decreto del Ministro.

Parlare di tagli sembra scontato, a fronte di simili amputazioni del quadro orario dell’area liceale. Ma bisogna aggiungere che è insufficiente. I tagli pretendono di essere interventi di razionalizzazione per eliminare gli sprechi e la loro logica è puramente economica. I decreti sulla scuola secondaria superiore sono invece molto di più: realizzano un enorme passo avanti nella liquidazione della cultura nazionale e mirano al depauperamento della scuola pubblica attraverso la distruzione dei profili pedagogici e didattici dell’indirizzo liceale. Sono “amministrati” secondo una logica priva di qualsivoglia ratio pedagogico-didattica e finalizzati esclusivamente all’imposizione di una politica scolastica classista e monologica. Tra l’altro si accentua la differenza qualitativa dei programmi del liceo classico e scientifico. Il Liceo classico assume alcuni tratti del Liceo scientifico, che si dimensiona al livello della cosiddetta “licealizzazione” diffusa degli “indirizzi”. Il Liceo classico subisce infatti, fatta eccezione per l’amputazione pesante dell’educazione fisica (-5), alcune riduzioni gravi (per l’italiano e il latino) ma sostanzialmente contenute, che interessano soprattutto il biennio e, nel caso della lingua comunitaria, il potenziamento di due ore. Singolare infine l’aumento orario che interessa chimica, biologia e scienze (3 ore in più nei cinque anni), fisica (1 ora) e storia dell’arte (2 ore). Integro resta l’orario di Greco, Storia e Filosofia, asse centrale dell’ideologia corporativa classicista, tanto cara alla borghesia nostrana, giocata tutta nel segno del tradizionalismo conservatore. C’è da aggiungere che quasi tutti i licei classici italiani sono interessati da sperimentazioni e che queste potrebbero agire da ammortizzatori rispetto agli effetti del decreto sulle Superiori. Sarà compito prioritario dell’attuale gestione impedire la riproduzione di tali sperimentazioni per affilare il coltello e operare i tagli di sistema.

Il quadro orario presente del Liceo classico in realtà riflette un curriculum e si articola nelle discipline caratterizzanti. Sono proprio quelle discipline di indirizzo che sono colpite più pesantemente dal decreto del Ministro. Ed è proprio quella “filosofia delle scelte”, sbandierata come innovativa, l’elemento più preoccupante dello Schema di decreto.

Il ritorno al discorso delle “competenze di base” e dei “livelli essenziali”, che mira a depauperare un sistema scolastico già devastato in profondità dal punto di vista culturale e didattico da decenni di improvvisazioni normative e di politica del ribasso nel finanziamento della scuola.

Il cosiddetto “profilo educativo culturale e professionale” dello studente, da valutare con prove sia nazionali che di Istituto, definito unitario per i due sistemi (Licei e IFP) lascia molto a desiderare e va nella direzione di una ulteriore frantumazione di discipline e di percorsi formativi.

Le maggiori preoccupazioni riguardano ovviamente la forte riduzione dell’orario obbligatorio, che non trova compensazione nell’orario opzionale obbligatorio e nell’orario facoltativo. Pensare che le pesanti riduzioni di orario dell’educazione fisica possano trovare “compensazione” è, più che ottimistico, illusorio. Lo studente che si sentirà smarrito di fronte ad una grande quantità di discipline i cui insegnamenti sono ridotti all’osso, con orari irrisori potrà avvalersi della funzione del tutor, la nuova figura gerarchica, carismatica e para-imprenditoriale, introdotta già nella primaria. La previsione di orari facoltativi e opzionali determinerà, insieme all’eliminazione delle deroghe al completamento a 18 ore delle cattedre, un pesante taglio agli organici e una sostanziale precarizzazione del personale, con cui la riforma si autofinanzierà.

La frammentarizzazione degli insegnamenti non trova soluzione negli “approfondimenti” e nelle discipline “opzionali”. L’insieme del progetto mira infatti a limitare l’azione educativa ai livelli essenziali e alle competenze e abilità del cittadino medio dell’UE, tranquillo e composto consumatore di prodotti mass-mediologici e di letteratura spazzatura. Le uniche concessioni riguardano il Liceo Classico, il cui ruolo il Ministro ha più volte indicato come fondamentale "per la capacità di insegnare a ragionare in maniera logica e critica e perché è importante la memoria del nostro passato e delle nostre tradizioni". E’ un omaggio formale alle pseudo-certezze della parte più arretrata della borghesia italiana (quella che attualmente detiene il governo del paese) e ripristina una ideologia dell’eccellenza e della qualità completamente esterna ai cambiamenti determinati dalla Riforma Moratti.

Un indicatore importante dell’approccio nei confronti della formazione è la proposta di valutazione sul comportamento (naturalmente se si abbassa il livello degli obiettivi della formazione culturale dello studente si debbono poi motivare diversamente le decisioni di non promozione…)

La centralità del liceo (classico), con qualche tributo alle politiche di risparmio, risulta direttamente funzionale alla differenziazione strutturale tra formazione scolastica e formazione professionale tanto cara alla politica scolastica delle destre al governo.


Liceo Classico - Orario settimanale per un intero corso (dal primo al quinto anno)
Confronto tra l'ordinamento attuale e quello proposto dalla riforma Moratti
Disciplina Orario Attuale Orario dopo la "riforma" Variazione
Italiano 22 20 -2
Lingua e cultura latina 22 20 -2
Lingua e cultura greca 17 17 =
Lingua comunitaria 8 10 +2
Storia 13 13 =
Geografia 4 4 =
Filosofia 9 9 =
Matematica 11 11 =
Fisica 5 6 +1
Chimica, biologia, scienze 9 9 =
Storia dell'arte 4 6 +2
Scienze motorie 10 5 -5
Religione 5 5 =
Totale Ore Base di lezione 139 135 -4
Totale Ore di lezione perdute nelle discipline danneggiate - - -9
Attività Opzionali obbligatorie - 13 +13