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Passavo di qui per caso…
Sono un viaggiatore del mondo, sono arrivato in questo
paese che assomiglia ad uno stivale lungo 1600 km… e ho guardato, ho osservato,
ho subito notato una tristezza nell’aria, sguardi bassi, malinconie interiori,
grida nelle case, porte sbattute, bambini che piangono, corse con le macchine,
locali notturni pieni di persone che non vogliono pensare, solo dimenticare il
giorno passato e quello che verrà, tra birra, cocktail, liquori e amicizie da
una notte via, condividere un letto e sfiorare i sentimenti. Non c’è più voglia
di resistere, di accettare la diversità, di amare il prossimo, di fermarsi un
attimo, commuoversi al sorriso di un bambino.
Mancano le panchine con gli amici e parlare di tutto, le
feste di paese, non si organizzano più i giochi, le corse in bici, le domeniche
passate in giro con la propria ragazza su un plaid su un prato… su una spiaggia…
in un parco.
Ma dov’è la “Nazione”che conoscevo? Dove ho vissuto? I
sogni e le speranze? Sembra passato un secolo ma non è così, non è possibile che
questo Paese abbia perso la propria identità, il desiderio di essere primi in
tutto.
Ricordo che la speranza dei giovani, era quella di
lavorare, il desiderio di dimostrare a se stessi che si poteva raggiungere il
proprio obbiettivo, progettare il futuro, vivere con il proprio amore e
sposarlo. I genitori che li aiutavano con lo stipendio e i nonni con la
pensione, i giovani si sentivano tutelati, sicuri e felici.
Tutto questo non c’è più, molti dei giovani nei prossimi
anni non avranno la fortuna di trovare un posto di lavoro, non potranno
programmare nulla, l’incertezza e la instabilità sarà il live motive della loro
vita, lavori e impieghi precari, licenziamenti, la libertà non esisterà
più,saranno persone alle quali sarà tolta la dignità…
Io continuo a camminare, scorgo in un vicolo un signore
che mi chiama, mi fa sedere accanto a lui e mi racconta una strana storia, le
vicende di un uomo che seppe cambiare il volto di una nazione, scelse di
aumentare gli stipendi di tutti i lavoratori di 1000 euro al mese, portò le
pensioni sociali a 1500 euro al mese, dovette immettere sul mercato interno
maggiore denaro, stampando molta di più carta moneta, l’inflazione salì ma si
fermò perché le industrie iniziarono a produrre, i consumi aumentarono, le
persone incominciarono a spendere, il mercato incominciò a muoversi, il governo
di quel paese pagò diverse multe alla Comunità europea ma data l’importanza
delle scelte di risanamento, molte nazioni fecero le stesse scelte.
Furono statalizzate le grandi aziende, si fissarono i
tassi di interesse dei mutui di tutti gli istituti di credito all’1%, fu
garantita la vigilanza in tutte le banche con funzionari dello Stato.
Non si licenziarono più i dipendenti delle aziende
private, si spostarono in altre aziende, tramite le agenzie governative. Le
agenzie interinali furono trasformate in uffici di reclutamento, di assunzione
per la ricerca, lo sviluppo, le nuove tecnologie.
I giovani, terminati gli studi, furono assunti
direttamente dallo Stato, occuparono posti di assoluta necessità in aziende,
enti, strutture governative. Gli fu insegnato anche un lavoro alternativo per
essere camaleontici, conoscere diversi mestieri per essere utilizzati in diversi
settori.
Il primo stipendio non fu mai inferiore a 2000
euro.
Le risorse economiche dello Stato nacquero da accordi con
i paesi che avevano le materie prime e grazie alla reciproca collaborazione si
crearono i presupposti per offrire la tecnologia necessaria agli Stati che ne
erano sprovvisti. Uno dei compiti fondamentali del nuovo stato fu quello di
tutelare i cittadini, debellare la povertà, l’analfabetismo e la
solitudine.
Gli anziani e i bambini erano un bene prezioso della
nazione e per questo venivano tutelati e aiutati in tutto, rapporto con i propri
cari (i genitori avevano il dovere di garantire la crescita dei propri figli),
sanità, istruzione e infrastrutture gratis per tutti coloro che avevano un
reddito inferiore a 40.000 euro.
Gli immigrati erano accolti ed aiutati ad integrarsi, chi
non lo faceva aveva due possibilità: essere impiegato nella costruzione di
grosse infrastrutture e alla sistemazione di strade e territori mal messi, gli
veniva garantito il vitto e l’alloggio per i primi tre anni oppure venivano
espulsi senza poter più ritornare.
Il Parlamento era composto da persone che lavoravano, si
occupavano di politica tramite un grande social community tipo Facebook. Le
grandi decisioni si prendevano in tempo reale, in base alla necessità e alla
gravità del problema, tramite graduatorie online. La legislatura durava dieci
anni
Non esisteva un capo del governo ma un gruppo di persone
con il potere decisionale.
Il sistema dell’istruzione venne radicalmente
trasformato. Furono creati grandi città studi dove i ragazzi socializzavano e
partecipavano attivamente, vivendo insieme, studiando all’interno di grandi
biblioteche, i sevizi sportivi aperti fino a tardi, piscina, palestre, campi da
tennis, calcetto, sale musica, laboratori di chimica, fisica, informatica, video
conferenza con le altre scuole e aziende
La valutazione avveniva mensilmente, i docenti potevano
risiedere nei college ed erano impegnati tutto il giorno. Due mesi all’anno
dovevano andare in un’altra nazione e tenere corsi della propria materia ad
alunni stranieri, conoscere almeno tre lingue.
In ogni struttura scolastica sia college che università
veniva creata una sede del Centro Nazionale Ricerche Italiano, almeno dieci
ricercatori per ogni scuola, una scuola trasversale che andava da un’istruzione
elementare, normale e avanzata fino all’università.
In dieci anni questo Paese divenne una delle migliori
nazioni.
Il signore smise di parlare, mi salutò e mi diede una
pergamena e mi disse di leggerla attentamente.
Tornai in albergo, cenai velocemente, ero curioso di
leggere questo documento, sciolsi il nodo, aprì la pergamena e rimasi stupito,
ecco cosa c’era scritto: PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA COSTITUZIONE ITALIANA
Art. 1.
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul
lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle
forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 2.
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti
inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si
svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di
solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono
eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di
religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di
ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza
dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e
sociale del Paese.
Art. 4.
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al
lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le
proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra
al progresso materiale o spirituale della società.
Art. 5.
La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove
le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio
decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua
legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.
Art. 6.
La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze
linguistiche.
Art. 7.
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio
ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le
modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento
di revisione costituzionale.
Art. 8.
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere
davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno
diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con
l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge
sulla base di intese con le relative rappresentanze.
Art. 9.
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la
ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico
della Nazione.
Art. 10.
L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme
del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla
legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese
l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione
italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le
condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati
politici.
Art. 11.
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla
libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle
limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la
giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali
rivolte a tale scopo.
Art. 12
La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano:
verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.
Paolo Latella
Segretario Provinciale Unicobas Scuola
Lodi