UNICOBAS SCUOLA

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CISL, UIL E SNALS CONTINUANO AD ATTACCARE IL DIRITTO DI ASSEMBLEA

Con un documento fatto circolare nei giorni scorsi nelle scuole Cisl, Uil e Snals continuano ad attaccare il diritto dei componenti RSU eletti nelle liste dell'Unicobas di indire assemblea sindacale in orario di servizio.

Lo fanno in modo scomposto, come colui che lancia il sasso e ritira la mano, per la evidente paura che qualche preside loro iscritto, seguendo scellerati consigli, venga condannato per attività antisindacale. Infatti, bontà loro, dichiarano di " non instaurare un contenzioso nei riguardi dei D.S. …" come se fossero parti in causa, mentre molte sentenze hanno chiarito che non lo sono.

Il problema è che il documento oltretutto è fortemente denigratorio del nostro sindacato le cui assemblee vengono definite "scarsamente democratiche" e " gestite come se fossero proprietà privata", per non parlare poi dell'accusa a noi rivolta di

"strumentalizzazione delle stesse (assemblee) volta solo a creare un clima di tensione e di disagio con il fine esclusivo di ottenere una qualche visibilità".

L'Unicobas ha proceduto, tramite i propri legali, a diffidare Cisl, Uil e Snals invitandoli a rettificare il documento.

Negli ultimi 18 mesi ben 8 sentenze (l'ultima del tribunale di Milano del 15/3/02, tutte consultabili sul sito www.unicobas.it) hanno chiarito che i singoli componenti RSU, in qualità di dirigenti sindacali, hanno diritto ad indire assemblee in orario di servizio perché previsto dall'art. 20 dello Statuto dei lavoratori (legge 300/70) oltre che dal CCNQ 7/8/98.

Ma evidentemente Cisl, Uil e Snals a fatica riescono a tenere a mente l'art. 18 dello Statuto ed il 20 se lo sono completamente dimenticato, mutuando da Berlusconi il disprezzo per l'operato dei giudici e le loro sentenze.

La verità è che questi signori vogliono a tutti i costi, per interessi di bottega, andando anche contro le leggi dello Stato, mantenersi il monopolio delle assemblee, cercando di togliere all'Unicobas il diritto di parola ed ai lavoratori la possibilità di partecipare alle nostre assemblee. Questa è la loro democrazia: i loro iscritti ne traggano le dovute conclusioni.

COMUNQUE NON CI RIUSCIRANNO

Ciclopropriovia Pieroni 27 Livorno 21/4/02