Decreto
Ministeriale n. 390
(nuova protocollazione
D.M. 357 pubblicato su G.U. n. 241 del 15/10/98)
18 settembre 1998
Regolamento recante le caratteristiche
formali generali della terza prova scritta negli esami di Stato conclusivi
dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore e le istruzioni
per lo svolgimento della prova medesima nei primi due anni di applicazione
del nuovo ordinamento.
Sommario
Premessa
Art. 1 Finalita'
Art. 2 Tipologie
e caratteristiche formali generali della prova
Art. 3 Accertamento
della conoscenza della lingua straniera
Art. 4 Gradualita'
e flessibilita' della prova
Fine
documento
IL
MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
VISTA la legge 10 dicembre 1997,
n. 425, recante disposizioni per la riforma degli esami di Stato conclusivi
dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore e, in particolare,
l'articolo 3;
VISTI gli articoli 4, 5 e 14
del decreto del Presidente della Repubblica 23 luglio 1998, n.323 , con
il quale è stato emanato il Regolamento che disciplina gli esami
di Stato;
VISTO l'articolo 15 del medesimo
decreto del Presidente della Repubblica che detta disposizioni transitorie
per l'applicazione graduale della nuova disciplina e, in particolare, per
lo svolgimento della terza prova scritta;
VISTO il testo unico delle leggi
in materia di istruzione, approvato con decreto legislativo 16 aprile 1994,
n. 297 e, in particolare, l'articolo 205, comma 1;
VISTO l'articolo 17, comma 3,
della legge 23 agosto 1988, n. 400;
UDITO il parere del Consiglio
di Stato n. 162/98, espresso nell'adunanza della Sezione consultiva per
gli atti normativi del 14 settembre 1998;
VISTA la comunicazione al Presidente
del Consiglio dei Ministri, a norma dell'articolo 17, comma 3, della citata
legge n. 400/1998 ( nota n. 5046 del 17 settembre 1998)
EMANA
il seguente regolamento
Art. 1
Finalita'
1. La terza prova scritta negli esami
di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore,
a carattere pluridisciplinare, è intesa ad accertare le conoscenze,
competenze e capacità acquisite dal candidato, nonchè le
capacità di utilizzare e integrare conoscenze e competenze relative
alle materie dell'ultimo anno di corso, anche ai fini di una produzione
scritta, grafica o pratica.
Art. 2
Tipologie e caratteristiche formali
generali della prova
1. La prova, predisposta dalle Commissioni
a norma dell'articolo 5, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica
23 luglio 1998, n. 323, per la quale le Commissioni stesse possono avvalersi
dell'archivio nazionale permanente dell'Osservatorio nazionale istituito
presso il Centro europeo dell' educazione di cui all'articolo 14 del medesimo
decreto, può comprendere, alternativamente o cumulativamente, le
seguenti tipologie di svolgimento:
A - Trattazione sintetica di argomenti
La proposta di trattazione sintetica
di argomenti significativi, anche a carattere pluridisciplinare, contiene
l' indicazione della estensione massima consentita (numero delle righe
o delle parole). Tale proposta può essere presentata al candidato
anche mediante un breve testo, in relazione al quale vengano poste specifiche
domande.
B - Quesiti a risposta singola
I quesiti a risposta singola, volti
ad accertare la conoscenza e i livelli di competenza raggiunti dal candidato
su argomenti riguardanti una o più materie, possono essere articolati
in una o più domande chiaramente esplicitate. Le risposte debbono
essere in ogni caso autonomamente formulate dal candidato e contenute nei
limiti della estensione massima indicata dalla Commissione, analogamente
a quanto previsto alla precedente lettera A.
C - Quesiti a risposta multipla
I quesiti a risposta multipla, per
i quali vengono fornite più risposte, tra cui il candidato sceglie
quella esatta, possono essere presentati anche in forma di risposta chiusa
e prevedere un certo numero di permutazioni di posizione delle domande
e delle risposte. Tali quesiti possono pertanto concretarsi in vere e proprie
prove strutturate vertenti su argomenti di tutte le materie dell'ultimo
anno di corso.
D - Problemi a soluzione rapida
La proposta di problemi che richiedono
una soluzione rapida è articolata in relazione allo specifico indirizzo
di studio e alle esercitazioni effettuate dal candidato nel settore disciplinare
coinvolto nel corso dell'ultimo anno.
E - Casi pratici e professionali
L'analisi di casi pratici e professionali
va correlata ai contenuti dei singoli piani di studio dei vari indirizzi,
alle impostazioni metodologiche seguite dai candidati e alle esperienze
acquisite anche all'interno di una progettazione di Istituto caratterizzata
dall'ampliamento dell'offerta formativa. La trattazione di un caso pratico
e professionale, che costituisce una esercitazione didattica particolarmente
diffusa negli Istituti professionali e tecnici, può coinvolgere
più materie ed è presentata con indicazioni di svolgimento
puntuali e tali da assicurare risposte in forma sintetica.
F - Sviluppo di progetti
Lo sviluppo di un progetto è
proposto per quegli indirizzi di studio per i quali tale modalità
rappresenta una pratica didattica largamente adottata. In particolare negli
Istituti tecnici e professionali, in relazione ai singoli piani di studio,
può essere richiesto lo sviluppo di un progetto che coinvolga diverse
discipline o la esposizione di una esperienza di laboratorio o anche la
descrizione di procedure di misura o di collaudo di apparati o impianti
che siano tali da consentire al candidato di dimostrare anche la conoscenza
degli strumenti, delle loro caratteristiche e delle metodologie di impiego.
Nei Licei artistici, al fine di accertare
in particolare le capacità di integrazione e applicazione dei linguaggi
plastico-visuali ad una problematica architettonica, può essere
richiesto lo sviluppo di un progetto anche attraverso la lettura, l'analisi
e la interpretazione grafica dei caratteri compositivi, stilistici, costruttivi
di un'opera o di un complesso monumentale. La formulazione della proposta
deve prevedere anche la trattazione, in forma sintetica, del contesto culturale,
storico e sociale entro cui l'opera si pone. In relazione alla specificità
dei piani di studio la trattazione è integrata da quesiti attinenti
alle discipline dell'ultimo anno, eventualmente non incluse nella traccia
assegnata.
Negli Istituti d'arte è richiesta
una produzione, a carattere scritto-grafico, intesa ad accertare le capacità
di argomentare e motivare il processo progettuale seguito nella seconda
prova scritta, anche sotto il profilo storico, culturale, socio-economico,
tecnologico e artistico. Il progetto assegnato è integrato da quesiti
inerenti le discipline dell'ultimo anno.
Art. 3
Accertamento della conoscenza della
lingua straniera
1. All'interno della terza prova scritta
deve essere previsto, di norma, un breve spazio destinato all'accertamento
della conoscenza della lingua o delle lingue straniere comprese nel piano
di studi dell'ultimo anno. La verifica di tale conoscenza può essere
effettuata dalla Commissione secondo una delle seguenti modalità:
A - Breve esposizione in lingua straniera
(entro un numero massimo di parole prestabilito) di uno degli argomenti
o di uno dei quesiti, a scelta del candidato, tra quelli proposti dalla
Commissione nell'ambito della trattazione sintetica o del gruppo dei quesiti
o anche delle domande che accompagnano la soluzione di casi pratici o lo
sviluppo di progetti. All'interno di tali tipologie può anche prevedersi
che una richiesta o parte di essa venga presentata al candidato attraverso
un testo in lingua straniera della lunghezza di circa 80 parole, seguito
da una o due domande intese ad accertare la comprensione del brano e la
capacità di produzione scritta. In tal caso la Commissione ha cura
di scegliere possibilmente un testo che per contenuto e caratteristiche
linguistico-formali sia, per quanto possibile, congruente con la specificità
dell'indirizzo di studio seguito dal candidato.
B - Breve risposta in lingua straniera
o anche in lingua italiana ad uno o più quesiti appositamente formulati
in lingua dalla Commissione.
2. Qualora nel piano di studio dell'ultimo
anno siano comprese due o più lingue straniere, di cui una già
oggetto della seconda prova scritta, il candidato deve utilizzare per la
terza prova una lingua straniera diversa da quella nella quale ha svolto
la seconda prova.
3. Nella scelta delle modalità
da seguire per la verifica della conoscenza della lingua straniera, la
Commissione tiene nel debito conto gli spazi orari, l'impostazione metodologica,
le esperienze realizzate, gli obiettivi conseguiti e il livello di conoscenza
della lingua raggiunto dai candidati, in conformità di quanto puntualmente
precisato nel documento del Consiglio di classe.
Art. 4
Gradualita' e flessibilita' della prova
1. Nei primi due anni di applicazione
del nuovo ordinamento degli esami, la prova concerne una sola delle tipologie
di cui all'articolo 2. La scelta della tipologia da parte delle Commissioni
deve tener conto della specificità dell'indirizzo di studi, delle
impostazioni metodologiche seguite dai candidati, delle esperienze acquisite
all'interno della progettazione dell'Istituto e della pratica didattica
adottata, quali risultano dal documento del Consiglio di classe di cui
all'articolo 5, comma 2, del citato decreto del Presidente della Repubblica
23 luglio 1998 n. 323.
2. La prova, che nei primi due anni
non potrà coinvolgere più di quattro discipline, può
alternativamente prevedere:
a) non più di 4 argomenti
per la trattazione sintetica;
b) non più di 8 quesiti a risposta
singola;
c) non più di 10 quesiti a risposta
multipla;
d) non più di 2 problemi scientifici
a soluzione rapida, tali cioè da non richiedere calcoli complessi;
e) non più di 2 casi pratici
e professionali;
f) 1 progetto.
3. Per l'anno scolastico 1998/99,
le Commissioni, in alternativa a quanto indicato nel comma 2, possono predisporre
la prova mediante un testo di riferimento ( in forma di documento scritto
e/o iconica e/o grafica) che consenta di sollecitare prestazioni di valore
multidisciplinare, articolate in una o più delle modalità
previste dall'articolo 2 del presente decreto e contenute nei limiti di
cui al precitato comma 2. A tal fine le Commissioni possono avvalersi,
ai sensi dell'art. 14 del decreto del Presidente della Repubblica 23 luglio
1998, n.323, dei modelli forniti dall'Osservatorio Nazionale istituito
presso il CEDE.
Il presente decreto, munito del sigillo
dello Stato, sarà inserito nella Raccolta Ufficiale degli atti normativi
della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo
e di farlo osservare.
IL MINISTRO
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