LEGGO 3.4.2001
 
Martedì 03 Maggio 2011  chiudi finestra
di Lorena Loiacono


ROMA - La scuola ha perso la testa. Nel mondo dell’istruzione mancano all’appello troppi dirigenti e intanto nelle classi si apre il maggio caldo degli scioperi. In questo finale di anno scolastico, caratterizzato da forti criticità legate soprattutto alla questione dei precari, si perde quasi il conto di tutte le poltrone rimaste vacanti: il Miur è infatti orfano del Capo dipartimento per l’istruzione, del direttore per la Direzione generale dell’università e il diritto allo studio universitario e del presidente dell’Invalsi, mentre restano vacanti anche i quattro posti da direttore generale negli Uffici scolastici regionali di Sicilia, Veneto, Emilia Romagna e Abruzzo.
L’allarme, lanciato da Tuttoscuola come «precarietà gestionale», riguarda anche i dirigenti di II fascia, tecnici e amministrativi: per gli ispettori è stato indetto un concorso per 144 posti contro i 262 vacanti su un totale di 335, mentre dei 337 posti dei dirigenti amministrativi risultano vacanti ben 148 posti , 89 dei quali solo negli uffici periferici. Assenze pesanti, dunque, soprattutto negli ex provveditorati agli studi: con il maggior numero di posti vacanti soprattutto gli uffici regionali della Campania, della Sicilia e della Sardegna con 10 posti vuoti e della Lombardia con nove.
Ma non è tutto, se ai vertici del ministero c’è fermento in attesa delle nomine, nelle scuole prende il via una lunga carrellata di proteste: venerdì sarà la volta dello sciopero generale promosso dalla Flc Cgil, mentre il 12 e 13 maggio incroceranno le braccia i docenti vicini al sindacato Unicobas per protesta contro i test Invalsi previsti dal 10 al 13. Dopo neanche un mese si replica con il blocco degli scrutini: dal 9 al 17 di giugno è in calendario, infatti, lo sciopero dei Cobas, per due giorni a scaglioni nelle diverse regioni. (ass)