“Manifesto dei 500”
insegnanti e genitori per il ritiro della riforma dei cicli e la difesa della scuola pubblica
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NO alla circolare 84 sul Portfolio!

Dirigenti sindacali, questa circolare è inaccettabile

Rispondete subito al Ministro

dicendo che il Portfolio non è nel nostro contratto

Chiedete il ritiro immeditato della circolare

Invitate tutti gli insegnanti a Non Votare alcun Portfolio

Il 10 novembre il Ministero ha pubblicato la circolare 84 contenente le “linee guida per la definizione e l’impiego del portfolio”. Al di là del contenuto specifico della circolare, essa rappresenta un altro gravissimo passo avanti verso l’applicazione della “riforma” e la distruzione della scuola pubblica.

Non siamo noi a dirlo, è il Ministero stesso che ci ribadisce il senso del Portfolio in questa circolare: “Il portfolio delle competenze, per la sua forte valenza formativa, è un importante strumento di riferimento per realizzare con efficacia la personalizzazione dei percorsi formativi”.

Tutto è detto: il portfolio serve per “personalizzare” i programmi, differenziarli, individualizzare e atomizzare i rapporti, a partire da quelli scolastici.

L’obiettivo finale è quello di arrivare a cittadini che non conseguano più diplomi e titoli di studio validi nel mondo del lavoro, inquadrabili in contratti nazionali, per difendersi collettivamente, ma appunto “portfolii” personali, per vendersi individualmente, al minor prezzo possibile, accettando la precarietà a vita.

Questa prospettiva è esattamente quella imposta dall’Unione Europea con la “formazione per tutto l’arco della vita” che significa non poter mai rivendicare un lavoro fisso, ma imporre alle future generazioni (e anche ai lavoratori attuali) il continuo passaggio dal lavoro alla formazione, dalla formazione al lavoro, in qualunque settore, a qualunque condizione, a qualunque distanza dal luogo di residenza, pena la perdita del diritto a lavorare. In Germania questo modello ha già portato all’instaurazione dei lavori chiamati da “un euro all’ora” in riferimento al salario percepito (e perso se il lavoratore-disoccupato non accetta).

Il “portfolio” è appunto lo strumento che dovrebbe accompagnare la persona per tutta la vita ed essere continuamente “arricchito” da nuove esperienze di sfruttamento!

L’Unione Europea scriveva nel 2000: “Lo stato occupazionale di un lavoratore in molti Paesi è definito in base al diploma posseduto. Questo collegamento tra lo status e il certificato accentua la mancanza interna di flessibilità del mercato del lavoro (…). Una scheda personale delle capacità che fornisce una registrazione delle stesse e le conoscenze accreditate in questo modo dovrebbe essere a disposizione di tutti coloro che lo desiderano. (…) Verrà lanciato un progetto relativo alle “tessere delle competenze personali”. Potremmo continuare con altre citazioni: la Moratti non ha inventato nulla, le parole precise della circolare si trovano nei documenti dell’UE, compresa “l’autovalutazaione”.

Oggi il Ministero, dopo aver abolito gli esami di quinta, i Programmi Nazionali e le schede nazionali uguali per tutti, compie un ulteriore passo avanti verso la distruzione dei diplomi e dei contratti nazionali.

In questa situazione noi ci indirizziamo ai dirigenti sindacali.

questa circolare non può essere in nessun modo accettata!

Chiediamo che indicazioni certe e immediate vengano date alle scuole per rifiutare ogni Portfolio. Come è avvenuto per il “tutor”, anche per il Portfolio è possibile dire chiaramente al Ministro: “Il Portfolio non esiste nel nostro contratto, quindi i docenti non sono tenuti a farlo”.

Noi non vogliamo né un’indicazione generica data ai collegi docenti che finisca ancora una volta per scaricare le tensione sugli insegnanti e sui genitori, né l’ennesima presa di posizione che richiede ai docenti stessi di utilizzare o meno, liberamente, in nome dell’Autonomia, le indicazioni della circolare 84!

Questa politica ci ha già portato alla divisione e al passaggio della “riforma” in centinaia e centinaia di scuole. Questa politica ci ha portato a tensioni incredibili con i dirigenti scolastici e tra i colleghi stessi, oppure al passaggio della “riforma” nel silenzio assoluto in centinaia di scuole.

 Basta con la divisione!

 Basta con le prese di posizione sui “portfolii”, sulle “Indicazioni Nazionali”, sugli orari etc… che non vanno mai al cuore dei problemi: non esistono “buoni portfolii” e “cattivi portfolii”, non esiste un modo “giusto” e un modo “sbagliato” di fare il Portfolio! Il Portfolio è la distruzione della scuola pubblica nazionale, dei diplomi, dei contratti, dunque dei sindacati stessi!

Chi si è opposto al portfolio chiedendo al Ministero un documento uguale per tutti invece di spiegare davvero quello che si nasconde dietro questa istituzione ha ora come risultato un’ulteriore pressione che si esercita sulle scuole e che porterà un altro colpo alla scuola pubblica e ai suoi principi.

Chi ha sostenuto che in nome dell’Autonomia si potevano rifiutare Indicazioni Nazionali, portfolio, orari facoltativi etc… non ha che da guardare i fatti: se è vero che molte scuole cercano, con fatica e tensioni incredibili, di resistere, è altrettanto vero che elementi della riforma sono passati dappertutto e il richiamo all’Autonomia ha conseguito un solo risultato: sono state le scuole stesse che infine sono state indotte a votare la riforma, tutta o in parte.

Più in generale diciamo: questa vicenda dimostra ancora una volta come sia impossibile difendere la scuola pubblica, il suo carattere nazionale, gli esami, i diplomi, i Programmi Nazionali se non si arriva al più presto all’abrogazione completa dell’intera “riforma” e al ripristino di tutte le norme precedenti.

Per questo nei prossimi giorni lanceremo la lettera aperta “Ai candidati alle elezioni, ai segretari dei partiti politici” che dice: “I fatti che abbiamo raccolto nel Dossier-denuncia dimostrano come un solo anno di applicazione di questa legge stia portando allo smembramento del sistema scolastico nazionale, alla rimessa in causa dell’unità del nostro Paese e di alcuni tra diritti fondamentali della nostra Costituzione (…) Voi siete candidati per governare il Paese nei prossimi anni. Un nuovo Parlamento sarà eletto e un nuovo governo sarà formato. La democrazia prevede che questo nuovo governo, sulla base dei fatti, possa cambiare completamente la politica portata avanti fino ad oggi. Noi siamo cittadini con diverse tradizioni e convinzioni politiche. Ci rivolgiamo a voi perché la vostra responsabilità è grande: voi avrete la possibilità di abrogare queste “riforme” e di ristabilire le norme precedenti. Vi chiediamo di farlo, di impegnarvi a farlo, di annunciare fin d’ora che, se sarete eletti, depositerete immediatamente un progetto di decreto legge per l’abrogazione della “riforma” Moratti e il ripristino di tutte le norme precedenti i provvedimenti Berlinguer e che nei primi 90 giorni lo tradurrete in legge”.

Questa lettera verrà lanciata nei prossimi giorni dai primi 100 promotori e nelle settimane successive verranno organizzate delegazioni ai candidati e ai segretari dei partiti politici.

Noi sosteniamo ugualmente tutte le altre iniziative volte esclusivamente all’abrogazione della riforma Moratti che si conferma l’unica urgenza su cui unire le forze.

A tutti i dirigenti sindacali ribadiamo: prendete posizione immediata per il ritiro della circolare 84, indirizzatevi al Ministro e a tutti gli insegnanti per invitarli a non compilare alcun Portfolio non previsto nel contratto, sottoscrivete la lettera aperta “Ai candidati alle elezioni e ai segretari dei partiti politici” .

 “Manifesto dei 500”, 15 novembre 2005