La storia intera vera, ed un po' divertente, sulle lettere che dovevano rimanere segrete.
La notizia dell'esistenza del "carteggio" Tremonti-Moratti fu data ai primi di agosto da Repubblica, poi ripresa da alcuni siti internet ed infine rilanciata da Italia Oggi.
La lettura, in particolare della nota Moratti, vale cento sintesi o commenti: è un programma di tagli e di cambiamento della natura del lavoro nella scuola.
1. La ridefinizione dei criteri di dimensionamento delle istituzioni scolastiche, d'intesa con le Regioni e con gli Enti locali; (La ragione per cui il Tesoro ha fermato il bando di concorso per dirigenti è questa, ma è anche la prova che questa lettera non è una esercitazione ma un programma operativo).
2. La promozione della mobilità professionale e intercompartimentale
del personale appartenente a ruoli che presentano situazioni di esubero
(per esempio: insegnanti tecnico pratici, docenti di educazione tecnica
e di educazione fisica). Le posizioni di esubero ammontano a oltre 8.000
unità;
ITP, Educazione Tecnica e Fisica siete avvertiti: se non ci sarà
la mobilità professionale 8 mila saranno mandati altrove (mobilità
intercompartimentale). Si sperimenta un modello che poi potrà essere
usato per tutti quegli insegnanti di educazione tecnica, musicale, artistica
che, vedi progetto Bertagna, faranno attività opzionali ed a pagamento.
3. La destinazione di una quota percentuale dell'organico di ciascuna istituzione scolastica (tale percentuale potrebbe corrispondere alla "quota locale" del curricolo che il DPR n. 275/99 quantifica nel 15% dell'orario complessivo settimanale) preferibilmente a contratti d'opera; 15% di Contratti d'opera sono un programma di progressivo cambiamento della qualità del lavoro nella scuola, significa che ci saranno nel futuro immediato ben 150 mila lavoratori senza contributi pensionistici, più precari degli attuali precari, significa sperimentare un modello di lavoro: tutti liberi professionisti, pagati ad ore ed assunti per le ore strettamente necessarie.
4. La trasformazione, per i docenti dell'istruzione secondaria, dell'orario
di cattedra in "orario annuale di lavoro" rispetto al quale dovrebbero
essere previste, ove necessarie, prestazioni aggiuntive obbligatorie, da
retribuire in eccedenza, e il consequenziale contenimento delle supplenze
brevi;
l'orario annuale è in uso nella formazione professionale,
non ha funzionato e viene proposto unicamente per creare meno posti
di lavoro, rendendo inoltre obbligatorie le prestazioni aggiuntive. Si
prospetta un lavoro per i docenti senza orario definito, completamente
mobile e appesantito dal numero di cattedre che verranno affidate a chi
farà già oltre 18 ore.
5. La razionalizzazione delle classi di concorso per una utilizzazione ottimale del personale; l'operazione è già stata fatta nel 94 e nel 97.
6. La ridefinizione del profilo professionale dell'assistente tecnico
e della funzione docente dell'insegnante tecnico pratico, creando le condizioni
per eliminare o ridurre i tempi di compresenza.
Chi sparirà: gli ITP o gli assistenti tecnici? Soprattutto:
scuola dei laboratori addio! Il progetto Bertagna sarà reso operativo
per via amministrativa, senza gli impicci del Parlamento. Chi vuole i laboratori,
diceva il documento, se li paghi.
7. La riduzione del numero dei docenti "specialisti" (circa 11.000)
impegnati nell'insegnamento delle lingue straniere nella scuola elementare
facendo ricorso in misura più ampia alla formazione del personale
e favorendo il reclutamento di docenti che abbiano superato la prova di
lingua straniera.
Il governo delle tre i (inglese, informatica, impresa) diffonderà
l'inglese nella scuola elementare togliendo 11 mila insegnanti specializzati
che lo insegnano già..... Nel documento Bertagna c'è scritto
che l'inglese si può benissimo imparare in un corso privato a pagamento:
La scuola dovrà solo certificare.
8. La ridefinizione dei compiti e dei ruoli del personale Ata, nel quadro dell'autonomia degli istituti, attraverso un miglior impiego delle tecnologie informatiche e l'esternalizzazione delle funzioni strumentali. Ata: una specie in via d'estinzione! Chi provvederà a fare i dovuti adeguamenti degli stipendi degli insegnanti? Chi istruirà i contratti d'opera? Chi vigilerà nelle scuole?
Per documentare queste affermazioni citiamo infatti:
* Nel luglio 2001 vengono tagliati circa 20.000 posti di personale Ata.
* Con la Finanziaria 2002 si tagliano 36.500 posti di lavoro per il
personale docente in un triennio, nonché 10.000 cattedre di
lingua straniera
alle elementari.
* Con la Finanziaria 2002, mediante l'introduzione della cosiddetta
"esternalizzazione" dei servizi ata, si produce un ulteriore taglio la
cui entità dipenderà da alcune convenienze dell'amministrazione
ma facilmente stimabile in alcune decine di migliaia di posti in breve
tempo. Il Disegno di Legge approvato dal Consiglio dei Ministri sulla riforma
dell'istruzione nulla dice per quanto riguarda l'offerta formativa garantita
dalla scuola. La lettura del documento Bertagna e le politiche di questo
Governo autorizzano ampiamente a pensare che si possa andare ad una
consistente riduzione dell'offerta e, conseguentemente, dell'organico.
La lettera di Tremonti era pubblica (ha il protocollo), quella della Moratti
è una nota senza protocollo (era riservata).
Cari Colleghi
ho firmato il decreto relativo alla determinazione degli organici
del personale docente per il corrente anno scolastico, consapevole della
particolare rilevanza che esso assume.
Mi corre tuttavia l'obbligo di evidenziare un tendenziale andamento
crescente delle dotazioni organiche del personale del Ministero dell'istruzione.
E pertanto, nel quadro dell'impegno assunto dal Governo di contenere
la spesa corrente, la firma del decreto è avvenuta proprio sulla
base dei precisi impegni assunti dal Ministero.
Mi riferisco, in particolare, alle iniziative compendiate in otto
punti nella lettera del Ministro dell'istruzione in data 2 agosto 2001,
indirizzata a me e al Ministro per la funzione pubblica, laddove si indicavano
le seguenti concrete iniziative: ridefinizione dei criteri di dimensionamento
delle istituzioni scolastiche; promozione della mobilità; destinazione
di quota percentuale di organico preferibilmente verso contratti d'opera;
trasformazione dell'orario; razionalizzazione delle classi; ridefinizione
di taluni profili professionali; riduzione del numero di taluni docenti
specialisti; ridefinizione di ruoli e di compiti del personale mediante
il migliore impiego delle tecnologie informatiche.
Sul presupposto che si proceda alla concreta realizzazione del contributo
al processo riduttivo della spesa, in coerenza con le iniziative suindicate,
ho dato seguito alla richiesta.
Giulio Tremonti
Caro Ministro,
La programmazione triennale delle assunzioni del personale della
scuola per gli anni scolastici 2000/2001- 2001/2002- 2002/2003 ha tenuto
conto della circostanza che nel 1999 sono state riattivate le procedure
concorsuali, ferme da circa 10 anni. Gli ultimi concorsi a cattedre per
la scuola media e per la secondaria superiore sono stati banditi nel 1990
e nel 1994, quelli
per la scuola elementare.
Pertanto, la programmazione delle assunzioni per gli anni scolastici
in questione è stata determinata dal recupero del turn over e dalla
necessità di colmare, sia pure gradualmente con incarico a tempo
indeterminato, la consistente disponibilità di cattedre e posti
accumulati e provvisoriamente coperti, di anno in anno, con personale precario.
Per l'anno scolastico 2000/2001, a fronte di oltre cento mila posti
vacanti (il dato riguarda sia il personale docente che gli A T A) questo
Ministero, con D.P.R. 30/11/2000, è stato autorizzato a disporre
assunzioni per un contingente complessivo non superiore a 40 mila unità.
La complessa situazione determinatasi nella gestione delle procedure
concorsuali in relazione al grande numero di candidati, aggravata dal rilevante
contenzioso giurisdizionale che ha interessato la compilazione delle graduatone
permanenti e che ha trovato soluzione solo per effetto del D.L. n. 255/2001,
rende conto delle ragioni per le quali le procedure di assunzione sono
tuttora in corso. Peraltro tutte le assunzioni, da disporre per l' anno
scolastico 2000/2001, fatta eccezione per poche residue procedure che si
concluderanno in data successiva, saranno completate entro il prossimo
5 agosto come emerge dai dati trasmessi al Dipartimento della Ragioneria
Generale dello Stato -IGOP -con nota de127 luglio 2001.
Nella programmazione triennale delle assunzioni a suo tempo prospettata
da questo Ministero, che ha costituito la premessa per I 'autorizzazione
di cui al D.P.R. 30 novembre 2000 relativa alle assunzioni per l'anno scolastico
2000/2001, si inserisce la richiesta di analoga autorizzazione per l'anno
scolastico 2001/2002 per 37.700 assunzioni complessive.
In relazione alla situazione prospettata le assunzioni per le quali
viene chiesta l'autorizzazione appaiono assolutamente indispensabili per
garantire la copertura con personale di ruolo, anche se parzialmente, degli
oltre centomila posti vacanti all'inizio del prossimo anno scolastico,
come di regola dovrebbe avvenire.
Occorre precisare che nell'ultimo triennio non è stato possibile
realizzare una contrazione degli organici del personale per i seguenti
motivi:
- elevamento dell'obbligo scolastico (legge n. 9/99);
- costante aumento del numero dei bambini iscritti alla scuola materna
statale, non solo per il fisiologico incremento della domanda, ma anche
per la garanzia a tutti i bambini tra i 3 e 6 anni di poter frequentare
la scuola dell'infanzia (art. 2 della legge n. 30/2000).
- necessità di garantire la generalizzazione dell'insegnamento
delle lingue straniere nella scuola elementare.
Consapevole dell'impegno che il Governo ha assunto di contenere
la spesa corrente questo Ministero provvederà ad adottare interventi
strutturali finalizzati a tale obiettivo.
Le iniziative che si stanno definendo riguardano, tra l'altro:
1. la ridefinizione dei criteri di dimensionamento delle istituzioni
scolastiche, d'intesa con le Regioni e con gli Enti locali;
2. la promozione della mobilità professionale e intercompartimentale
del personale appartenente a ruoli che presentano situazioni di esubero
(per esempio: insegnanti tecnico pratici, docenti di educazione tecnica
e di educazione fisica). Le posizioni di esubero ammontano a oltre 8.000
unità;
3. la destinazione di una quota percentuale dell'organico di ciascuna
istituzione scolastica (tale percentuale potrebbe corrispondere alla "quota
locale" del curricolo che il DPR n. 275/99 quantifica nel 15% dell'orario
complessivo settimanale) preferibilmente a contratti d'opera;
4. la trasformazione, per i docenti dell'istruzione secondaria,
dell'orario di cattedra in "orario annuale di lavoro" rispetto al quale
dovrebbero essere previste, ove necessarie, prestazioni aggiuntive obbligatorie,
da retribuire in eccedenza, e il consequenziale contenimento delle supplenze
brevi;
5. la razionalizzazione delle classi di concorso per una utilizzazione
ottimale del personale;
6. la ridefinizione del profilo professionale dell'assistente tecnico
e della funzione docente dell'insegnante tecnico pratico, creando le condizioni
per eliminare o ridurre i tempi di compresenza;
7. la riduzione del numero dei docenti "specialisti" (circa 11.000)
impegnati nell'insegnamento delle lingue straniere nella scuola elementare
facendo ricorso in misura più ampia alla formazione del personale
e favorendo il reclutamento di docenti che abbiano superato la prova di
lingua straniera;
8. la ridefinizione dei compiti e dei ruoli del personale Ata, nel
quadro dell'autonomia degli istituti, attraverso un miglior impiego delle
tecnologie informatiche e l'esternalizzazione delle funzioni strumentali.
Pertanto, già per il prossimo anno scolastico sono state realizzate,
con DM 27 luglio 2001 n. 128 misure di contenimento delle dotazioni organiche
del personale Ata modificando alcuni parametri di calcolo previsti in precedenza.
Nel perseguimento dei predetti obiettivi, occorre tener conto che
essi investono anche materie oggetto per legge di contrattazione collettiva.
Ti ringrazio per l'attenzione
Letizia Moratti