AL  DI LA' DI OGNI CONVINCIMENTO POLITICO DI OGNUNO DI NOI, RESTA  PER  TUTTI, LA CONVINZIONE PROFESSIONALE ED ETICA, CHE TALE PROVVEDIMENTO  PRODURRA', NELL'AMBITO DELLE CONOSCENZE E DELLE COMPETENZE PROFESSIONALI  DEGLI STUDENTI, UN IMPATTO DEVASTANTE PER IL FUTURO DEL TESSUTO  SOCIALE PER I PROSSIMI VENTI ANNI.

TALE  PREOCCUPAZIONE EMERGE DAGLI SCHEMI ATTUATIVI ORMAI PROSSIMI ALL'APPROVAZIONE  CHE PREVEDONO INTERVENTI TANTO INCISIVI QUANTO NOCIVI SIA SUGLI  ASPETTI EDUCATIVI CHE PROFESSIONALI DEL MONDO DELLA SCUOLA.

LA  DRASTICA RIDUZIONE ORARIA SETTIMANALE  HA SOLO VALENZA ECONOMICA  E NON CULTURALE, I LICEI VENGONO APPIATTITI  DALLA GENERALITA' DEI  PIANI DI STUDIO AL PUNTO TALE, CHE LO STESSO  SCHEMA DI DECRETO PUBBLICATO  A GENNAIO 2005 INSISTE RIPETUTAMENTE  IN VARI PASSAGGI, A PROVA DI  SUPERFICIALITA' E DI INCONSISTENZA  DELLA STESSA RIFORMA, CHE "IL  LICEO APPROFONDISCE LA CULTURA  LICEALE"...CIOE' VALE A  DIRE NIENTE!

MORTIFICA  IL DECURTAMENTO DELLE ORE DELLE DISCIPLINE DI INDIRIZZO, (ALTRIMENTI  FORZA TRAINANTE DEI LICEI ARTISTICI) E QUESTO INDUBBIAMENTE PORRA'  LA NOSTRA SCUOLA SUL PIANO DEL CONFRONTO DIALETTICO E DI SCELTA  DEGLI STUDENTI, IN UNO STATO DI INFERIORITA' CON GLI ALTRI LICEI.

LE  NUMEROSE BOZZE DI DECRETO RINNOVATE FINORA (OTTO PER  LA PRECISIONE),  DIMOSTRANO LO STATO CONFUSIONALE NEL METTERE IN  PIEDI QUESTA RIFORMA,  MA RIMANE CHIARA LA TRACCIA DEI TAGLI.

AD  ESEMPIO NEL CORSO DELLE "ARTI FIGURATIVE" SI PREVEDE  UNA  RIDUZIONE PARI AL 39% DELL'ORARIO SETTIMANALE SU BASE QUINQUENNALE  NONOSTANTE LE 21 ORE OPZIONALI OBBLIGATORIE CHE A LORO VOLTA NON  GARANTISCONO LA PRESENZA DI MATERIE CURRICULARI.

QUI'  SI RIBADISCE L'IMPORTANZA INALIENABILE DELLA SCUOLA  PUBBLICA, COME  GARANZIA DI LIBERTA' E DI SVILUPPO SOCIALE, PERCHE'  IL SAPERE NON  E' OGGETTO DI MERCATO O DI NEGOZIAZIONE, PERCHE'  PER ACCEDERVI NON  BISOGNA VANTARE IL DIRITTO, BENSI' IL DOVERE  MORALE.

PERTANTO  RITENIAMO  "CONCLUSA" LA STAGIONE DELLA SCUOLA-AZIENDA,  PERNO SU CUI SI AGGANCIA  QUESTA RIFORMA.ESSA  HA MOSTRATO I PROPRI  LIMITI OPERATIVI, E HA PRODOTTO STERILI RISULTATI  EDUCATIVI, DI  FATTO AVVANTAGGIANDO LE STRUTTURE PRIVATE ANCHE CON  COSPICUI E  PROGRESSIVI FINANZIAMETI CHE OGGI VENGONO TOLTE ALLE  SCUOLE PUBBLICHE.

COME  TUTTI I PRECEDENTI INTERVENTI  GOVERNATIVI, ANCHE QUI' SI VUOL DIMENTICARE  LA PRESENZA FONDAMENTALE  DEGLI INSEGNANTI, SEMPRE MARGINALIZZATI  NEL RUOLO PROFESSIONALE-EDUCATIVO  E RELEGATI A SOSTENERE AGGIUNTIVAMENTE  SEMPRE PIU' ATTIVITA' PERIFERICHE  ALL'INSEGNAMENTO, INQUANTO RITENUTI  ORMAI DA TEMPO, COME DA CLICHE'  DAGLI ORGANI DI POTERE (GOVERNO,  CONFINDUSTRIA, STAMPA...), "IMPRODUTTIVI"  E QUINDI  MAL SOPPORTATI.

CONTESTIAMO  IL MODO E LA FORMA CHE VERRA' ADOTTATA PER IL RECLUTAMENTO DEL  PERSONALE  DOCENTE, APPOGGIANDOSI ALL'IMMAGINE DI UNA NUOVA PROFESSIONALITA'  CHE APPARE SUBITO VUOTA DI CONTENUTI EFFETTIVI, BENSI' PIENA DI  PERCORSI BUROCRATICI E CLIENTELARI, CONTESTIAMO I TAGLI DEL PERSONALE  A TEMPO INDETERMINATO CHE FAVORISCE LA CRESCITA DEL PRECARIATO  CON  CONSEGUENTE INSTABILITA' E INDEBOLIMENTO DELLA SCUOLA PUBBLICA,  CONTESTIAMO L'ISTITUZIONE DELLE FUTURE FASCE PROFESSIONALI DEI  DOCENTI  (ESPERTO, ORDINARIO,TIROCINANTE) TUTOR COMPRESI, PERCHE'  LA CRESCITA  DELLA PROFESSIONALITA' NELL'INSEGNAMENTO E' UNICA  E NON CLASSIFICABILE.

AUSPICHIAMO  CHE TALE PROVVEDIMENTO VENGA RADICALMENTE RIDISCUSSO IN TUTTI  I  SUOI PUNTI, PRIMA ANCORA NELLE SOLITE STANZE ISTITUZIONALI,  CON  LA "BASE PROFESSIONALE DEL MONDO DELLA SCUOLA" VERO INTERLOCUTORE  REALE PER UNA VERA CRESCITA DI SVILUPPO SOCIALE.

IL  PRESENTE DOCUMENTO  SARA' TRASMESSO AL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE  UNIVERSITA' E RICERCA,  ALLA DIREZIONE SCOLASTICA REGIONALE, AL CONSIGLIO  D'ISTITUTO,  AI RAPPRESENTANTI DEI GENITORI E DEGLI STUDENTI DELL'ISTITUTO,  AI  PRINCIPALI ORGANI DI DIFFUSIONE NAZIONALE E REGIONALE, AL COMUNE,  ALLA PROVINCIA E ALLA REGIONE.