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UNICOBAS SCUOLA

L'UNICOBAS si è costituito formalmente in sindacato dieci anni fa, raccogliendo l'esperienza dei comitati di base della scuola che alla fine degli anni '80 produssero ampia aggregazione e importanti battaglie. L'esigenza, allora come adesso, era quella di dare struttura permanente, sindacale appunto, ad un modo diverso di intervenire sulle grandi modificazioni che hanno messo la scuola al centro di una pesantissima ristrutturazione, contrastando l'operazione sia sul quotidiano che attraverso campagne di ampio respiro.

L'Unicobas si è quindi attivato ed attrezzato per garantire consulenza ed assistenza ai propri iscritti, ha aperto sedi in numerose province italiane, ha attivato sedi di comprensorio e regionali, ha partecipato alle contrattazioni decentrate provinciali nei Provveditorati, ma soprattutto ha promosso e sostenuto, nel corso di questi anni, importanti campagne contro il degrado della scuola pubblica, l'aziendalizzazione crescente, la riduzione di organici e di stipendi, l'aumento dei carichi di lavoro, la gerarchizzazione della categoria, l'attacco al diritto allo studio, il finanziamento alle private, la riduzione della libertà di insegnamento e di apprendimento.

L'Unicobas non è nato come corrente critica di sindacati "maggioritari", ma per la precisa e autonoma individuazione, già dieci anni fa, della necessità di fornire un modello organizzativo funzionale alle esigenze della categoria, totalmente alternativo alla concertazione ed all'appiattimento filogovernativo espresso da CGIL, CISL, UIL e SNALS.

L'Unicobas esprime la volontà di una ricomposizione del sindacalismo di base che passa attraverso le seguenti caratteristiche:

• l'autonomia da qualsiasi partito politico;

• la necessità di un'area contrattuale unica per tutti i lavoratori della scuola;

• l'uscita del comparto scuola dal decreto sulla privatizzazione del rapporto di lavoro, che ha aperto la porta all'aziendalizzazione.

L'Unicobas fa parte della CIB (Confederazione Italiana di base) in cui sono presentì settori del pubblico impiego e dell' industria.

LE ELEZIONI RSU

RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie): è la delegazione sindacale che, una volta eletta. rappresenterà le lavoratrici e i lavoratori in ogni singola scuola.

La partita che si apre è estremamente importante.

Con la piena attuazione dell'autonomia e l'attribuzione della dirigenza ai presidi infatti, ogni scuola diventa sede di contrattazione. Si contratteranno e sì stipuleranno accordi su materie di grande rilevanza, definite dall'art.6 del contratto di lavoro, quali:

• la formazione delle classi e la determinazione degli organici della scuola;

• i criteri per l'assegnazione del personale ai plessi e le ricadute sull'organizzazione del lavoro;

• le modalità di utilizzazione del personale in rapporto al POF;

• l'attuazione della normativa sulla sicurezza;

• le attività e i progetti retribuiti con il fondo d'istituto;

• i criteri di retribuzione ed utilizzazione delle attività aggiuntive;

• le modalità di organizzazione del lavoro e di articolazione di orario del personale A.T.A.;

• criteri per la fruizione dei permessi per l'aggiornamento.

Le scuole con un massimo di 200 dipendenti potranno eleggere tre delegati. Ed è evidente che i sindacati sono più di tre. Se non si vuole avere tre replicanti di un unico modo di intendere la scuola e i rapporti di lavoro è indispensabile che ogni istituto esprima almeno un delegato che sia portatore di logiche ed istanze diverse da quelle aziendalistiche espresse da CGIL, CISL, UIL e SNALS. E' indispensabile che in ogni scuola sia presente una lista Unicobas.

Siamo consapevoli che questa scadenza elettorale non si configura come un momento di alta democrazia. I confederali e lo SNALS hanno una struttura organizzativa fatta di funzionari e distaccati che permetterà loro di presentare liste in ogni scuola; in ogni caso, qualora non fossero votati loro candidati, hanno sempre il diritto di intervenire nelle contrattazioni di scuola (facoltà che si sono autoconferiti con un accordo da loro medesimi siglato). Ai sindacati di base è stato persino tolto il diritto di indire assemblee in orario di servizio.

Impediamo che la categoria si disgreghi attraverso una definizione di rapporti di lavoro che varia da scuota a scuola, assicuriamo un reale collegamento tra i delegati e i lavoratori che danno Loro un mandato. Eleggiamo delegati Unicobas in ogni scuola.

IL NOSTRO PROGRAMMA

Rivendicazione economica

DOCENTI

E' noto che i docenti italiani sono i meno retribuiti nel panorama europeo. Non viene riconosciuto ne' il lavoro sommerso ne' la specificità della funzione docente.

Il Contratto del'95 ha tolto gli scatti biennali dì anzianità.

I1 contratto del '99 ha introdotto la progressione professionale legata al merito, da cui il famigerato concorsone, bloccato dalle mobilitazioni della categoria, ma non cancellato dal contratto ed in attesa di essere riproposto quanto prima.

L'Unicobas rivendica:

- l'allineamento degli stipendi alla media europea, con un incremento di 500.000 lire per tutti sul tabellare

- la cancellazione dell'art.29 del contratto 99 e

l'utilizzo dei 1260 miliardi congelati del

concorsone a quiz. per costituire una prima

base per la reintroduzione della funzione

docente.

- La reintroduzione degli scatti biennali di

anzianità (automatismi)

- L'istituzione del ruolo unico docente con

conseguente pari retribuzione, al livello più

vantaggioso, nei diversi ordini di scuola.

PERSONALE ATA

- Riconoscimento economico della funzione di coadiuzione educativa del personale A.T.A.

- Allineamento alla media degli stipendi europei del personale A.T.A.

- Perequazione stipendiale tra gli A.T.A. della scuola e gli A.T.A. dell'università

Rivendicazione di organici

DOCENTI

- Potenziamento degli organici per recuperare in modo programmato il taglio sugli organici (4% negli ultimi tre anni) e i pensionamenti, portando contemporaneamente a soluzione il problema del precariato, da riassorbire fisiologicamente in modo improrogabile e non subordinato ad assurdi e dispendiosi

di reclutamento

- Tetto massimo di 20 alunni per classe (15 se sono presenti alunni in situazione di handicap)

- Organico funzionale d'istituto maggiorato, per riassorbire gli esuberi e consentire attività di recupero, approfondimento etc.

- Risorse aggiuntive per le scuole situate nelle zone a rischio

e

/

- Titolarità sull'organico d'istituto per i docenti di sostegno titolari su organico di diritto provinciale (DOS);

- assorbimento dell'esubero su sostegno in organico funzionale, con risorse aggiuntive per le necessità specifiche e superamento del vergognoso parametro (un docente di sostegno ogni 138 alunni) introdotto dalla finanziaria per il '98.

PERSONALE A.T.A.

- Ampliamento degli organici con riferimento al numero delle classi e alla superficie dei locali scolastici, anziché ai parametri (numero di alunni) imposti dal Decreto 200 dello scorso agosto.

- Revisione dell'art. 7 della Legge 426/90, al fine di rendere possibili le sostituzioni al di sotto dei 30 giorni

Qualità e professionalità

E' evidente quanto la qualità della professione docente sia sempre più mortificata da adempimenti burocratici e impiegatizi. La formazione e l'aggiornamento sono sviliti (prima l'aggiornamento funzionale al passaggio di fascia e di gradone, ora una concessione di 5 giorni l'anno).

I1 reclutamento avviene ancora tramite l'avvilente e costoso strumento dei concorsi.

La libertà didattica è notevolmente compressa dall'entrata in vigore dell'autonomia, dai vincoli dettati dal POF. , dall'imposizione di sperimentazioni di modularità che hanno il solo scopo di frantumare e parcellizzare la didattica, per renderla un'attività misurabile in termini di produttività, secondo un criterio di organizzazione del lavoro del tutto inadeguato alla scuola.

La politica scolastica dei governi ha abbattuto la qualità della scuola in vari modi: aumento del numero di alunni per classe, taglio di classi e di organici, razionalizzazione della rete scolastica, travaso di risorse economiche sulla scuola privata, abbattimento del tempo pieno, abbattimento degli investimenti e delle retribuzioni dei lavoratori della scuola.

A questo impoverimento generale e sistematico governo e sindacati di stato vogliono rispondere valorizzando un presunto merito e spacciandolo per qualità. Merito fasullo e gerarchia non qualificano la scuola e mortificano la professionalità.

Per una reale valorizzazione del settore scolastico pubblico l'Unicobas rivendica, sia per il personale docente che ATA:

• Investimenti sulla scuola pubblica; esclusione dei finanziamenti alle private

• Salario europeo

• Aggiornamento qualificato, da svolgere periodicamente e a rotazione, con distacco temporaneo dall'insegnamento

• Assunzione dei precari in numero adeguato alte reali necessità di offerta formativa

• Valorizzazione degli organi collegiali (il cui potere vuole invece essere abbattuto tramite l'attribuzione della dirigenza ai presidi e la riforma degli organi collegiali e istituzione del Collegio del personale ATA

• Reale autonomia didattica, in cui la flessibilità sia uno strumento, non una modalità fissa e strutturata imposta dalle esigenze di risparmio

• Organici adeguati alle reali esigenze didattiche (v. organici)

• Adeguamento delle strutture scolastiche alla normativa sulla sicurezza.

La legge approvata prevede che 8 anni di scuola elementare e media diventino 7 anni di scuola primaria e che la scuola secondaria si ridefinisca in un biennio unico e in vari indirizzi liceali. Il tutto in un percorso complessivo che termina a 11 anni anziché a 18.

Ciò significa:

- la perdita di 80.000 posti di lavoro per docenti e personale ATA (il cui organico è calcolato sul numero di alunni)

- la dequalificazione della scuola elementare

- la scomparsa della scuola media

- la dispersione di professionalità del personale, che sarà spalmato su fasce di età disparate

- la dequalificazione della secondaria superiore

- depauperamento dell'attuale formazione

- riduzione della scolarità negli attuali

Rispetto a questa opera di devastazione, l'Unicobas ha da tempo presentato in forma ufficiale emendamenti così sintetizzabili:

I) obbligatorietà dell'ultimo anno di scuola dell'infanzia (con istituzione di scuole su tutto il territorio), in modo da recuperare un anno di scolarità in ingresso, contenere la perdita di organico e recuperare un settore egemonizzato dalle scuole private)

2) conservazione dell'organico docente sulle attuali fasce di età

3) riassorbimento dell'esubero della scuola media nel primo anno della scuola secondaria

4) riassorbimento dell'esubero della secondaria nell'insegnamento universitario (propedeutica, formazione didattica, attività di tirocinio…) per recuperare un anno di scolarità in uscita

5) ruolo unico con parità di orario e salario per tutto il corpo docente

Precariato

DOCENTI

Da anni la scuola va avanti grazie all'utilizzo

sistematico di personale precario, il quale, però, viene periodicamente sottoposto a farseschi accertamenti per rendere credibile il miraggio inesauribile dell'assunzione a tempo determinato.

Anche quest'anno le assunzioni previste sono state dimezzate: 35.000, a fronte delle 67.000 preventivate, persino al di sotto delle necessità del turn over, nessun assorbimento delle graduatorie permanenti.

Perché assumere quando si programma la riduzione di organico? La riforma dei cicli, la flessibilità di orario e curricoli, l'organico funzionale di istituto servono a far lavorare meno docenti con maggior carico orario.

A.T.A.

I precari in questo settore, comprendendo anche i 18.000 lavoratori LSU, sono quasi 50.000, 30.000 sono i posti vacanti. Le assunzioni a tempo indeterminato invece per quest'anno sono congelate. Perché assumere se il completamento del piano di dimensionamento e le verticalizzazioni che riforma dei cicli imporrà cancelleranno posti?

L'Unicobas rivendica:

• applicazione piena del piano delle

assunzioni

• indennizzo per le mancate assunzioni

• parità di trattamento economico e normativo tra il personale a tempo indeterminato e quello a tempo determinato

• nomina annuale e retribuzione relativa si

tutti i posti vacanti.

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