Libertà - Quotidiano di Siracusa - 9 settembre 2008

Scuola, primi scioperi in vista

Quando si tagliano posti di lavoro nella scuola si colpisce l’occupazione meridionale.

I colleghi dell’avvocato Gelmini, Bossi tra gli altri, hanno espresso opinioni preoccupate sul numero strabocchevole di professori meridionali che ospita la scuola italiana, un’autentica invasione della quale ci si dovrebbe liberare.
Sugli esuberi dell’Alitalia si sono mobilitate le forze politiche e sindacali, il Governo e gli imprenditori, per i tagli alla scuola niente.

Sindacati invero hanno aperto il fronte vertenziale, per ora sono sul piede di guerra contro i provvedimenti adottati in materia scolastica gli Unicobas della Scuola che hanno indetto per il prossimo 3 ottobre uno sciopero generale con manifestazione a Roma.

Sotto accusa, in primo luogo, i tagli annunciati dal ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini.

‘’A decorrere dall’anno scolastico 2009/2010, ed entro tre anni -ricorda il segretario nazionale dell’Unicobas, Stefano d’Errico- saranno cancellati 70.000 cattedre e 40.000 ruoli Ata’’.

‘’Un taglio -sottolinea- che va ad aggiungersi a quello realizzato dal governo Prodi nelle finanziarie precedenti (47.000 posti in meno, comprese le riduzioni gia’ attuate per il prossimo anno scolastico).

Con queste misure si produrranno risparmi di spesa per 7,832 miliardi di euro.

Solo il 30% di questi risparmi sara’ utilizzato a fini contrattuali per presunte ‘iniziative dirette alla valorizzazione ed allo sviluppo professionale della carriera del personale della scuola’’’.

Ma non solo, secondo il sindacato ‘’verranno modificati orario di lavoro, durata delle lezioni e struttura dei programmi.

Si spingera’ per tornare al maestro unico alle elementari e per eliminare il tempo prolungato alle medie.

Verranno rivisti gli ordinamenti della secondaria, con l’obiettivo di ridurre drasticamente materie e ore di insegnamento.

Forse si ridurranno le ore a 50 minuti.