Alle OO. SS.
FlcCgil, CislScuola, UilScuola, Snals, Gilda, Cobas,
Unicobas
I docenti inidonei all'insegnamento per motivi di salute sono
sempre più confusi e perplessi riguardo alle norme che si stanno accavallando
sulla regolamentazione del loro status.
Mentre mercoledì 6 luglio veniva
approvato il decreto per la stabilizzazione finanziaria -che ne prevede il
trasferimento nel ruolo ATA o in altra Amministrazioni anche fuori regione-
giovedì 7 luglio viene varato dal Consiglio dei ministri un provvedimento sulla
risoluzione del rapporto di
lavoro degli inidonei della P.A. (quindi anche
della Scuola), previ nuovi controlli mediante visite collegiali.
Non
stiamo qui a ripetere quanto andiamo dicendo dal 2002 sull'utilità dei docenti
utilizzati in altri compiti, utilità che si è resa più necessaria con la
diminuzione del personale scolastico a tutti i livelli. Nemmeno vogliamo
ricordare il valore culturale delle biblioteche scolastiche,
implementate
dappertutto in Europa tranne che in Italia. E neppure vogliamo
rammentare il problema sempre più diffuso del burnout, che rischia di far
"scoppiare" i docenti curriculari senza che l'Amministrazione preveda valvole di
sfogo, come sarebbe raccomandato dalle leggi sulla sicurezza nei posti di
lavoro.
Vogliamo invece evidenziare alcune incongruenze di questi decreti
rispetto alla normativa vigente:
- la legge 104 al comma 6 dell'art. 33
recita "La persona handicappata maggiorenne in situazione di gravità (...) non
può essere trasferita in altra sede senza il suo consenso". Molti docenti
inidonei hanno la certificazione di handicap: come si coniuga questo diritto con
il trasferimento ad altro
ruolo/amministrazione, magari anche fuori
regione?
- il decreto per la stabilizzazione finanziaria parla di
inidonei dichiarati tali dalle Commissioni ASL ma molti inidonei sono stati
visitati da CMV e Commissioni mediche militari: dobbiamo pensare che la norma si
riferisca solo a chi è stato visitato dalle Commissioni ASL o a tutti?
-
il decreto per la stabilizzazione finanziaria parla di individuare le pubbliche
amministrazioni destinatarie del personale detto, le procedure, le qualifiche e
i profili professionali: prescindendo dal particolare che in 9 anni non è stato
fatto, come si coniuga questa rilevazione con il trasferimento tout court nel
ruolo ATA, che rappresenta evidentemente una dequalificazione? E' costituzionale
che chi sceglie di transitare in altra amministrazione abbia un profilo
superiore a chi transita nel ruolo ATA, pur provenendo dallo stesso
ruolo?
- la stessa osservazione di eguaglianza costituzionale si può fare
rispetto ai livelli stipendiali, che SARANNO RIASSORBITI col passare del
tempo, per cui gli inidonei non avranno aumenti contrattuali e adeguamenti al
costo della vita.
- che sorte ha avuto il CCNI 25.6.2008 che prevedeva un
ruolo a esaurimento con possibilità di essere pensionati volontariamente per
dispensa? E' decaduto come da disposizioni del ministro Brunetta oppure è ancora
in vigore? e se lo è, come si concilia con queste nuove norme?
-
prendendo in considerazione quanto deciso nel Consiglio dei ministri citato, a
quante altre inutili visite di verifica dovremo sottoporci con ulteriore
dispendio di denaro pubblico? In quanti altri modi dobbiamo dimostrare la nostra
condizione di malati? In quanti altri modi questo governo vuole umiliarci per il
nostro stato di salute che invece dovrebbe tutelare secondo
Costituzione?
- quali garanzie avremo se sarà attuato un piano di
risoluzioni collettive di rapporto di lavoro?
Siamo a conoscenza e
apprezziamo che le OO.SS. siano già allertate su questi temi ma auspichiamo
che
- chiedano immediatamente al Governo di fare chiarezza sugli argomenti
citati
- chiedano al Parlamento di cancellare la norma nella fase di
conversione in legge
- vogliano approntare tutti i presìdi legali necessari,
anche in vista di un ricorso collettivo.
Coordinamento Nazionale
Bibliotecari Scolastici
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