La vertenza Multiservizi sembra lontana dal concludersi. Ieri il caso dei 179
lavoratori licenziati dalla Partecipata del Comune per essere assunti dalla
Dussmann che ha vinto la pulizia nelle scuole, è stato al centro di una riunione
tra la commissione Partecipate e i sindacalisti di Cib Unicobas-Asal, Tomasello
e Fragapane. Presenti oltre al presidente Navarria solo i consiglieri del Pd. Al
centro la sentenza favorevole ai lavoratori del Tribunale del lavoro che ha
riconosciuto illegittimi i licenziamenti della Multiservizi e ha chiesto il
reintegro dei lavoratori. I sindacati sono fiduciosi che il tribunale sancisca
la legittimità del reintegro, ma davanti a una vertenza che rischia di mettere
in crisi tutta la Multiservizi, come più volte sostenuto dal sindaco e dal
presidente Multiservizi Angelo Sicali, l'obiettivo è capire come superare questo
ostacolo. A questo punto, come emerso nella riunione di ieri in commissione,
potrebbe essere d'obbligo il recupero per la Multiservizi dei sei milioni di
crediti arretrati. A elencare i dati è il presidente, Francesco Navarria, di
«Scelta giovane»: «La Multiservizi vanta crediti dal ministero Pubblica
Istruzione per 2mln500mila euro, da Rfi per 300 mila, passando per il Calcio
Catania che deve 106 mila euro, alla Sidra per 237 mila euro. Poi ci sono le
ditte private che hanno un passivo di 190 mila euro, l'Azienda Cannizzaro e così
via per un totale di circa 6 milioni».
Navarria ha inoltre parlato di «200
mila euro pagati ad alcuni avvocati per contenziosi di diversa natura, mentre
400 mila sono gli euro che deve Multiservizi a Sostare per il servizio nell'Area
mercatale di Piazza Carlo Alberto». «Mentre da un lato il presidente Sicali e il
sindaco dimostrano preoccupazione su un possibile fallimento dell'azienda, la
stessa vanta 6 milioni di crediti da terzi. E' chiaro - ha concluso - che non è
questo la maniera di amministrare la Multuiservizi».
Alla riunione erano
presenti anche i consiglieri del Pd Saro D'Agata (capogruppo), Carmelo Sofia
(vicepresidente Consiglio) e Francesca Raciti, (vicecapogruppo). «Vogliamo un
confronto serio e costruttivo per trovare una soluzione alla vertenza. La
soluzione è possibile, è stata trovata in altri casi analoghi come a Trapani, ed
è falso dire che qui non ci sono procedure per salvare i posti di lavoro. La
vertenza non è di facile soluzione, ma le sentenze del Tribunale vanno
rispettate. A questo punto l'amministrazione deve avviare un confronto con le
parti per trovare spiragli che favoriscano i lavoratori».
g.
B.