IL CORRIERE ADRIATICO - Edizione del 1 novembre 2008:

L’Unicobas festeggia la grande partecipazione e da Monte Cerignone arriva l’allarme Sciopero riuscito, ma le scuole chiudono

Pesaro - “Pienamente riuscito il grande sciopero della scuola: il maestro unico è stato il solo ad andare a scuola (più del 60% delle scuole sono rimaste chiuse - presenza bassissima nelle altre). Gli insegnanti e gli studenti erano praticamente tutti in piazza (e non solo a Roma). Buone le adesioni anche all'università. La manifestazione nazionale è stata enorme. Ma è solo l'inizio”. Questo il commento dell’Unicobas, che, vara il blocco totale delle attività aggiuntive per i docenti (gite, disponibilità a coprire i colleghi assenti, progetti oltre l'orario contrattuale) e degli straordinari per amministrativi e collaboratori. “Per il 18 novembre abbiamo già indetto uno sciopero specifico per il personale Ata proveniente dagli Enti Locali, con manifestazione sotto palazzo Chigi”

Intanto a Monte Cerignone si è riunito in Consiglio Comunale per affrontare la posizione della sua scuola primaria: è nell’elenco delle scuole che dovranno chiudere i battenti ed essere accorpate al paese più vicino. “In una realtà come quella dei paesi dell’entroterra fatta di piccoli centri storici, la scuola rappresenta l’unico presidio culturale e centro di aggregazione per i ragazzi. Chiudendola si dà il via ad un inesorabile processo di impoverimento del territorio poiché la scuola è un presidio necessario a ridurre lo spopolamento, a garantire lo sviluppo e vincere la sfida della sostenibilità ambientale”.

Il Consiglio Comunale vota all’unanimità la delibera che chiede di tenere conto di queste piccole realtà, dei trasporti, della viabilità, dell’identità culturale e non ultimo degli investimenti che il Comune di Monte Cerignone ha dedicato proprio alla scuola, con il recupero di un ex convento come sede della Scuola dell’Infanzia e Primaria, con annessa biblioteca, sala mensa, palestra e una deliziosa sala-teatro ricavata dall’Ex Chiesa di Santa Caterina dove i ragazzi svolgono le loro attività di laboratrio espressivo. La condanna va alla riforma in ogni suo aspetto, non solo quello che riguarda la chiusura delle scuole con un numero inferiore a cinquanta bambini, ma anche alla riduzione dell’orario scolastico alle 24 ore settimanali, il ritorno al maestro unico, tutti i genitori sono concordi nel ritenere che questo decreto-leggenon si basa su riforme didattiche, ma prende in considerazione solamente aspetti contabili. La scuola va riformata, senza alcun dubbio, ma è gravissimo toccare proprio la scuola primaria che è alla base del sistema scolastico operando tagli indiscriminati e prospettando una riduzione senza precedenti della quantità e qualità dei servizi. A Monte Cerignone i genitori non sono tutti ragionieri ma hanno capito che è in gioco il futuro prossimo delle giovani generazioni e quello dell’Italia intera. Sono pronti a qualunque strumento di lotta, civile e pacifica, in collaborazione con gli Enti locali, ma disposti a tutto pur di far valere le loro ragioni ed essere ascoltati”.


ADN KRONOS - 30.10.08

SCUOLA: MINISTERO, HA SCIOPERATO IL 57,1% DEL PERSONALE (DATI PARZIALI RILEVATI ALLE 14.30)

Roma, 30 ott. (Adnkronos) - Secondo i dati parziali rilevati alle ore 14.30 dal Ministero dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca e comunicati direttamente dalle scuole, la partecipazione allo sciopero odierno indetto da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Condsal, Gilda Nazionale Insegnanti, Fsi, Astrascuola Unicobas, cui hanno aderito anche Seios, Alai Cisl, Cpo Uil e Nidil Cgil, e' stata pari al 57,1%. Su 452.105 dipendenti tenuti al servizio, 258.152 hanno scioperato.


IL RESTO DEL CARLINO 31.10.08
 
SCIOPERO DELLA SCUOLA
Studenti e docenti in piazza del Popolo
L'80 per cento ha disertato le lezioni
E a Roma sfilano duemila marchigiani
Il segretario nazionale dell'Unicobas: "Questo è il più grande sciopero scuola della storia della Repubblica. Non solo a Roma, ma anche a Pesaro, Milano e Bari''.

Dalle Marche sono partiti alla volta della capitale 38 pullman per protestare contro la riforma del ministro dell'Istruzione Gelmini Pesaro, 30 ottobre 2008 -
E' il giorno dello sciopero generale della scuola. Alla manifestazione di Roma si sono aggiunti cortei in tutta Italia. Anche a Pesaro la protesta di studenti e insegnanti ha preso vita nella mattinata.

Slogan anti-Gelmini, cartelli, striscioni. Studenti, ma soprattutto insegnanti in piazza. Circa 300 le persone che hanno affollato piazza del Popolo per protestare contro la riforma della scuola, appena approvata in Senato. In prima fila, un nutrito gruppo di insegnanti del liceo Classico Mamiani, guidati dalla vice preside Simonetta Drago. ‘’Siamo 88 docenti su 132 che protestano - ha detto -. Noi non siamo contrari al taglio degli sprechi. Ma così si è tagliato e basta’’.

Circa il 18% degli studenti delle scuole superiori è entrato a scuola, solo il 10% al liceo. Scuole medie ed elementari hanno avuto notevoli vuoti, anche se in alcuni plessi le lezioni si sono svolte regolarmente.

"Questo è solo l’inizio". Ha annunciato Stefano d'Errico, segretario nazionale dell'Unicobas. "Oggi in Italia c’è stato il più grande sciopero scuola della storia della Repubblica (e non solo), e l’Unicobas, come s’è visto, ha fatto con deontologia unitaria la sua parte anche in piazza. E non solo a Roma, ma anche a Bari, Milano e Pesaro''.

Sull'onda della protesta, l'organizzazione fa sapere che da domani varerà il blocco totale delle attività aggiuntive per i docenti (gite, disponibilità a coprire i colleghi assenti, progetti oltre l’orario contrattuale) e degli straordinari per amministrativi e collaboratori.

''I nani e le ballerine che governano questo disgraziato Paese - dice D’Errico -, impareranno così che, lungi da essere fonte di spreco, per la scuola italiana si spende talmente poco che con il semplice blocco di ogni prestazione aggiuntiva si ferma tutto. Loro hanno votato il decreto contro la scuola, e si apprestano a votare analoghe vergogne per l’università, noi rendiamo ingovernabile la scuola stessa''.

''Non è che l’inizio - conclude d'Errico -. Per il 18 novembre abbiamo già indetto uno sciopero specifico per il personale Ata proveniente dagli Enti Locali, con manifestazione sotto palazzo Chigi. Personale al quale è stata - dal 2000 - azzerata l’anzianità pregressa. Porteremo alla luce tutte le vergogne della scuola italiana''.


Il Giornale.it
n. 261 del 2008-10-31 pagina 4

Portone sbarrato ed esami rimandati
di Redazione

Anche a Bologna l'agitazione della scuola di ieri ha investito l'Università, pur se lo sciopero degli atenei indetto dai sindacati confederali è previsto solo per il 14 novembre. Deserta la cittadella universitaria di solito affollata, nelle facoltà le lezioni erano ridotte al minimo: ma se a Economia e Giurisprudenza l'attività didattica comunque è andata avanti, la facoltà di Lettere in via Zamboni 38 aveva il portone sbarrato. Fuori, però, nessun avviso di sciopero, come usa di solito, ma solo qualche foglietto che parlava di lezioni ed esami rimandati a oggi o in data da destinarsi e alcuni studenti disorientati a caccia di informazioni. «Non c'è stata alcuna sospensione della didattica - assicura Donatella Alvisi, coordinatrice dei servizi didattici della presidenza di Lettere -, ma al 38 il portone è chiuso perché non c'è abbastanza personale per le normali attività». Dentro, però, assicura, «i professori lavorano nei loro studi». Così, quelli che non hanno aderito allo sciopero (indetto per le Università solo da Unicobas), riceveranno comunque il loro regolare stipendio senza decurtazioni. Nonostante lezioni ed esami rinviati.


TISCALI NOTIZIE 30.10.08

15.35 - Unicobas: "Questo è solo l'inizio" - "Da domani, spiega Stefano d'Errico, Segretario nazionale, vara il blocco totale delle attività aggiuntive per i docenti (gite, disponibilita' a coprire i colleghi assenti, progetti oltre l'orario contrattuale) e degli straordinari per amministrativi e collaboratori. "I nani e le ballerine che governano questo disgraziato Paese - dice D'Errico -, impareranno cosi' che - lungi da essere fonte di spreco - per la scuola italiana si spende talmente poco che con il semplice blocco di ogni prestazione aggiuntiva si ferma tutto. Loro hanno votato il decreto contro la scuola, e si apprestano a votare analoghe vergogne per l'università, noi rendiamo ingovernabile la scuola stessa. Per il 18 Novembre abbiamo gia' indetto uno sciopero specifico per il personale ATA proveniente dagli Enti Locali, con manifestazione sotto palazzo Chigi. Personale al quale e' stata - dal 2000 - azzerata l'anzianita' pregressa. Porteremo alla luce tutte le vergogne della scuola italiana.



Roma, 30 ott.   Adnkronos

Continua la protesta di professori e sudenti
Scuola, studenti 'assediano' Roma

Manifestazioni in tutta Italia. Sciopero generale dopo il sì definitivo al decreto. Nella Capitale ''un milione'' in piazza del Popolo. Il ministro dell'Interno: ''Saranno stati 100 mila''. Berlusconi: ''Sinistra scandalosa''. Presente anche Veltroni: ''Il governo ascolti''. Al corteo i 'santini' con il ministro Gelmini. Incidenti a Piazza Navona, la procura indaga.

Roma, 30 ott. (Adnkronos) - Continua la mobilitazione studentesca nel giorno dello sciopero generale della scuola proclamato da Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda. All'indomani dell'approvazione definitiva del decreto, ''un milione'' di persone, secondo gli organizzatori, tra professori, alunni e genitori, è sceso nelle strade di Roma mentre altri cortei si sono snodati in tutte le parti d'Italia. Al termine del comizio dei sindacati in piazza del Popolo una parte dei manifestanti si è staccata per raggiungere il ministero della Pubblica Istruzione al grido di ''Gelmini sei circondata, arrenditi''.

ROMA, POLIZIA RIMUOVE STRISCIONE 'GIOVINEZZA AL POTERE' AL LICEO FARNESINA. Al liceo scientifico di Roma 'Farnesina', dove era in corso l'occupazione, la polizia e' intervenuta per far rimuovere uno striscione con su scritto 'Giovinezza al potere', che gli studenti di destra avevano affisso all'interno dell'istituto. Quando gli agenti hanno chiesto di rimuovere lo striscione, secondo quanto riferito dagli investigatori, ''il gruppo, fomentato da Andrea Antonini, capogruppo de La Destra al XX municipio, ha opposto resistenza''. Per Antonini, che e' stato identificato, e' scattata una denuncia per inosservanza di un ordine dell'autorita'.

MUSSOLINI, ISTITUIRE SERVIZIO DI ACCOGLIENZA IN CASO SCIOPERI. Alessandra Mussolini, presidente commissione infanzia, Renato Farina e Manuela Di Centa della Commissione cultura e istruzione sono firmatari di una proposta per istituire un 'servizio di accoglienza' per gli alunni, che dovrebbe funzionare quando ci sono scioperi a scuola. "Oggi -ricordano Mussolini, Farina e Di Centa- moltissime madri e padri si sono trovati in difficolta' a causa dello sciopero delle insegnanti delle scuole materne ed elementari. Sono dovuti restare a casa dal lavoro o trovare soluzioni pasticciate e costose con baby sitter spesso improvvisate, al costo di otto euro l'ora, gravando ancora una volta sul bilancio delle famiglie".

AZIONE STUDENTESCA, PREPARIAMO RIFORMA CLASSE DOCENTE. "Nei prossimi giorni presenteremo la nostra proposta al ministro Gelmini per la riforma della classe docente". Ad annunciarlo e' Azione Studentesca, che aggiunge: "La maggioranza degli studenti e' dalla nostra parte: volantinaggi e raccolta firme in tutta Italia, che hanno coinvolto migliaia di ragazzi nella campagna provocatoria che chiede il licenziamento di tutti i professori".

MARONI, CHI OCCUPA ABUSIVAMENTE SARA' DENUNCIATO. ''Chi occupa abusivamente, impedendo ad altri di studiare sara' denunciato". Lo ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni al termine del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza che si e' tenuto a Caserta. In ogni caso, ha aggiunto Maroni, "finora il fenomeno si e' limitato a manifestazioni fisiologiche di dissenso. La continuita' didattica e' stata garantita''. ''Abbiamo monitorato e gestito in modo impeccabile le manifestazioni'', ha detto ancora il ministro, che ha poi sottolineato come a suo avviso siano esagerate le cifre fornite dagli organizzatori sulla partecipazione al corteo che si e' tenuto oggi nella capitale. ''Ho letto che a Roma ci sarebbe stato un milione di persone - ha spiegato - Purtroppo c'e' il vezzo di moltiplicare per dieci le cifre reali... Ma 100 mila persone sono comunque tante''.

DOMANI GOVERNO RIFERISCE A CAMERA SU SCONTRI PIAZZA NAVONA. Il governo riferira' domani mattina alle 9, nell'aula della Camera sugli scontri a piazza Navona dopo il varo del decreto Gelmini sulla scuola. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. L'informativa dovrebbe essere svolta dal sottosegretario all'Interno, Francesco Nitto Palma.

BOLZANO, SCIOPERO CONTRO GELMINI SOPRATTUTTO IN ISTITUTI LINGUA TEDESCA. Sciopero anche in Alto Adige per protestare contro il decreto Gelmini. Le Intendenze scolastiche hanno comunicato i dati riguardanti le adesioni allo sciopero di oggi, giovedi' 30 ottobre. Nelle scuole di lingua italiana si e' registrata un'adesione del 57%, in quelle di lingua tedesca la percentuale e' stata del 61%, mentre in quelle delle vallate ladine si e' attestata al 52%.

UNIVERSITA', A PALERMO MANIFESTAZIONE STUDENTI CONTRO SOSPENSIONE DIDATTICA. "La maggior parte degli studenti vuole attivarsi concretamente affinche' qualsiasi forma di protesta non leda il diritto allo studio". E' quanto si legge in una nota del coordinamento universitario 'Figli di nessuno', che raggruppa gli studenti dell'Universita' di Palermo contrari all'occupazione delle facolta' e alla sospensione delle lezioni. Il coordinamento, che si e' costituito nella facolta' di Lettere, si e' riunito oggi in viale delle Scienze. Un centinaio di studenti ha preso parte alla riunione lanciata dal gruppo di Facebook "Diciamo no al blocco dell'anno accademico, delle lezioni e delle occupazioni".

FINOCCHIARO, LE MIE FIGLIE FREQUENTANO SCUOLE PUBBLICHE. "Vedo che la destra non perde il vizio di dire cose non vere, oggi Galan come prima di lui Gasparri. Le mie figlie vanno da sempre in scuole pubbliche, e una ora e' iscritta a Giurisprudenza all'Universita' di Catania mentre l'altra frequenta il secondo anno del liceo 'Mario Cutelli' sempre a Catania. E' noto a tutti, ed dunque ora di finirla con questa storia". Lo dice la capogruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro.

ROMA, FINE DELL'OCCUPAZIONE AL LICEO TASSO MA LEZIONI RIPRENDONO LUNEDI'. Fine dell'occupazione al liceo Tasso di Roma. Ma le lezioni riprenderanno lunedi'. La giornata di domani sara' dedicata infatti alle pulizie obbligatorie per legge del dopo sgombero. Sabato e' festivo. Ma la protesta degli studenti non si conclude cosi'. ''Vedremo in che modo studenti vorranno proseguire la protesta. Insieme ai ragazzi decideremo le prossime azioni, sempre nel segno del dialogo e della legalita'. Esploreremo magari nuovi modi 'creativi' per continuare a far sentire la nostra voce'', ha detto all'ADNKRONOS Franz Ciminieri, docente di lettere, che oggi insieme ad altri trenta prof dello storico liceo e agli studenti dell'istituto ha partecipato alla grande manifestazione di Roma. ''Martedi' alle 15 si terra' il collegio dei docenti, e sara' un'occasione per fare il punto della situazione. Di certo non interromperemo il dialogo con gli studenti'', ha aggiunto. ''Nel nostro liceo, va sottolineato anche -ha riferito il prof- non c'e' stato nessun tipo di problema. Non ci sono stati incidenti. E sia ragazzi che preside nei nostri confronti si sono mostrati molto aperti''.

'L'INFILTRATO' DI PIAZZA NAVONA, GRILLO MI ACCUSA MA SONO SOLO UNO STUDENTE DEL BLOCCO. "Sono un militante del Blocco Studentesco e non una guardia infiltrata. Mi dispiace dovere smentire eminenze come Beppe Grillo e redattori dei quotidiani". Cosi' Alberto Palladino, 21enne militante del Blocco Studentesco, risponde a Beppe Grillo in un'intervista rilasciata al responsabile nazionale di Casapound, Simone Di Stefano, messa in rete su YouTube (http://www.youtube.com/watch?v=zCgwcUseZoU). Il comico genovese aveva citato un video sugli scontri di ieri a Roma circolato in rete in cui "si vede uno di quelli con le mazze che parla affettuosamente con un poliziotto, da collega a collega". "L'esponente delle forze dell'ordine si e' rivolto a me - spiega Palladino - in maniera 'simpatica' dicendo 'oggi vi ammazziamo tutti quanti' al che mi sono limitato a spostarmi". "Fa ridere ma fa anche schifo - sostiene Palladino - la gogna mediatica a cui sono sottoposto: fa parte delle menzogne che stanno diffondendo sui fatti di piazza Navona. In piazza il Blocco Studentesco, in maniera apolitica, stava aiutando gli studenti anche di sinistra, quelli moderati e non antifascisti. Poi sono arrivati gli 'ultras' dei collettivi e hanno ristabilito l'ordine costituito quindi probabilmente sono loro i collusi e non noi".

BLOCCO STUDENTESCO, SGOMBERATO LICEO 'FARNESINA' A ROMA. ''Questa mattina al liceo Farnesina era in corso l'occupazione quando una cinquantina di studenti appartenenti all'estrema sinistra sono venuti a provocare, a lanciare slogan contro il movimento studentesco. Sono rimasti all'esterno della scuola, e dopo le ripetute provocazioni hanno chiamato le forze dell'ordine per far rimuovere l'occupazione. La polizia e' entrata e ha sgomberato la scuola. Poi questi personaggi hanno continuato a stazionare fuori dalla scuola. Noi siamo per il dialogo e ci battiamo per manifestare il nostro dissenso a questa riforma''. Lo ha raccontato all'ADNKRONOS Francesco Polacchi, responsabile del Blocco studentesco.

UDS, DOMANI ASSEMBLEA NAZIONALE A ROMA. Per mettere a punto il programma dei prossimi mesi l'Unione degli studenti ha organizzato un'assemblea nazionale che si terra' domani all'universita' 'La Sapienza' di Roma a cui parteciperanno sia gli studenti delle scuole superiori che gli studenti degli atenei di tutta Italia per programmare le decisioni da prendere. Intanto, fanno sapere dall'Unione degli studenti, continueranno molte delle occupazioni in corso nei licei d'Italia.

GALAN, NEL PD PROTESTANO MA POI MANDANO I FIGLI ALLE PRIVATE. Gli esponenti del Pd attaccano il ministro Gelmini sulla scuola pubblica e poi mandano i figli a studiare negli istituti privati. E' l'atto di accusa pronunciato dal presidente della regione Veneto, Giancarlo Galan, che difende il ministro dell'Istruzione e bolla come 'ipocriti' gli esponenti del Pd. "Dunque -dichiara Galan- sarebbe Gelmini la nemica della scuola pubblica? Naturalmente non e' vero: Gelmini si batte per una vera scuola pubblica, mentre c'e' chi manda i propri figli nelle scuole private".

DOPO CORTEO TRASTEVERE RIAPERTO AL TRAFFICO. Il corteo degli studenti che si sta svolgendo a Roma diretto all'universita' di ritorno da viale Trastevere, sta attraversando viale Manzoni e dalle 16,20 circa i tram delle linee 5 e 14 stanno limitando le corse a Porta Maggiore, senza raggiungere quindi il capolinea di via Amendola (stazione Termini). Lo comunica l'Atac. E' stato intanto riaperto al traffico viale Trastevere e le linee di bus che erano deviate sono tornate sul normale percorso; restano ancora limitate, tuttavia, le corse del tram 8 tra Casaletto e largo Bernardino da Feltre, perche' un gruppo di manifestanti e' rimasto davanti al ministero della Pubblica Istruzione, radunandosi in sit-in all'altezza dei binari. Dalle 14,45 e' stata riaperta al pubblico la stazione 'Repubblica' della linea A della metropolitana. Era chiusa dalle 10,10 di questa mattina per il corteo della scuola.

LITE PER CROCE CELTICA, MINORENNE DENUNCIATO A MILANO. C'e' stata anche una lite finita con un denunciato, durante il corteo che si e' svolto a Milano per manifestare contro la riforma della scuola, voluta dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. In piazza Duomo, quando l'intero mondo della scuola indirizzava slogan contro la legge 133, c'e' stato uno scambio di spintoni tra alcuni ragazzi fermi all'angolo della piazza, vicino a Palazzo Reale. Sono almeno 5 i minorenni che sono stati visti litigare, poi l'intervento della Polizia ha sedato gli animi e si e' concluso con due 17enni portati in commissariato per essere ascoltati. Uno dei minorenni e' stato denunciato perche' aveva con se' un piccolo coltello che ha estratto e puntato contro i 'rivali'. Non c'e' chiarezza, pero', sul perche' si sia verificato lo scontro. Secondo la Polizia che ha ascoltato i due ragazzi, si sarebbe trattato di un diverbio. I due diciassettenni hanno raccontato che erano fermi in piazza Duomo quando hanno visto arrivare i manifestanti e un gruppetto di circa 10 ragazzi li ha avvicinati e ha notato il giubbotto di uno con una croce celtica.

TORINO, PER GLI ORGANIZZATORI IN PIAZZA IN 100 MILA. ''Il Governo e il ministro Gelmini si devono rassegnare. Nella varie piazze d'Italia, da Roma a Torino, non uno sparuto gruppo di persone male informate o corporative, ma la societa' civile composta da famiglie, studenti, docenti, cittadini, lavoratrici e lavoratori, ha chiesto di essere ascoltata: a chi propone dei diktat questo popolo con molta responsabilita' chiede un dialogo''. Cosi Donata Canta, segretaria generale Cgil Torino, commenta il successo dello sciopero generale della scuola, che secondo gli organizzatori ha visto scendere in piazza nel capoluogo piemontese 100 mila persone.

BOLOGNA, STUDENTI MANDANO TRAFFICO IN TILT. Hanno deciso di rinunciare al blocco delle ferrovie e optato per il traffico stradale i ragazzi del corteo 'No Gelmini' scesi in piazza oggi a Bologna. Un migliaio di giovani, infatti, hanno lasciato il piazzale antistante la stazione e stanno proseguendo la protesta con l'intento di mandare in tilt la circolazione del capoluogo. Al momento sono seduti in terra in viale Pietramellara, poco lontano da porta Galliera. Si tratta solo di un rimasuglio del corteo partito stamattina, ma sta comunque mettendo in seria difficolta' la circolazione che e' completamente bloccata.

RETE STUDENTI, MOBILITAZIONE PROVA AVVERSIONE PAESE A PROVVEDIMENTI GOVERNO. ''La grande manifestazione del mondo della scuola svoltasi oggi dimostra che il movimento per la difesa della scuola pubblica e' sempre piu' unito e forte contro i provvedimenti del Governo in materia di istruzione''. E' quanto afferma la Rete degli Studenti Medi sottolineando ''che la mobilitazione di oggi costituisce un segnale rispetto a quanto i provvedimenti siano avversati da studenti, genitori, lavoratori della scuola. E' necessario cancellare gli articoli 16 e 66 della legge 133. Il Governo non puo' pensare di 'fare cassa' tagliando su scuola e universita'''.

COSSIGA, SINISTRA E SINDACATO EGEMONIZZANO STUDENTI. ''La presenza nelle grandi manifestazioni di oggi di esponenti del Pd e della sinistra radicale: da Walter Veltroni a ''lo Squalino'' Folloni, da Bertinotti a Diliberto a Ferrero, costituiscono una garanzia; queste presenze dimostrano che le sinistre e i sindacati hanno compreso che occorre sponsorizzare, gestire ed egemonizzare il ''movimento'' degli studenti perche' esso non sia inquinato e portato sul terreno della violenza estrema e poi della lotta armata. E meglio sarebbe stato se l'An di Gianfranco Fini, da lui portata decisamente a sinistra di Forza Italia, fosse stata presente in piazza, per guidare i cosi' detti ''studenti di destra'', da Forza Nuova a Casa Pound. La presenza poi del movimento fascista dell'Italia dei Disvalori, con alla testa il gerarca Antonio Di Pietro, avrebbe forse portato su posizione d'ordine anche i ragazzi delle formazioni 'nere'''. E' quanto si legge in una nota del presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga a commento della manifestazione sulla scuola, oggi a Roma.

INCIDENTI A PIAZZA NAVONA, PROCURA INDAGA. Sugli incidenti accaduti ieri in piazza Navona la Procura della Repubblica ha avviato i primi accertamenti chiedendo alla Digos un rapporto particolareggiato su tutti gli aspetti della vicenda. In base a quanto sara' riferito dagli investigatori la procura decidera' le prossime iniziative. Tra le notizie richieste quella riguardante la presenza di un camion parcheggiato nei pressi del Senato, camion sul quale erano state caricate spranghe e bastoni poi impugnati nel corso degli scontri. Delle questioni si occupa per il momento il pubblico ministero Patrizia Ciccarese e che gia' questa mattina ha rappresentato la pubblica accusa nel processo per direttissima contro i due manifestanti (uno di destra e uno di sinistra) arrestati ieri per resistenza alle forze dell'ordine.

CAPEZZONE, TORNA L'INCUBO DELL'UNIONE. ''E' proprio vero: le disgrazie non vengono mai sole. L'improvvida campagna di Veltroni sulla scuola, gia' di per se' sbagliata, ha un'ulteriore conseguenza negativa, e cioe' quella di far riemergere l'incubo dell'Unione, con Diliberto, Mussi, Rifondazione, tutti quanti insieme...''. Lo sottolinea in una nota Daniele Capezzone del Pdl, portavoce di Forza Italia. Secondo Capezzone ''sarebbe una prospettiva devastante per il Pd, ma stavolta e' proprio Veltroni, incredibilmente, a volerla. Possibile che l'istinto suicida del Pd si spinga fino a questo punto?'', si chiede ancora l'esponente del Pdl.

MARRAZZO, CONTRO RIFORMA RICORRIAMO A CORTE COSTITUZIONALE. ''La Legge Gelmini non e' la risposta ai problemi della scuola ed e' per questo che, al fianco dei cittadini, come altre regioni, abbiamo gia' fatto ricorso alla Corte Costituzionale''. Lo afferma il governatore del Lazio Piero Marrazzo. ''Quella di oggi - aggiunge - e' stata una grande e spontanea manifestazione di dissenso rispetto a scelte che colpiscono un ambito di fondamentale importanza per la qualita' della vita dei cittadini''.

SINDACATI, OLTRE 70% PERSONALE HA ADERITO A SCIOPERO. Allo sciopero della scuola indetto oggi Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda ha aderito oltre il 70% del personale della scuola, dato ancora parziale, destinato ad aumentare. Lo rendono noto gli stessi sindacati sottolinenado che in tutta Italia sono moltissime le scuole chiuse.

BLOCCO STUDENTESCO, SE GRILLO E' ONESTO SMENTISCA FALSITA' SU DI NOI. ''Beppe Grillo ha pubblicato un video falso, quello del presunto infiltrato. Stiamo per mettere un video di smentita su youtube, anche Repubblica tv sta per mandare un servizio. Beppe Grillo si e' sempre dichiarato una persona libera, non allineata, perche' ora fa il gioco di chi con la menzogna sta distruggendo l'unita' degli studenti? Se non e' un pupazzo deve pubblicare il nostro video di smentita sull'infiltrato e la nostra versione dei fatti sugli scontri, ovvero il video verita' che si trova sul nostro sito: www.bloccostudentesco.org. Attendiamo fiduciosi''. Lo afferma in una nota il Blocco studentesco.

MILANO, STUDENTI FANNO RITORNO IN UNIVERSITA' MOMENTI DI TENSIONE MA NESSUNO SCONTRO. E' terminato l'ultimo corteo partito circa un'ora fa da piazza Affari a Milano. Un migliaio di studenti, insieme a una ventina di ragazzi dei centri sociali, hanno percorso le strade del centro e sono rientrati nell'universita' statale in via Festa del Perdono. Un gruppo che, nel primo pomeriggio, aveva deciso di fare un altro corteo non autorizzato per continuare a mandare in tilt il traffico cittadino e protestare contro la riforma della scuola voluta dal ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini. Momenti di tensione si sono registrati in via Torino quando pochi ragazzi dei centri sociali hanno bloccato la strada utilizzando un filo di ferro agganciato a due pali dell'illuminazione. Un ostacolo subito rimosso e contestato dal resto del corteo che si e' diretto in piazza del Duomo. Anche qui i ragazzi si sono nuovamente divisi sul da farsi: continuare la protesta o rientrare all'universita'. Ragazzi dei centri sociali e forze dell'ordine sono quasi arrivati al contatto, ma lo scontro e' stato evitato e gli studenti hanno ripreso la testa del corteo fino a raggiungere l'universita'. Gli organizzatori hanno duramente condannato l'intervento di "persone che non c'entrano nulla con la nostra protesta pacifica". Ora i manifestanti sono all'interno dell'ateneo per discutere su nuove forme di protesta a partire dalle lezioni all'aperto previste domani in piazza del Duomo.

MUSSI, NON RIFORMA MA DELITTO CONTRO L'ITALIA. "Come apostolo della verita', Berlusconi non lo prendono piu' sul serio neanche i suoi famigli. Tuttavia una verita' gli e' scappata: 'la nostra non e' neppure una riforma' ha detto. Infatti e' un delitto: un delitto contro la scuola, la cultura, la scienza e le nuove generazioni, quindi un delitto contro l'Italia". Lo afferma l'ex ministro dell'Universita' Fabio Mussi, presidente della Sinistra democratica. "Se l'attuale capo del governo non sente che nell'aria che si respira nel Paese c'e' una rivolta, una rivolta di popolo a difesa della scuola e del futuro dell'Italia, vuol dire -aggiunge- che sta perdendo l'udito. Allora cosa che gli riesce piu' facile, guardi i sondaggi".

FERRANDO (PCL), NON E' ORA REFERENDUM MA DI CONTINUITA' LOTTA. ''Non e' l'ora del referendum, ma della continuita' della lotta. La gigantesca manifestazione di Roma del popolo della sinistra dimostra che la ricreazione del governo Berlusconi e' finita. Esistono tutte le condizioni per la continuita' di una mobilitazione a oltranza, in tutte le scuole e universita', sino alla sconfitta del governo. E' importante che si sviluppi un'organizzazione democratica e di massa del movimento attraverso la formazione di coordinamenti di delegati eletti dalle assemblee sino a un coordinamento nazionale, abilitato a dirigere la continuita' della lotta''. Lo afferma Marco Ferrando del Partito comunista dei lavoratori Pcl. ''Il ricorso eventuale a un referendum abrogrativo e' un tema del futuro, non del presente -puntualizza- Oggi la proposta del ricorso referendario avanzata da Idv e Pd ha come unico risvolto il blocco della mobilitazione di massa. E' significativo che ambienti del governo, come il ministro La Russa, accolgano positivamente l'idea del referendum. E' una ragione in piu' perche' il movimento ne diffidi''.

ASSESSORE SICILIA, PRONTI A RICORSO A CONSULTA CONTRO LEGGE GELMINI. ''La riforma sulla scuola non convince. E la Regione siciliana su questo continuera' a fare sentire la propria voce''. Lo ha dichiarato l'assessore regionale ai Beni culturali ed alla Pubblica istruzione, Antonello Antinoro, che ha partecipato stamani al corteo di protesta contro la riforma Gelmini svoltosi oggi a Palermo. ''Ho parlato con il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo - ha aggiunto -, circa la mia presenza a questa manifestazione. Sono qui, sia per solidarieta' con chi sta protestando, sia per far rispettare le nostre prerogative. L'ufficio legislativo e legale sta per avviare le procedure per un ricorso alla Corte Costituzionale contro la riforma della scuola".

BOLOGNA, CORTEO STUDENTI ARRIVA IN STAZIONE. Il corteo degli studenti bolognesi contro la riforma Gelmini e' arrivato davanti alla stazione ferroviaria in forma molto ridotta rispetto alla partenza. Si tratta di un 'fuori programma' perche' la sfilata era autorizzata fino a via Castiglione, ma i ragazzi hanno deciso di proseguire lungo i viali e stazionano in questo momento in piazza Medaglie d'Oro. Per evitare che entrino in stazione, gli agenti della Polizia sono schierati davanti a tutti gli ingressi. "Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la citta'" gridano gli studenti, tra i quali c'e' qualcuni che vorrebbe arrivare fino ai binari per bloccare il traffico ferroviario. In questo momento, pero', il clima e' tranquillo e la protesta non sta avanzando.

BLOCCO STUDENTESCO, HA RAGIONE DI PIETRO SU SCONTRI INCHIESTA SERISSIMA. ''Il leader dell'IdV ha detto oggi alle televisioni che gli scontri di ieri a Piazza Navona sono stati organizzati e condotti da provocatori. Ha chiesto che si faccia luce tramite un'inchiesta parlamentare e giuridica sui mandanti. Condividiamo punto per punto la richiesta del deputato''. Lo afferma in una nota il Blocco studentesco. ''Le responsabilita' - sottolinea il movimento vicino a Casapound - sono evidenti, sono documentate dai video, sono note agli studenti, agli abitanti della zona, ai fotografi, ai giornalisti e alla polizia. Ma e' opportuno che ci sia un'inchiesta seria che giunga fino ai mandanti e che non limiti la sua portata ai dirigenti ultratrentenni di Rifondazione presi con le mani nel sacco. Bisogna interompere la spirale subito, altrimenti in nome dell'odio antifascista gli sconfitti politici tornerannno, come trent'anni fa, ad uccidere e allora sara' troppo tardi. Vanno neutralizzati: avanti con l'inchiesta, e che sia serissima''.

EPIFANI, CONSIDERARE SCUOLA UN INVESTIMENTO E NON COSTO. ''Con la logica dei tagli la scuola pubblica si ridimensiona perdendo di qualita'. Il senso della giornata di oggi e' riaffermare il principio per il quale bisogna investire nella scuola, fare risparmio ed evitare tutto quello che non funziona. Bisogna considerare la scuola un investimento e non un costo''. Lo ha affermato il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, ai microfoni di Ecotv (Sky 906).

BRAMBILLA, SU RIFORMA GELMINI SONO STATE DETTE MOLTE BUGIE. Sulla riforma Gelmini "sono state dette molte bugie. C'e' stato il tentativo di dare un'informazione sbagliata". Ne e' convinto il sottosegretario al Turismo, Michela Vittoria Brambilla, a Palermo per firmare un protocollo d'intesa con la Regione. Parlando della manifestazione che c'e' stata oggi a Roma come a Palermo, la Brambilla ha sottolineato: "Trovo assolutamente giusto che i giovani manifestino e che possano esprimere la loro protesta in maniera civile. Mi sfugge, pero', dove questa protesta voglia arrivare. La stragrande maggioranza dei giovani e' in linea con una riforma che possa permettere alla scuola di funzionare meglio".

DAMIANO, ITALIA IN PIAZZA CONTRO PROPAGANDA GOVERNO. ''Dopo la battaglia parlamentare di questi giorni era necessario manifestare insieme a quella marea umana che, non solo a Roma, e' scesa in strada in maniera, come al solito pacifica, per esprimere il proprio disagio per un governo arrogante che trascura le regole del confronto democratico. Le persone che oramai a milioni, e in tutta l'Italia, esprimono la propria contrarieta' a questa legge assurda sono la risposta migliore alla propaganda del governo''. Lo afferma Cesare Damiano del Pd.

BERLUSCONI, MANIFESTAZIONI? LA SINISTRA E' SCANDALOSA."C'e' una scandalosa sinistra che ha questa capacita' assoluta di mentire su cose che sono di un buonsenso e di una logicita' assoluta". Silvio Berlusconi torna a difendere la legge Gelmini e commenta cosi' le manifestazioni di oggi degli studenti contro la riforma della scuola. A chi gli fa notare che in piazza ci sono non solo ragazzi ma anche molti genitori e famiglie, il Cavaliere insiste: "La sinistra dice cose che non corrispondono al vero. La nostra non è nemmeno una riforma. Dicono delle cose, ma scherziamo? I nostri sono provvedimenti di buonsenso e assunti con il buonsenso del padre di famiglia. C'e' una scandalosa e grandissima capacita' della sinistra di diffondere il contrario del vero".

GENOVA, 3.200 MANIFESTANTI IN TRE CORTEI Erano complessivamente circa 3.200, secondo la Digos, i manifestanti che, in tre diversi cortei, hanno attraversato questa mattina il centro di Genova, tra piazza Corvetto, via Balbi e Caricamento, per protestare contro il decreto Gelmini sulla scuola. Ai tre cortei hanno preso parte studenti liceali e universitari, genitori, professori delle scuole superiori e dell'universita' e sindacalisti.

MINISTERO: HA SCIOPERATO IL 57,1% DEL PERSONALE Secondo i dati parziali rilevati alle ore 14.30 dal Ministero dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca e comunicati direttamente dalle scuole, la partecipazione allo sciopero odierno indetto da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Condsal, Gilda Nazionale Insegnanti, Fsi, Astrascuola Unicobas, cui hanno aderito anche Seios, Alai Cisl, Cpo Uil e Nidil Cgil, e' stata pari al 57,1%. Su 452.105 dipendenti tenuti al servizio, 258.152 hanno scioperato.

MILANO: STUDENTI SI SEPARANO E PARTE NUOVO CORTEO Dopo la sosta in piazza Affari dove gli studenti hanno discusso sulle nuove forme di protesta contro il decreto voluto dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, parte dei manifestanti e' ripartita in corteo. Gli studenti del Politecnico e dell'universita' Bicocca raggiungeranno la zona del Parco Sempione per organizzare le lezioni all'aperto previste per domani, mentre i ragazzi dell'Accademia di Brera tornano in ateneo per preparare la notte bianca della cultura che si terra' stasera.

UGL: MANIFESTAZIONE IMPORTANTE SIA OCCASIONE PER RIAPRIRE CONFRONTO ''Una manifestazione importante e pacifica che ci auguriamo induca il governo e riprendere il confronto per evitare che i tagli in finanziaria pregiudichino l'obiettivo di migliorare la scuola italiana''. Lo ha detto il segretario generale dell'Ugl, Renata Polverini, presente alla manifestazione a piazza Popolo.

LOTTA STUDENTESCA: SCIOPERO IN TUTTA ITALIA "Stiamo manifestando e scioperando in tutta Italia contro la Legge Gelmini, e lo stiamo facendo anche con la sinistra ove la stessa dimostra maturità e consapevolezza politica. Il nostro e' uno sciopero costruttivo e positivo: non difendiamo la scuola attuale, ma ne pretendiamo una migliore, non la brutta copia di quella odierna''. Lo afferma in una nota Lotta Studentesca, formazione giovanile di Forza Nuova.

FERRERO, POPOLO CHIEDE DI NON SMONTARE ISTRUZIONE PUBBLICA "Quella di oggi è stata una enorme manifestazione di popolo. Una manifestazione di popolo che chiede di non smontare la scuola pubblica. Contro un governo che trova i soldi per banche e banchieri e taglia la scuola pubblica". Lo ha detto il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero, che questa mattina ha partecipato alla manifestazione nazionale contro le politiche del governo sulla scuola, ancora in corso a Roma. "E' una forte richiesta al governo -ha aggiunto- di ripensarci e non mettere in pratica la legge Gelmini appena approvata".

VELTRONI: GOVERNO ORA DEVE ASCOLTARE PROTESTA POPOLARE ''Oggi a Roma centinaia di migliaia di persone, professori, studenti, genitori, personale non docente, hanno dato vita ad una straordinaria manifestazione di popolo. Straordinaria per la sua forza e insieme per la serenita' nella quale si e' svolta, per il senso di responsabilita' e per la capacita' di tenere insieme i diversi soggetti del mondo della scuola''. Walter Veltroni, segretario del Partito democratico, sostiene che ora ''il governo deve ascoltare questa protesta, non puo' restare sordo alla voce di chi nella scuola vive ogni giorno''.

ABAGNALE (FI), SI RISCHIA UN NUOVO '68 ''Strumentalizzare la popolazione studentesca e fomentare l'odio sociale è intollerabile da parte di chiunque abbia a cuore la sicurezza del Paese. Si rischia un nuovo '68''. Lo afferma in una dichiarazione Carmine Abagnale, consigliere comunale di Milano all'indomani della protesta sfociata anche a Milano in manifestazioni di piazza contro la Riforma della Scuola del Ministro Gelmini.

TORINO, SGOMBERATI BINARI OCCUPATI IN STAZIONE. Sono stati sgomberati i due binari, il 17 e il 18, della stazione torinese di Porta Nuova occupati da un gruppetto di manifestanti.

ROMA, IN CORTEO A TRASTEVERE ANCHE LA 'BARA' DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Portano in alto sulle loro spalle una cassa fatta di legno, con dei fiori e il simbolo della croce disegnato sullo striscione che la avvolge dove c'e' scritto 'Pubblica istruzione'. Sono alcuni delle migliaia di studenti universitari in corteo a viale Trastevere. Sulle note di Rino Gaetano, dei 99 Posse e di tanti altri gli studenti continuano ad arrivare occupando buonaparte del viale che circonda il ministero della Pubblica Istruzione.

TORINO, OCCUPATI BINARI STAZIONE PORTA NUOVA Un gruppo di manifestanti del corteo torinese contro la riforma della scuola sta occupando il alcuni binari della stazione torinese di Porta Nuova. In questa momento si registrano alcune tensioni mentre forze dell'ordine sgomberano il binario occupato.

SINDACATI SICILIA, DA TEMPO NON SI VEDEVA PARTECIPAZIONE SIMILE. Dopo la manifestazione della scuola, Cgil, Cisl, Uil Snals e Gilda, le categoria della scuola che hanno indetto lo sciopero e le tre organizzazioni sindacali, si sono recate in Prefettura, a Palermo. "Siamo qui per rappresentare al prefetto le ragioni della manifestazione - dichiara il segretario generale della Cgil di Palermo, Maurizio Cala' - Gli consegneremo la nostra pervicace volonta' nel continuare la lotta fino a quando il Governo non capira' che e' necessario rivedere la politica generale sulla scuola a partire dagli sconsiderati tagli annunciati".

UOVA CONTRO FORZE ORDINE A TRASTEVERE, PER INVESTIGATORI ANARCHICI INFILTRATI. A quanto apprende l'ADNKRONOS da fonti della Questura di Roma, secondo gli investigatori alcuni anarchici si sarebbero infiltrati tra gli studenti che accerchiano il ministero della Pubblica Istruzione. Sarebbero stati proprio gli anarchici infiltrati a lanciare uova e altro contro le forze dell'ordine schierate davanti al palazzo di viale Trastevere. Le forze dell'ordine non hanno reagito e, subito dopo, gli studenti hanno creato un responsabile cordolo: il cordone di sicurezza dei manifestanti si e' quindi frapposto tra studenti e polizia per evitare ulteriori tensioni.

UN FIUME DI STUDENTI SU VIALE TRASTEVERE, 'ASSEDIATO' MINISTERO. 'Dimettiti, dimettiiti'. E' lo slogan urlato dalle migliaia di studenti che hanno appena preso 'd'assedio' il Ministero della Pubblica Istruzione invitando Maria Stella Gelmini a dimettersi dall'incarico. Un fiume in piena di ragazzi che hanno lasciato il corteo madre per confluire su viale Trastevere. Tantissimi e colorati gli striscioni e le bandiere. In testa alla manifestazione anche un camioncino munito di altoparlante che trasmette musica rap.

ANGELETTI, IN PIAZZA PER MODIFICARE RIFORMA. "Siamo in piazza per fare in modo che questa riforma venga modificata, ma anche per fare i contratti". Così il leader della Uil, Luigi Angeletti, commenta la massiccia partecipazione alla manifestazione contro le politiche governative in materia di scuola e università organizzata da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda. Quanto al referendum ipotizzato ieri, secondo Angeletti, "dal punto di vista dei partiti è utile''. ''Noi -ha aggiunto- non abbiamo alcuna idea di mantenere la scuola così com'è. Occorre una riforma non solo condivisa ma una riforma fatta con criteri seri". Secondo il leader della Uil tra i primi punti da modificare nel decreto la questione del maestro unico alle elementari che, evidenzia Angeletti, "puo' andare bene nei primi tre anni poi l'offerta formativa deve essere più articolata". Per quanto riguarda poi il tema dei precari, ha concluso, "non si possono eliminare delle figure che garantiscono la funzionalità alla scuola, senza contare che vengono messe in strada persone che lavorano da anni".

BONANNI, NON CI RASSEGNIAMO ALLA VISIONE DIRIGISTA. "Noi non ci rassegniamo alla visione dirigista della scuola". E' questo il messaggio che Raffaele Bonanni, leader della Cisl, lancia alla manifestazione. "Continueremo a fare un'opera costante di informazione e chiederemo iniziative forti in collaborazione con gli enti locali. Il governo deve riorganizzarsi con i sindacati". Quanto all'idea di un referendum, Bonanni pur sottolineando che comprende "le motivazioni", rileva che "si farebbe in ogni caso tra un anno e mezzo e non ci si puo' rassegnare al taglio di risorse".

DI PIETRO, POPOLO LIBERO MANIFESTA CONTRO MODELLO CHE TENDE A DERIVA ANTIDEMOCRATICA. La manifestazione organizzata dai sindacati a Roma è la dimostrazione che "un popolo libero, in presenza massiccia, manifesta contro un modello di istruzione che, insieme ad altri modelli, sta portando alla deriva antidemocratica". E' questa la chiave de lettura che il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, da al corteo organizzato oggi nella capitale. "La presenza massiccia di cittadini di ogni estrazione politica -avverte Di Pietro- dovrebbe fare riflettere chi e' al governo. Il messaggio che esce da questa piazza oggi e' uno solo: si vuole fermare la deriva antidemocratica". Il leader dell'Italia dei Valori anche nella giornata di oggi non rinuncia a raccogliere le firme contro il cosiddetto lodo Alfano. In piazza del Popolo, dove sta arrivando la testa del corteo, c'e' un gazebo dove si raccolgono le firme.

BINDI, NECESSARIA RIFORMA NON TAGLI. "La scuola italiana ha bisogno di una riforma, non di tagli". Lo ha detto l'ex ministro della Famiglia Rosy Bindi partecipando questa mattina al corteo organizzato a Roma. Quanto all'ipotesi lanciata ieri di un referendum abrogativo l'ex ministro sottolinea che "di fronte ad un governo totalmente indisponibile al dialogo non resta che il referendum per dare una risposta a queste migliaia di persone che oggi sono qui in piazza".

BERTINOTTI, DA QUI RIPARTE LOTTA SOCIALE. "La lotta sociale riparte dalla scuola". Così Fausto Bertinotti, commenta la massiccia partecipazione del popolo della scuola alla manifestazione organizzata a Roma. Una partecipazione massiccia che, secondo Bertinotti, vuol dire che "la mancanza di opposizione politica o meglio la possibilità di un governo di neutralizzare l'opposizione non evita che si possa determinare una crisi sociale e una contrapposizione sociale. Anche in assenza di un'opposizione politica si puo' realizzare una grande opposizione sociale di una societa' civile che si muove in autonomia''.

CICCHITTO, VELTRONI CATTIVO IMITATORE DI PANNELLA E DI PIETRO. ''La scelta di Veltroni e del Pd di indire un referendum contro la riforma della scuola del ministro Gelmini ha implicazioni anche istituzionali molto gravi: essa insegue una deriva plebiscitaria ed esprime il massimo della sottovalutazione della dialettica parlamentare. Procedendo di questo passo i risultati raggiunti in Parlamento non verrebbero riconosciuti e sarebbero rimessi in questione con questo diretto ricorso al popolo. E' evidente che questa iniziativa veltroniana si innesta su un filone populista-plebiscitario, finora impropriamente messo in conto a Forza Italia. Mai Forza Italia ha pensato di smontare il Parlamento a colpi di referendum. In effetti Veltroni è un cattivo imitatore di Di Pietro e di Pannella''. Lo afferma Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl.

PER GLI ORGANIZZATORI 800MILA IN CORTEO ROMA. "Ci sono ancora pullman bloccati all'ingresso della capitale, tanta gente non è riuscita neanche ad arrivare. Secondo le nostre stime sono presenti, per adesso, 800mila manifestanti". Sono le cifre che gli organizzatori del corteo, giunti sul palco allestito a piazza del Popolo forniscono in merito alla partecipazione al grande corteo di oggi a Roma.

VELTRONI, GOVERNO ASCOLTI E NON IDENTIFICHI POLITICAMENTE MANIFESTAZIONE. Il governo "dovrebbe avere il desiderio di ascoltare la società italiana". La manifestazione indetta oggi a Roma dai sindacati della scuola "rappresenta una parte importante della società il mondo della scuola. E l'idea di trasformare tutto questo in qualcosa che puo' essere identificato politicamente è, secondo me, un grande errore di valutazione". Lo sottolinea Walter Veltroni. Il leader del Pd, che si è unito alla testa del corteo, aggiunge: "Qui c'è tutto il mondo della scuola che chiede che ci siano decisioni ispirate veramente ad una riforma ed un rinnovamento di cui non vi è traccia. Qui ci sono solamente dei tagli. La scuola -rileva Veltroni- è il cuore delle scelte fondamentali di un paese che voglia essere competitivo e forte. Noi siamo qui per esprimere solidarietà". Quanto al referendum potrebbe riguardare "parti del decreto che sono di carattere normativo. Cercheremo di fare un intervento più esteso possibile, con l'obiettivo di ridurre le ricadute dei tagli, che sono rilevanti", sottolinea il leader del Pd. "Ci stanno lavorando i costituzionalisti -aggiunge Veltroni- per trovare una formulazione valida".

FINOCCHIARO, MANIFESTAZIONE SMENTISCE PREVISIONI CENTRODESTRA. La manifestazione di oggi "smentisce le previsioni del centrodestra secondo cui con l'approvazione del decreto al Senato tutto sarebbe finito". Lo ha detto la capogruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro partecipando alla manifestazione in difesa della scuola pubblica organizzata da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda che si sta snodando per le vie di Roma. "Non è finito niente -ha sottolineato Finocchiaro- Ora cominceremo a lavorare nel paese con i comitati di difesa della scuola e in sostegno al referendum".

GASPARRI, STUDENTI STRUMENTALIZZATI DA MENZOGNE DI MINORANZE. ''La campagna di menzogne della sinistra, oggi scesa in piazza nella vana speranza di recuperare credito dopo il flop registrato sabato scorso, non ha fermato l'approvazione del decreto Gelmini e non bloccherà una riforma giusta, che razionalizza la spesa della scuola elementare, ripristina una figura pedagogica importante per i bambini e con i voti tutela il merito". Lo afferma Maurizio Gasparri, presidente dei senatori Pdl. "Abbiamo idee chiare e proposte concrete e non ci perdiamo nei vaniloqui delle minoranze che -aggiunge- in totale assenza di proposte, sanno solo perdere tempo lanciando inutili campagne referendarie. Spiace che le masse ancora una volta si facciano manipolare e strumentalizzare da chi non ha voluto ascoltare le sagge scelte del governo. Ci auguriamo comunque che, a differenza di quanto registrato ieri -conclude- chi dice bugie la metta di rinfocolare la piazza e non si renda ancora una volta responsabile di violenze".

EPIFANI: 'SI CONTRABBANDA PER RIFORMA UNA POLITICA DI TAGLI'. "La scuola va certamente riformata ma viene contrabbandata per riforma una politica di tagli", afferma il leader della Cgil Guglielmo Epifani giunto al corteo di Roma salutato da un tripudio di folla. E lui immediatamente non risparmia critiche al decreto appena approvato al Senato: "Purtroppo il governo non ha avuto l'onestà di dire che si trattava di tagli. Milioni di giovani, di famiglie, di insegnanti lo hanno capito. Del resto le risorse per la scuola servono ai ragazzi". Mentre il leader della Cgil parla, dalle finestre dei palazzi di via Barberini si affacciano tante persone. Ed Epifani apprezza: "Avete visto -dice ai suoi stretti collaboratori- Abbiamo il sostegno di tutti. Siamo tornati come ai vecchi tempi". Dalle finestre si srotolano anche manifesti con su scritto 'Giù le mani dalla scuola pubblica". Il leader della Cgil sorride e concorda. Epifani insiste: "Noi continuiamo a chiedere un tavolo di confronto con il governo ma è lui a non darcelo".

FIORONI, PIAZZA E' DIMOSTRAZIONE CHE RIFORME SI FANNO CON CONSENSO. C'è anche l'ex ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni a sfilare per le vie di Roma. Confuso tra la folla sottolinea che "l'unico grande insegnamento che il governo deve trarre da questa enorme manifestazione, è che le riforme si possono fare solo con il mondo della scuola. Quelle fatte contro la scuola e sulla scuola non producono risultati". La massiccia partecipazione al corteo, secondo Fioroni, "evidenzia che il mondo della scuola avverte la necessità di cambiare una riforma contro la scuola. Una riforma contro che va modificata con il dialogo e con il confronto di tutti. Vanno trovati, -aggiunge- elementi di concertazione con chi opera e vive nel mondo della scuola". Quanto agli scontri avvenuti ieri a Roma, "ogni atto di violenza -dice- surrettiziamente introdotto in una manifestazione pacifica e tranquilla come questa e' un contributo dato al governo che non vuole cambiare delle norme che fanno male alla scuola italiana".

A ROMA, PARTITO CORTEO DA PIAZZA DELLA REPUBBLICA. E partito da una piazza della Repubblica gremita di bandiere, palloncini e stendardi, il corteo indetto a Roma dai sindacati confederali della Flc-Cgil, Uil e Cisl per protestare contro la riforma. Dietro lo striscione di testa 'Uniti per la scuola di tutti' sfilano diverse migliaia di manifestanti. Proprio per permettere il notevole afflusso di persone, gli organizzatori hanno deciso di far defluire il corteo verso piazza Barberini. Tanti gli slogan e gli striscioni: 'Gelmini: con te tre metri sotto terra', "Gelmini e Carfagna sarte subito'. Immancabili, anche oggi, i 'santini' con il volto del ministro Gelmini, nominata 'beata ignoranza'. Presi d'assalto per la pioggia i camion degli organizzatori, come quello della Cisl Scuola, che distribuiscono impermeabili di plastica e ombrelli. 'A ruba' delle nacchere a forma di manina che promettono di essere, nelle prossime ore, la cifra ritmica e rumorosa di tutta la manifestazione. Sono centinaia, infatti, i manifestanti che si dirigono verso la testa del corteo agitando queste strane, piccole ma rumorose nacchere.

MILANO, INIZIATO CORTEO CONTRO RIFORMA GELMINI. Migliaia i manifestanti scesi in piazza anche a Milano. A sfilare da piazza Cairoli c'è tutto il mondo della scuola: insegnanti, ma anche bambini delle materne e delle elementari fino agli studenti universitari. Ad aprire la manifestazione è Rete Scuole, poi seguono i bambini accompagnati da genitori e insegnanti, i sindacati e il mondo delle scuole superiori e dell'università. 'Scuola pubblica a rischio estinzione. Proteggiamola' è lo striscione che apre il corteo che si sta muovendo per raggiungere il centro di Milano. Decine gli striscioni e le bandiere che sventolano per dire no ai tagli contenuti nella riforma. Tra gli striscioni tutti rivolti contro il ministro dell'Istruzione, ne spicca uno: 'Rimedio enterogelmini. Attenzione: non somministrare in eta' scolastica'. Sono migliaia i manifestanti che sfidano la pioggia e a ritmo di musica e slogan percorrono il centro di Milano.

TORINO, PER GLI ORGANIZZATORI ALMENO 50MILA IN PIAZZA. Tantissimi gli studenti e gli insegnanti, genitori e alunni delle che si sono dati appuntamento questa mattina a Torino. Secondo le prime stime fornite dagli organizzatori ci sarebbero almeno 50mila persone, ma il loro numero è destinato ad aumentare perché si attendono i cortei degli studenti universitari partiti da Palazzo Nuovo, dal Politecnico e da altre facolta. Intanto, si moltiplicano gli slogan contro la riforma: 'Cultura, istruzione e democrazia: questo governo li spazza via' recita uno striscione, mentre su un altro si legge 'Brunetta, Tremonti, Gelmini fate i tagli ai vostri borsellini non ai diritti dei bambini'. Molti gli striscioni che rivendicano il diritto allo studio e puntano il dito contro la riforma approvata ieri. Ad aprire il corteo lo striscione 'Oggi studenti domani lavoratori', ma anche un cartello che recita 'Maria Stellina la tua riforma e' una rovina' e ancora 'Il futuro dei bambini non fa rima con Gelmini'. Il corteo che sta avviandosi lentamente in questi minuti, secondo il programma, dovrebbe raggiungere piazza Castello dove è previsto anche un concerto dell'orchestra del Teatro Regio.

A GENOVA TRE CORTEI CONTRO RIFORMA. E' partito alle 9 da via Balbi, diretto in via Roma, il primo dei tre cortei previsti per questa mattina a Genova. Stanno sfilando un centinaio di studenti. In via Balbi si sono gia' concentrati un altro centinaio di manifestanti organizzati dalla Cgil. Un corteo si muovera' in mattinata da piazza De Ferrari verso via Balbi.

BOLOGNA, IN MIGLIAIA IN PIAZZA PER CORTEO NO-GELMIN. Sono già diverse migliaia gli studenti medi e universitari che si sono concentrati in piazza Nettuno e in Piazza Magiore a Bologna. La manifestazione è partira alle 10,20 diretta alla sede di Confindustria. 'Noi la crisi non la paghiamo. Indietro non si torna', è la scritta che si legge sullo striscione che apre il corteo al quale partecipano moltissimi studenti delle scuole superiori, ma anche gli universitari tra cui alcuni studenti delle facoltà scientifiche che si sono presentati in piazza con il camice. Il serpentone ha cominciato a sfilare in via Indipendenza ed e' controllato a distanza da un cordone di poliziotti che precedono la prima linea di manifestanti armati di fischietti, megafono e fumogeni.

DUE CORTEI A PALERMO, MIGLIAIA DI STUDENTI E PROFESSORI. Migliaia di studenti e propfessori, per ora in due distinti cortei, stanno partecipando a Palermo alla protesta contro la riforma Gelmini. Secondo le stime della Flc Cgil, i partecipanti sarebbero 50.000, ma le cifre non trovano conferma ufficiale. Un corteo è stato organizzato da Flc Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals e Gilda ed è partito da piazza Vittorio Veneto per dirigersi a piazza Politeama. Qui si congiungerà con l'altro corteo, promosso dagli studenti universitari, e partito da viale delle Scienze.

SCUOLA: GIORDANO (PRC), BERLUSCONI QUESTA VOLTA HA 'TOPPATO'. "In piazza, qui oggi, si manifesta contro un'idea di società che va contrastata. Venga qui Berlusconi a vedere se c'è solo la sinistra: questa volta hanno proprio 'toppato'". Franco Giordano (Prc) commenta così il grande seguito popolare che ha accompagnato la manifestazione indetta oggi a Roma dai sindacati della scuola. "Chi è qui oggi a Roma -osserva- è per la difesa della scuola pubblica, per protestare contro gli stipendi degli insegnanti italiani che sono trai più bassi in Europa, contro i tagli e per un aumento del budget dell'istruzione e della cultura". Quanto al referendum sul decreto, "puo' essere uno strumento positivo ed utile. La politica deve essere in grado di accettare le proposte che vengono dal movimento".

GARAVAGLIA, PIAZZA INTERPRETA VOGLIA DI QUALITA' DEL PAESE La folla di manifestanti a Roma interpreta "la voglia di qualità e serietà", che viene da parte del Paese. Ne è convinta il ministro ombra dell'Istruzione del Pd Maria Pia Garavaglia, presente alla manifestazione in difesa della scuola pubblica, e contro i provvedimenti del governo organizzata dai sindacati di categoria Flc Cgil, Uil Scuola, Cisl Scuola, Snals e Gilda. "E' una piazza -ha sottolineato Garavaglia- che nella quantità e qualità delle presenze dice che la scuola va tutelata da parte di tutti mentre il governo la sta rendendo debole verso il basso. Una piazza -ha aggiunto- che vuole interpretare un paese che chiede serietà, qualità e dialogo con il paese".

FERRERO, ENORME MANIFESTAZIONE DI POPOLO. Quella di oggi è "una enorme manifestazione di popolo". Lo ha detto il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero, che sta partecipando alla manifestazione nazionale contro le politiche del governo sulla scuola, in corso a Roma. "Una manifestazione di popolo -ha aggiunto- che chiede di non smontare la scuola pubblica. Contro un governo che trova i soldi per banche e banchieri e taglia la scuola pubblica. E' una forte richiesta al governo di ripensarci". Quanto agli scontri di ieri a piazza Navona, l'ex ministro della Solidarietà sociale criticando l'episodio afferma: "spero che la polizia eviti infiltrazioni fasciste ma non guardiamo all'episodio di ieri che è stato marginale ma alle migliaia di persone che si stanno mobilitando contro i provvedimento del governo".


PANORAMA.IT 31.10.08

Scuola in piazza: dalle proteste degli studenti alle tensioni del palazzo

La legge-Gelmini segna uno spartiacque, dice Veltroni.
Proprio così. E per diverse ragioni. Quelle del [2] segretario del Pd si riferiscono al fatto che la fase politica che si è aperta con le elezioni dello scorso aprile si va chiudendo e la protesta degli studenti e dei docenti dimostra che è “finita la luna di miele” per il Governo.
Ma, al di là delle opinioni del leader dell’opposizione, ci sono altri motivi per cui il “No Gelmini Day” può rappresentare qualcosa di politicamente nuovo da quanto visto finora.
A cominciare dal fatto che proprio Walter Veltroni (quindi il Pd) è sceso di nuovo in piazza, dopo la [3] manifestazione di sabato 25 al Circo Massimo, e questa volta sfila accanto agli studenti nel corteo di Roma, dopo aver ieri annunciato la decisione di raccogliere le firme per un [4] referendum abrogativo di alcune parti (non quelle economiche) della legge sulla scuola. L’ex sindaco di Roma arriva alla partenza del corteo e davanti ai fotografi stringe la mano al leader di Idv Antonio Di Pietro e al segretario di Rifondazione Paolo Ferrero. “È naturale per me essere qui”, dice Veltroni.
In realtà, nei mesi scorsi il Pd era spesso stato “scavalcato a sinistra” proprio dall’Idv, e la stretta di mano di oggi rappresenta molto (forse ancor più della presenza dell’ex pm in piazza con i banchetti per a raccolta delle [5] firme contro il Lodo Alfano). Il segretario democratico è convinto che questa rottura tra il governo e il mondo della scuola sia destinata a chiudere un ciclo e ad aprirne un altro e vuole porre il suo partito al centro della nuova fase: “Per il Governo Berlusconi sulla scuola è finita la luna di miele, come quella di Prodi con gli elettori finì sull’indulto. Con la differenza che loro l’indulto lo votarono, mentre noi sulla scuola abbiamo fatto una fortissima opposizione. La scuola è qualcosa che ha chiamato in causa milioni di famiglie, l’errore più grave del governo è stato scambiare questa protesta per un fenomeno politico eterodiretto”.
E quindi, si torna al (recente) passato tra Pd e Idv. Finiti i tempi in cui l’ex pm diceva che l’unica opposizione (quella da rugby) era fatta dal suo partito e che il Pd flirtava con il governo. Veltroni conferma la scelta di ricorrere al referendum, pur spiegando che non è uno strumento che il Pd usa “a cuor leggero. Noi non siamo gente che fa i referendum facilmente (e sul “lodo-Alfano” conferma che il Pd continua ad attendere il giudizio della Corte costituzionale, ndr), se l’abbiamo fatto sulla scuola è perchè lo riteniamo paradigmatico di due concezioni del futuro del Paese e anche di due modi di governare”.

A proposito di governo, è lo stesso Silvio Berlusconi a difendere [6] la legge Gelmini e commenta così le manifestazioni degli studenti contro la riforma della scuola: “C’è una scandalosa sinistra che ha questa capacità assoluta di mentire su cose che sono di un buonsenso e di una logicità assoluta”. A chi gli fa notare che in piazza ci sono non solo ragazzi ma anche molti genitori e famiglie, il Cavaliere insiste: “La sinistra dice cose che non corrispondono al vero. La nostra non è nemmeno una riforma. Dicono delle cose, ma scherziamo? I nostri sono provvedimenti di buonsenso e assunti con il buonsenso del padre di famiglia. C’è una scandalosa e grandissima capacità della sinistra di diffondere il contrario del vero”.

Altra coincidenza con sabato 25? Il (solito) balletto delle cifre. Stando agli organizzatori a [7] Roma sono scese in piazza più di un milione di persone (un milione e 700mila, per la precisione) per protestare contro l’approvazione della riforma della scuola. In città sono arrivati tanti treni e pullman, molti più del previsto.Per dire no alla Gelmini altri cortei si sono mossi in tutta Italia.
A Milano hanno incrociato le braccia 200mila lavoratori della scuola; a Torino 100mila; in tutta la Sicilia 200mila (solo a Palermo 50mila, a Catania 20mila, a Messina 10mila, a Siracusa 6mila, a Trapani 10mila, a Caltanissetta 5mila); a Bologna 30mila; a Cagliari 20mila; a Venezia 10mila; a Genova 10mila, a Bari 2mila, a Bergamo 7mila; a Belluno 4mila, a Firenze e a Padova qualche migliaio; a Belluno 4mila. In Abruzzo e in Calabria sono stati soprattutto gli studenti a manifestare: 5mila sono sfilati all’Aquila; circa 3mila a Reggio Calabria, 5mila a Cosenza, un migliaia a Vibo Valentia; 2mila a Lametia Terme, centinaia a Crotone. Secondo i dati parziali rilevati alle ore 14:30 dal Ministero dell’Istruzione, e comunicati direttamente dalle scuole, la partecipazione allo sciopero odierno indetto da Flc/Cgil, Cisl/scuola, Uil/scuola, Snals/Confsal, Gilda naz.ins., Fsi, Altrascuola Unicobas, cui hanno aderito anche Seios, Alai/Cisl, Cpo/Uil e Nidil/Cgil è stata pari al 57,1. Su 452.105 dipendenti tenuti al servizio, 258.152 hanno scioperato.
Si “appassiona” ai numeri anche il [8] ministro dell’Interno, Roberto Maroni. Lodando l’operato delle forze dell’ordine, in occasione delle manifestazioni studentesche di ieri e di oggi, il titolare del Viminale ritiene di gran lunga esagerato il numero di un milione di manifestanti che avrebbe partecipato allo sciopero della scuola per le vie della capitale: “Ho letto che a Roma ci sarebbe stato un milione di persone. Purtroppo c’è il vezzo di moltiplicare per dieci le cifre reali, anche se 100 mila persone sono comunque tante”.
E agli slogan di chi manifesta dicendo “non finisce qui” e preannuncia altre proteste e occupazioni, in serata replica il ministro avverte: “Chi occupa abusivamente le scuole impedendo ad altri di studiare sarà denunciato. Finora il fenomeno delle occupazioni rientra in manifestazioni fisiologiche di dissenso”.



ELPAIS.com  31.10.08

La huelga de estudiantes paraliza Italia
Más de un millón de personas salen a la calle contra la Ley de Educación
MIGUEL MORA - Roma - 31/10/2008

Roma, Milán, Nápoles, Cagliari, Catania, Turín, incluso Madrid y la isla de Lipari. Los estudiantes italianos se movilizaron ayer de forma masiva contra la Ley de Educación, que ya se conoce por el nombre de la ministra del ramo, Maria Stella Gelmini, y el recorte del presupuesto y las plantillas de la escuela y la Universidad aprobados por el Gobierno de Silvio Berlusconi. Más de un millón de personas, alumnos en su mayoría, pero también padres, profesores y alcaldes, participaron en manifestaciones, sentadas y ocupaciones que paralizaron las ciudades.

La huelga en el sector de la educación fue casi total y se extendió a más del 90% de los institutos, según los sindicatos. Para el ministerio, sin embargo, la incidencia del paro entre los profesores no pasó del 57,1%. Fue una jornada de protesta festiva, y apenas hubo incidentes. La huelga había sido convocada por todas las siglas sindicales de forma unitaria, hecho insólito y definido por los propios sindicatos como "el milagro Gelmini".

En Milán hubo cortes de tráfico y una concentración ante la Bolsa de Piazza Affari. En Turín y Nápoles los estudiantes bloquearon andenes de la estación. En Roma, donde los organizadores contaron un millón de personas, miles de estudiantes rodearon el Ministerio de Educación y pidieron la dimisión de la ministra.

Galvanizados a través de Facebook, Twenti, los móviles y páginas de Internet como stopgelmini.org, los estudiantes italianos parecían felices y unidos, viviendo su Mayo del 68. "Mis padres dicen que si hemos empezado ya no podemos rendirnos", contaba Sandra, una estudiante del Liceo Virgilio de Roma.

Los manifestantes romanos cantaron el himno italiano, portaron fotos de Gelmini y Berlusconi con orejas de burro, y culparon del recorte del gasto en Educación (7.800 millones de euros en tres años) al ministro de Economía, Giulio Tremonti. Padre del concepto "finanzas creativas" y político inspirado en el lema "Dios, patria y familia", Tremonti ha diseñado los presupuestos de los que parte la reforma educativa. Su plan prevé trasvasar partidas del gasto de Educación a Defensa, y abrir la financiación de la Universidad pública a empresas privadas.

Las protestas han obviado uno de los puntos más populares del decreto, la prohibición de reeditar los libros de texto durante cinco años en la primaria y seis en la secundaria. Las editoriales de manuales ven en la norma, vendida como un loable ahorro para las familias, un nuevo conflicto de intereses de Berlusconi. Como dueño de la generalista Mondadori, el primer ministro posee una docena de editoriales de libros de texto y copa más del 50% del mercado escolar. Según los editores de manuales, la norma aniquilará a las casas especializadas, que viven sólo de los libros de texto, y eso desembocará en el oligopolio de Mondadori.

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ELPAIS.com  31.10.08

LO SCIOPERO DEGLI STUDENTI PARALIZZA L'ITALIA

Roma, Milano, Napoli, Cagliari, Catania, Torino, comprese la scuola italiana di Madrid e dell'isola di Lipari: gli studenti italiani ieri si sono mobilitati in forma massiccia contro la “Riforma” del sistema dell'istruzione, nota con il nome della Ministra, Maria Stella Gelmini, e i tagli del personale e del bilancio della Scuola e dell'Università approvati dal governo Berlusconi. Più di un milione di persone, per la maggioranza alunni, ma anche padri di famiglia, professori e sindaci, hanno partecipato alla manifestazione, ai sit-in e alle occupazioni che hanno paralizzato le città.

Lo sciopero della scuola è stato quasi totale e si è esteso a più del 90% degli istituti, secondo i sindacati. Per il ministero invece l'adesione allo sciopero tra i professori non ha superato il 57,1%. E' stata una giornata di protesta festosa, e non ci sono stati incidenti. Lo sciopero è stato convocato da tutte le sigle sindacali in modo unitario, fatto insolito e definito dagli stessi sindacati come “il miracolo Gelmini”.

A Milano ci sono stati blocchi del traffico e un concentramento presso Piazza Affari. A Torino e a Napoli gli studenti hanno bloccato le entrate della Stazione. A Roma, dove gli organizzatori hanno contato un milione di persone, migliaia di studenti hanno circondato il Ministero dell'Istruzione chiedendo le dimissioni della Ministra.

Galvanizzati attraverso Facebook, Twenti, sms e siti come stopgelmini.org gli studenti italiani appaiono allegri e uniti, come se stessero vivendo il loro Maggio del '68. “I miei genitori dicono che se abbiamo cominciato, non ci possiamo più arrendere”, racconta Sandra, una studentessa del Liceo Virgilio di Roma.

I manifestanti romani hanno cantato “Fratelli d'Italia”, hanno portato foto di Berlusconi e della Gelmini con orecchie d'asino e incolpano del taglio della spesa per l'Istruzione (7.800 milioni di euro in tre anni), il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Padre del concetto di “finanza creativa” e politico ispirato alla trinità “Dio, patria e famiglia”, Tremonti ha disegnato i presupposti da cui parte la riforma educativa. Il suo piano è di travasare parti della spesa dall'Istruzione alla Difesa, aprendo il finanziamento dell'Università pubblica alle imprese private.

Le proteste hanno evitato uno dei punti più popolari del decreto, il divieto di cambiare libri di testo durante 5 anni nella primaria e sei anni nella secondaria. Gli editori di manuali vedono nella norma, venduta come un risparmio alle famiglie italiane, un nuovo conflitto di interessi di Berlusconi. Come proprietario della Mondadori, il premier possiede una dozzina di case editrici di libri di testo e copre più del 50% del mercato dell'editoria scolastica. Secondo gli editori di manuali, la norma annichilirà le case editrici specializzate che vivono solo del mercato scolastico e porterà all'oligopolio di Mondadori.