Istituto “C Tenca” licei sperimentali: liceo della formazione, liceo delle scienze sociali, liceo musicale e liceo linguistico

I docenti dell’Istituto “C. Tenca”,riuniti il 12 Aprile 2005, nel Collegio Docenti, esprimono il loro netto rifiuto alla bozza del DL sulla  scuola secondaria superiore perché si tratta di una riforma senza dignità pedagogica, senza nessun coinvolgimento della componente docenti, una riforma che ignora, inoltre, qualsiasi sperimentazione già in atto da anni e con risultati positivi, che prevede la soppressione delle ore  di compresenza, anche con i docenti madrelingua e secondo la quale la revisione dei quadri orari pare essere dettata più da lobbies esterne alla scuola che da un reale progetto educativo; in particolare sono contrari:

·        All’impianto duale del secondo ciclo che, pur proclamando pari dignità fra i due sistemi accentua la separazione tra il percorso liceale e il percorso di istruzione e formazione professionale ed implica  la reale impossibilità di passaggio tra il sistema di formazione e il liceo, impone la licealizzazione degli Istituti Tecnici ma ne mortifica le attività laboratoriali, sancisce la          trasformazione degli Istituti Professionali in centri regionali di formazione, con l’abdicazione dello Stato alla determinazione di comuni finalità educative e di comuni livelli di apprendimento

 ·        Alla distruzione dei curricula nazionali che avrebbe come conseguenza profonde e preoccupanti disuguaglianze; se l’autonomia va salvata ciò non può certo avvenire a scapito di un modello unitario, caratterizzato da obiettivi e principi comuni

 ·        Al pesante taglio di posti di lavoro tra i docenti e il personale ATA

 ·        Alla dequalificazione del livello culturale e formativo dell’istruzione tecnico professionale e conseguentemente anche dei licei

 ·        All’assoluta indeterminatezza della flessibilità delle proposte contenute nel Decreto Attuativo in relazione:

 1.    alla formazione organici (soprattutto per le ore opzionali e facoltative) per i quali non esistono  criteri per stabilire la ripartizione tra quota oraria nazionale, regionale e quella riservata alle istituzioni scolastiche autonome con il rischio di frammentazione del sistema scolastico nazionale

2.    all’attuazione degli OSA , cioè degli obiettivi e dei contenuti disciplinari predefiniti, ma non supportati dagli standard di riferimento per alcune discipline e totalmente mancanti di statuto epistemologico per tutte le discipline

 3.     all’apprendistato come modalità di assolvimento del diritto-dovere all’istruzione e formazione.

4.     al sistema di valutazione biennale ai fini dell’ammissibilità al terzo e al quinto anno, giacché il biennio didattico si configura come un arco temporale troppo lungo per orientare o riorientare gli studenti o per intervenire incisivamente e tempestivamente sul profitto insufficiente

I docenti dell’Istituto statale “C. Tenca”